Homeimprese & dealersAppalti scuole: le imprese no allo stop

Appalti scuole: le imprese no allo stop

Dal 1 gennaio 2020 ci saranno cambiamenti nei servizi di pulizie delle scuole, sulla base del programma di internalizzazione del MIUR. Il programma prevede di licenziare 16.000 addetti alle pulizie nelle scuole di cui 11.263 saranno probabilmente assunti mentre 5.000 lavoratori si troveranno nella condizione di non essere assunti, questo provvedimento riguarda 32.000 plessi scolastici.

Ecco cosa dichiarano in una nota congiunta ANIP-Confindustria, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione & Servizi:

“Le associazioni di imprese ANIP-Confindustria, Legacoop Produzione & Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, accolgono con enorme preoccupazione la scelta del Governo di internalizzare il personale impegnato nei servizi di pulizia e di sicurezza presso le scuole italiane tramite l’utilizzo di fondi destinati alla prosecuzione dell’appalto ‘Scuole Belle’. Quali rappresentanti di realtà imprenditoriali che hanno lavorato e continuano a lavorare nel pieno rispetto delle regole, prima tra le quali quella del diritto al lavoro tutelato dalle norme, non possiamo e non vogliamo avallare il messaggio preoccupante sotteso alle ragioni dell’internalizzazione, ovvero la demonizzazione delle aziende di settore in merito alla qualità dei servizi erogati e dei costi sostenuti per gli addetti.

Come associazioni, vorremmo discutere, sulla base di elementi e numeri concreti, della necessità di avere scuole funzionanti e servizi efficienti: nutriamo grandi dubbi e perplessità sulla effettiva utilità del percorso avviato nei termini espressi. Ciò sia per quanto afferisce ai lavoratori, sia in termini meramente economici e di costo complessivo dell’operazione.  Ci sfugge, dunque, il senso della convenienza dell’internalizzazione; ciò anche lasciando per un attimo in disparte la palese insufficienza del numero di addetti potenzialmente coinvolti nell’operazione stessa: 11263 (a fonte dei 16.000 attuali soggetti a licenziamento e dei 32.000 plessi scolastici italiani). 

Riteniamo che l’iniziativa possa avere serie ripercussioni economiche, sociali (pensiamo all’attivazione di procedure di mobilità per il personale in esubero) e soprattutto organizzative in ambito scolastico oltre che nel mercato dei Servizi. Le nostre Associazioni hanno sempre lavorato con grande senso di responsabilità, al fine di dare risposte efficaci ed efficienti alle problematiche espresse dalle proprie Associate, in primo luogo con riferimento al settore degli appalti pubblici e del lavoro, costituendo quello di riferimento un comparto tipicamente “labour intensive” che oggi conta 2,5 milioni di occupati potenziali. Il senso di responsabilità ci impone di proseguire in un percorso di confronto con le istituzioni e in tutte le sedi opportune, affinchè vengano ascoltate le ragioni degli operatori economici, per la salvaguardia dei lavoratori e del decoro delle istituzioni scolastiche.

Le associazioni  Chiedono:

–          Di salvaguardare i lavoratori evitando il licenziamento

–          Di salvaguardare le aziende dal sostenere costi impropri

–          Un quadro normativo chiaro per le aziende e per i lavoratori (secondo inquadramento CONSIP)

–          Di non rinunciare al controllo e alla qualità dei servizi che solo le aziende sono in grado di garantire.”

Della stessa posizione anche i sindacati CGIL, CISL Fisascat, UIL Trasporti.

 

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