HomesanitàLe "Pulizie verdi" si aggiudicano il premio Anmdo Ambiente 2010

Le “Pulizie verdi” si aggiudicano il premio Anmdo Ambiente 2010

(tratto da “GSA” n.9, Settembre 2010)

 

“La sostenibilità ambientale in ambito ospedaliero. Le Pulizie Verdi”, presentato dall’ing. Daniele Nepa, si è aggiudicato il premio ANMDO Ambiente 2010. Magris e Sutter partner nella sperimentazione, prevista presso il S. Orsola di Bologna con il personale della coop L’Operosa.

 

In occasione del trentaseiesimo Congresso Nazionale ANMDO, che si è svolto lo scorso maggio (dal 19 al 22) a Napoli, Magris e Sutter sono state premiate nell’ambito dell’iniziativa ANMDO Ambiente, in un progetto per la sostenibilità ambientale in ambito ospedaliero dal titolo “La sostenibilità ambientale in ambito ospedaliero. Le Pulizie Verdi” presentato dall’ingegner Daniele Nepa. Tema-cardine: la sostenibilità ambientale in ambito ospedaliero. “Negli ultimi decenni- ha detto Nepa presentando il lavoro- le scienze    naturali, umane e sociali,        al pari dell’opinione pubblica, sono passate da una visione dell’ambiente come dato immodificabile e semplice “magazzino infinito” di risorse per la vita e le attività umane, ad una visione più “interattiva”, in cui le attività umane impattano sull’ambiente modificandolo. Si è così affermato il concetto di sostenibilità, secondo cui l’espansione delle attività umane (economiche, sociali e così via) non deve procedere  ad un ritmo tale da modificare, quando non addirittura esaurire, le risorse ambientali. Vista da un altro versante: l’ecologia si è trasformata da bene di lusso a presupposto di ogni attività umana”.

 

Il GPP, ovvero gli “acquisti verdi” nelle PA

Ciò premesso, è evidente che anche l’ospedale, come struttura fortemente integrata in un territorio e in un ben determinato contesto ambientale, deve seguire il principio della sostenibilità in tutte le sue attività. Ora: uno degli strumenti principalmente    utilizzati nelle Pubbliche   amministrazioni (PA) per promuovere lo sviluppo ambientale e gravare sempre meno sull’ambiente è quello del Green Public Procurement, meglio conosciuto come acquisti verdi. Secondo questo approccio le PA integrano nei loro processi d’acquisto criteri ambientali, prediligendo ad esempio prodotti e servizi che hanno minore effetto sulla salute umana e sull’ambiente. Tali scelte, va detto, devono basarsi sull’analisi dell’intero ciclo di vita di un prodotto: progettazione, produzione, distribuzione, consumo e smaltimento. Il GP può quindi incidere in modo significativo su alcuni problemi       ambientali  quali          la riduzione delle     emissioni di gas climalteranti,         della produzione di rifiuti o di         sostanze pericolose.

I vantaggi, per la struttura e per l’ambiente

Il sistema degli acquisti verdi  consente anche   di ottenere un vantaggio        in termini di razionalizzazione della spesa pubblica, legato, ad esempio, al risparmio dei consumi energetici o alla riduzione di          emissioni   inquinanti  e      di       rifiuti, connessi ai prodotti utilizzati, che comportano dei costi a carico delle Pubbliche         Amministrazioni.           Occorre infine ricordare che, attraverso gli acquisti pubblici, è possibile incidere         anche su altri aspetti della sostenibilità, integrando insieme ai criteri       ambientali,         considerazioni di carattere sociale ed etico.      

 La sostenibilità in ambito sanitario: quali prospettive?              

Ciò premesso, occorre dire che il concetto di sostenibilità ambientale, all’interno delle strutture sanitarie, può essere considerato sotto una pluralità di aspetti: energetico, della produzione dei rifiuti, idrico, della mobilità, dell’inquinamento dell’aria, ecc. Non ultime, senza dubbio, le procedure di pulizia e manutenzione degli ambienti. E qui si inserisce il progetto presentato dall’ingegner Nepa, e premiato a Napoli. Si tratta in effetti di un progetto di ricerca mirato a mettere in luce come, nell’ambito della pulizia e sanificazione ospedaliera, sia possibile perseguire obiettivi di risultato, garantendo i giusti livelli di igiene e, allo stesso tempo, di sostenibilità ambientale. Due i fattori focali dell’indagine: il risparmio di acqua nelle procedure di pulizia dei pavimenti e nel ricondizionamento dei moppini in lavatrice, e la riduzione dei rifiuti di plastica derivanti da attività di pulizia delle superfici piane.

Il progetto premiato

Il progetto, che è stato presentato assieme a Magris Group e Setter Professional, e con il contributo della cooperativa l’Operosa, si pone il proposito di agire nell’ambito della pulizia ospedaliera coniugando il miglioramento degli standard ambientali e i massimi standard di igiene. Campi di azione: la razionalizzazione dell’uso dell’acqua nelle attività di pulizia ospedaliera attraverso una nuova metodologia di impregnamento dei moppini, e la riduzione o addirittura l’eliminazione della plastica prodotta da tali attività all’interno del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna. Il sistema di impregnamento capace di permettere tale riduzione è stato individuato nel “Solo” della ditta Magris, un sistema integrato di pulizia e disinfezione che grazie ad un preciso sistema di dosaggio permette di applicare un’adeguata quantità d’acqua in relazione all’effettivo ambiente di pulizia adeguato ad ogni singolo moppino. Il risparmio effettivo è stato calcolato nell’ordine del 40-50% ulteriormente implementato con un sistema di lavatrici con serbatoio di recupero d’acqua in cui l’acqua dell’ultimo risciacquo è utilizzata per il successivo programma di ricondizionamento dei moppini.

Ma esploriamo i sistemi premiati più dettagliatamente. Una semplice domanda è stata il punto di partenza del progetto, condiviso con Magris e Sutter: “Come è possibile agire nell’ambito delle pulizie ospedaliere per migliorare la qualità ambientale mantenendo gli standard di igiene?” Due le direzioni in cui muoversi: razionalizzare l’uso dell’acqua nelle attività di pulizia quotidiana (con un nuovo metodo di impregnamento dei moppini) e ridurre o eliminare la produzione di plastica.

Un sistema integrato: è Solo di Magris

Per ciò che riguarda il punto primo, è stato prescelto, come accennato, il sistema “Solo” di Magris, un sistema dedicato one to one, e non più collettivo.                    

Il procedimento di pulizia si articola in 5 fasi:

1. Predisporre la quantità richiesta di soluzione

2. Azionare la leva per rilasciare la quantità di soluzione specificata.

3. Predisporre la frangia al telaio.     

4. Immergere la frangia nel contenitore per impregnarla con la soluzione detergente.

5. Iniziare le attività di pulizia.         

In questo modo risulta abbreviata la procedura di preparazione dell’impregnamento dei mop, con conseguente guadagno di tempo. Tra gli altri vantaggi: quantità di soluzione sempre esatta sul mop; possibilità per l’operatore di adeguare la quantità di acqua o soluzione alle aree molto sporche; funzionamento più efficace dei moppini, grazie alla distribuzione regolare della soluzione; riduzione della proliferazione dei batteri (i moppini non sono lasciati umidi a lungo); riduzione dei costi di lavaggio dei moppini. E ci sono anche dati concreti: i risultati di un calcolo eseguito presso il S. Orsola di Bologna hanno evidenziato che con Solo system è possibile risparmiare dal 40% (nel caso del moppino in microfibra di 140 grammi) al 50% (mop 170 grammi). Inoltre, a completamento del water saving cycle, e per aumentare notevolmente il risparmio dell’acqua anche in fase di ricondizionamento, è possibile impiegare, in abbinamento al sistema Solo, delle lavatrici con serbatoio di recupero in cui l’acqua dell’ultimo risciacquo è utilizzata per il successivo programma di ricondizionamento. 

 

Meno plastica, ambiente più sano: Ecocaps di Sutter

Veniamo alla razionalizzazione della produzione dei rifiuti. Quest’ultima deve avvenire al momento dell’acquisto. La riduzione della plastica è invece derivata dalla decisione di adottare le Ecocaps Sutter, eliminando taniche e flaconi dei detergenti usati normalmente. Le capsule Ecocaps in materiale plastico idrosolubile contengono una quantità prestabilita di detergente concentrato, a seconda degli ambienti da pulire, consentendo così di evitare i sovradosaggi, risparmiare sugli imballaggi ed anche ottimizzare il trasporto, necessitando di meno spazio anche per il magazzino. Le capsule si dissolvono in acqua e il prodotto è pronto, con grande risparmio di packaging e trasporto. Tra i vantaggi ambientali: nessun rifiuto speciale da smaltire; la busta che contiene le Ecocaps è smaltibile in differenziata; il flacone vaporizzatore è riutilizzabile, quindi meno plastica da smaltire. Ma ci sono anche essenziali vantaggi tecnici: facilità di dosaggio; le Ecocaps sono idrosolubili in breve tempo; ogni capsula corrisponde perfettamente alla quantità di prodotto che serve (no sovradosaggio); utilizzo intuitivo; riduzione di spazi in magazzino; riduzione del peso del trasporto. Le Ecocaps sono differenziate per colore, in relazione al locale da pulire: rosso per wc e servizi igienici (15 ml); blu multiuso, per arredi, vetri, superfici (15 ml); verde per lavaggio manuale pavimenti (15 ml); azzurro per lavaggio meccanico pavimenti (15 ml). I numeri sono davvero notevoli: con l’utilizzo di Ecocaps è possibile ridurre del 91% le emissioni di Co2 in atmosfera e del 99% l’impiego di cartone. Il progetto, nel suo complesso, verrà sperimentato e reso operativo dalla cooperative di servizio di pulizie de L’Operosa nei locali del nosocomio bolognese.

Gli altri riconoscimenti

 

E il progetto presentato da Nepa non è l’unico premiato: al secondo posto, ex aequo, altri sei progetti che si sono distinti a vario titolo per la grande attenzione alla sostenibilità. Oltre a quelli che pubblichiamo integralmente in questo numero, è il caso di ricordare: “L’approccio ai processi di Energy Management: l’esperienza dell’A.O.R.N. “A. Cardarelli” di Napoli (Renato Campo, Giovanni Improta, Ciro Verdoliva); il “Piano di azione per il miglioramento della sostenibilità energetica nell’Azienda USL di Rimini (Paolo Bianco, Francesco Versari, Enrico Sabatini, Angela Perna); il progetto “Donare è salute”, dell’IRCSS Policlinico “San Matteo” di Pavia (P. Monti, E. Bonadeo, M. Marinelli, E.Montagna, A.Archili, R. Lodi, M. Bosio, P.Caltagirone); la “Proposta di realizzazione di un impianto fotovoltaico su pensilina per parcheggio auto” dell’Azienda Ospedali Riuniti Papardo-Piemonte di Messina (E. Ceratti, E. Ventura Spagnolo). Tante idee, un comune denominatore: progettare nel rispetto dell’ambiente e delle generazioni che verranno.

 

Umberto Marchi

 

 

 

Il Premio ANMDO Ambiente  

Il premio ANMDO Ambiente è un progetto che si propone di mettere in luce i professionisti più virtuosi in fatto di piani energetici,energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, ciclo dei rifiuti e mobilità sostenibile. Imperativo è assicurare ai degenti e ai cittadini un miglioramento della qualità della vita, risparmio economico, riduzione
delle emissioni inquinanti. Si richiede di proporre progetti ed esperienze che sulla base di una analisi delle potenzialità e opportunità intendono definire obiettivi e strategie di intervento di breve, medio e lungo periodo con particolare attenzione all’utilizzo delle nuove tecnologie e delle fonti rinnovabili per migliorare l’efficienza energetica delle strutture sanitarie con percorsi decisionali partecipati e forme di confronto stabile tra i diversi servizi. L’ANMDO propone un percorso di valutazione in itinere e di promozione delle buone prassi finalizzato ad individuare, raccogliere e diffondere iniziative di successo, premiando non solo l’idea progettuale ma la capacità delle amministrazioni di portare a termine un progetto, andando a verificare sul campo i risultati raggiunti.

 

 

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