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FOCUS DISINFESTAZIONE da “fauna selvatica” a “specie nociva”: così la nutria perde le tutele di Laura Guidi Diventato insostenibile in mol- te regioni italiane, il problema del sovrappopolamento delle nutrie è giunto all’attenzione del legislato- re, che con il Dl 91/2014 ne ha ri- visto lo status giuridico da “fauna selvatica” a “specie nociva” apren- do la strada, di fatto, al loro abbat- timento. Da leggere anche la circo- 44 lare interministeriale del 31 ottobre scorso, con la quale vengono indi- GENNAIO viduati appositi percorsi gestiona- 2015 li. Sarà senza dubbio importante il ruolo delle imprese. Il problema c’è, tanto che diverse regioni persino alla stessa integrità ambientale. In- coltivazioni non sono gli unici danni: oltre ormai, capofla la Lombardia, si sono mosse fatti questi animali prediligono vivere lungo agli argini-groviera e ai raccolti rovinati, le con provvedimenti anche drastici. Parliamo corsi d’acqua e argini di fumi, scavano cu- nutrie costituiscono anche un potenziale del sovrappopolamento delle nutrie (nome nicoli e reti di gallerie anche molto lunghe problema sanitario (in quanto portatrici di lineeano: myocastor coypus), che negli ul- e profonde vicino ai corsi d’acqua e fra le ra- parassiti alcuni dei quali trasmissibili all’uo- timi mesi ha raggiunto dimensioni non più dici degli alberi. Il che, in tempi di dissesto mo) e di sicurezza stradale, visto che sono sostenibili in molte aree della Penisola, su idrogeologico, non è proprio il massimo. A sempre di più le segnalazioni di incidenti tutte la pianura Padana e le coste adriati- ciò si deve aggiungere che la mole non in- dovuti ad improvvisi attraversamenti del- che e tirreniche fno ad Abruzzo e Lazio. differente di questi animali, che con la coda le sedi stradali da parte di questi roditori. possono superare ampiamente il metro di Un problema divenuto lunghezza e arrivano tranquillamente a 10 Il Dl 91/2014: le modifche alle insostenibile chilogrammi di peso, fa sì che un individuo norme esistenti Le cause? La sempre più frequente libera- maschio adulto necessiti di 1,5-2,5 chili di Tutte ragioni per cui, con il decreto – leg- zione nell’ambiente da parte di diversi al- cibo fresco al giorno (prevalentemente ra- ge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con levatori insoddisfatti della loro scarsa rimu- dici, tuberi e rizomi), fra cui anche piante modifcazioni, dalla legge 11 agosto 2014, neratività, unita alla notevole prolifcità di coltivate: ampio, infatti, è lo spettro trofco n. 116, è stata apportata una modifca all’ar- questi animali, comune a moltissime specie di questi animali dal corpo robusto e tozzo. ticolo 2, comma 2, della legge 11 febbraio di roditori. Si pensi solo che una femmina Introdotti in Italia nel 1928 a scopo di alle- 1992, n. 157, recante “Norme per la pro- matura (il che signifca con più di 6 settima- vamento commerciale (pellicceria), questi tezione della fauna selvatica omeoterma e ne di vita) partorisce due-tre volte all’anno mammiferi-roditori vengono dal Sudame- per il prelievo venatorio” inserendo le nu- fno a 13 piccoli. Questo ha fatto sì che le rica e il controllo del loro popolamento è trie nell’elenco delle specie nocive alle qua- nutrie raggiungessero, in certi territori, le sempre stato un problema, specie in certe li non viene accordata alcuna forma di tute- centinaia di migliaia di esemplari (in Lom- aree d’Italia, anche per le strutture di stabu- la. Pertanto le nutrie, dallo status di “fauna bardia ce ne sarebbero 2 milioni), con dan- lazione spesso inadeguate e gli allevamen- selvatica”, e quindi protetta, sono transitate ni anche molto seri alle colture agricole e ti improvvisati. E quelli al territorio e alle allo status di “specie nociva”, alla stregua di
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