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REPORT PULIRE 2.1 sto, fn dalla defnizione dei Cam nel 2012, abbiamo chiesto l’aiuto delle re- altà associative e dei soggetti più rap- presentativi del settore. Col tempo, ov- viamente, si sono aggiunti sempre più soggetti interessati e adesso il tavolo è molto numeroso. Non sempre è fa- cile mettere d’accordo una trentina o quarantina di addetti ai lavori che, a vario titolo, rappresentano le proprie esigenze e istanze. Nel caso dei Cam in sanità, come voi sapete, la discus- sione è piuttosto accesa intorno ad al- cuni elementi, come l’uso dei probio- tici, ma si tratta sempre di un confron- to e dialogo costruttivo”. Ma i problemi pratici rimangono: formazione e controllo in testa Portando il discorso su un piano più 25 pratico, Sandra Zuzzi, che opera in una delle Asl più estese e complesse GIUGNO 2015 d’Italia (Verona 20), ha lamentato il problema della scarsa formazione del personale, e la mancanza di professio- carenti, specie in alcune aree: ma co- Massima collaborazione da tutti nalizzazione per prodotti o per servizi. me si fa a pensare che un bagno di area Del resto, non c’è da stupirsi che i Cam “Inoltre –ha detto Zuzzi- c’è il proble- comune possa essere pulito due volte abbiano una parte tecnica ben curata. ma del controllo. Le aziende dovreb- al giorno? E’ come non farlo. Un po’ Infatti “la collaborazione con le asso- bero fare ciò che è stato aggiudicato meglio, ma non molto, nei Cam. Sul- ciazioni di riferimento è massima, in usando prodotti aggiudicati, ma chi in la formazione, ampi sono i margini di continuità con un percorso già iniziato una Asl estesa, con magari 80 sedi sul miglioramento in entrambi i documen- nel 2012 con i primi Criteri Ambienta- territorio, può andare a verifcare cosa ti: insuffcienti le ore in Consip, non de- li minimi sulle pulizie, un documento c’è carrello per carrello? In questo ca- fnite nei Cam. Non paragonabili i pro- che è stato molto apprezzato. Ci siamo so, mi auguro che vengano fssati stru- grammi formativi, che hanno obiettivi dunque chiesti se ci fossero opportu- menti chiari anche in questo senso. E diversi. Consip, comunque, risulta più nità di miglioramento e se fosse il ca- magari applicabili: a volte molte rego- completo. Prevista da Consip la super- so di estendere il ragionamento anche le imposte a livello centrale configgo- visione diretta della stazione appaltante al settore sanitario e il lavoro sta pro- no con l’organizzazione dell’appalto sugli eventi formativi, invece ignorata cedendo molto bene nonostante i mol- sul territorio.” E mentre Capparelli dai Cam. Non previsto, dai Cam, anche ti problemi da affrontare, come quello vede nei Cam “un’attenzione positi- il piano di formazione, che invece per il dei tanti marchi, certifcazioni ed eti- va ai costi long life cycle dell’appal- capitolato Consip dev’essere presenta- chette. A mio parere il criterio verso to, invitando a chiedersi quanto val- to alla stazione appaltante. Quanto al- cui muoversi è quello della semplif- ga la prevenzione”, Finzi mette l’ac- le metodologie, nei Cam la parte sui cazione e standardizzazione, anche in cento sulla sanità privata, in Italia al materiali è correttissima, e sono stati un’ottica europea”. Che potrebbe ad 35% e in alcune regioni oltre il 50- introdotti elementi migliorativi come esempio risolversi applicando il crite- 60%. “Attenzione, perché mentre que- microfbra e probiotici, mentre mol- rio dell’equivalenza. A margine, Ric- sta sanità non rientra nel sistema Con- te ingenuità sono ancora presenti nel cardo Rifci ci ha ribadito la massima sip, i Cam dovranno essere applicati capitolato Consip, come certi termi- apertura del Ministero dell’Ambien- anche da loro.” ni, penso ad esempio agli scopettoni te: “Nessuno, e men che meno noi, ri- e agli strofnacci, pennelli, piumini.” esce ad essere onnisciente. Per que-
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