Homeimprese & dealersSistema Appalti: l’avvio di un percorso confederale

Sistema Appalti: l’avvio di un percorso confederale

Si è svolta a Roma,il 24 novembre scorso, l’iniziativa “Una nuova cultura nel sistema degli appalti” organizzata dalla Filcams Cgil per rilanciare il tema degli appalti e dare l’allarme sui tagli previsti dal ddl stabilità per gli appalti di pulizie nei servizi pubblici. Una giornata intensa, ricca di contributi, alla quale alla presenza di più di 300 persone, ha partecipato Susanna Camusso segretaria generale della Cgil.

Ad aprire i lavori della prima parte denominata “Trasparenza, Qualità, Legalità, Dignità: regole e diritti negli appalti”; dopo un breve video introduttivo, ha preso la parola Elisa Camellini Responsabile nazionale Appalti e Servizi della Filcams Cgil; e successivamente Ivan Cicconi, Direttore Itaca; Riccardo Nencini, Assessore Regionale Bilancio e rapporti istituzionali della Regione Toscana e Giuseppe Gherardelli, Rappresentante TAIIS.
La seconda parte della giornata – “Un progetto confederale per unire le differenze”; gestita da Franco Martini segretario generale della Filcams Cgil ha visto gli interventi dei segretari delle categorie della Cgil che rappresentano i settori interessati dalla problematica: Stefania Crogi segretaria fenerale FLAI; Cecilia Taranto, segretaria nazionale FP, Emilio Miceli segretario generale SLC, Franco Nasso segretario generale FILT, Mimmo Pantaleo segretario generale FLC, Walter Schiavella segretario generale FILLEA.
Le conclusioni sono state affidate a Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, che ha definito i tagli agli appalti nei servizi pubblici previsti inaccettabili per la Cgil: “È incivile che un Paese possa pensare che le scuole possano essere un luogo che non viene accuratamente pulito.”
“Il primo passo da fare, è riconoscere che non c’è una gerarchia tra i lavori, chi fa le pulizie non è meno importante di chi sta dietro una scrivania” ha affermato la Camusso “Ogni lavoro ha un valore” un concetto indispensabile per dare dignità al lavoro.
Un concetto che, tra l’altro, secondo la neo segretaria deve essere messo anche al centro della contrattazione, per farsi che “categorie con contrattazione più forte possano far rientrare nella contrattazione anche altre categorie a margine”, lavoratori che si sentono invisibili.

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