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TERZA PAGINA DIRETTIVE APPALTI le medie imprese in attesa del recepimento delle direttive appalti di Simone Finotti A metà giugno l’Aula del Senato ha dato il via libera alla legge dele- ga per il recepimento delle Diret- tive europee sugli appalti. Si trat- ta del primo passo di un cammino che si dovrà concludere entro l’i- nizio del 2016. Vista l’importanza del tema, abbiamo cercato di fare il punto sulle legittime aspettati- 22 ve delle medie imprese del setto- re, che rappresentano una larghis- AGOSTO sima fetta di mercato e che sono sempre più costrette ad entrare in 2015 ATI o consorzi per partecipare alle convenzioni centralizzate. dali abbiano sottratto al mercato delle tutta la competenza, l’organizzazione medie imprese circa 7 miliardi di eu- e il know-how per svolgere un servi- Il 18 giugno scorso è stata licenziata ro. Eppure, numeri alla mano, le im- zio di qualità. dall’Aula del Senato la legge delega prese italiane che superano i 50 mi- per la riforma del codice degli appalti lioni di fatturato sono 25 (di cui ap- La riduzione delle stazioni e il recepimento delle Direttive euro- pena un terzo risicato, diciamolo pu- appaltanti non deve escludere le pee che è ora in esame della Camera. re, possono partecipare agevolmente medie imprese alle mega-convenzioni), mentre 108 Da una parte, dunque, è legittima e Quali attese per la media si posizionano tra i 10 e i 50 milioni e necessaria la riduzione delle stazioni impresa del settore? ben 944 vanno dal milione ai 10. Ol- appaltanti dalle 30mila e passa attual- Cambieranno dunque le regole per tre 1.050 imprese tra il milione e i 50, mente presenti alle circa 200 di cui si gli appalti pubblici. E di conseguen- dunque, contro una manciata di gigan- parla oggi (e non più le 30 che si dice- za verrà rivoluzionato, almeno stando ti, che poi sono gli unici ad avere le ca- va). Si tratta di una razionalizzazione alle molte novità suggerite dal testo, ratteristiche per aggiudicarsi gare con che le imprese non possono che vede- l’intero mercato dei servizi. In que- lotti che, di norma, superano i 100 mi- re positivamente, anche perché la pol- sto scenario, chi può nutrire qualche lioni. Ecco perché la prima cosa che le verizzazione delle stazioni appaltanti speranza che le cose cambino in me- medie imprese dovrebbero sperare dal genera diversi oneri a carico dell’inte- glio sono le medie imprese del setto- recepimento è, fnalmente, l’auspicata ro sistema. Facciamo un esempio: gli re, che a conti fatti, pur rappresentan- suddivisione delle grandi convenzioni ultimi dati relativi al Mepa (Mercato do la grande maggioranza del panora- in lotti “funzionali” e geografci, cioè elettronico della pubblica amministra- ma imprenditoriale italiano del com- a forte caratterizzazione territoriale, di zione) hanno registrato nel 2014 oltre parto, sono le “grandi escluse” da una valore ridotto, tali da rendere possibi- 32mila punti ordinanti attivi: insom- partecipazione diretta alle ultime me- le la loro partecipazione diretta. An- ma, nel panorama italiano della Pa ci ga-convenzioni centralizzate: si cal- che perché, ricordiamolo, non parlia- sono 32mila uffci abilitati a fare ac- cola infatti che le sole gare indette da mo di imprese aziende artigiane, ma quisti, ciascuno con i suoi tempi, le Consip per uffci (FM), scuole e ospe- di realtà già ben strutturate che hanno sue modalità e le sue prassi. Un po’
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