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DISINFESTAZIONE FOCUS vimento sui favi è molto rapido, e ciò, unito al introduzione. In pratica che il problema da fatto che non amano la luce (e quindi tendo- noi rilevato e denunciato a nostro avviso era no a nascondersi nelle parti meno luminose presente sul territorio già da numerosi me- dell’arnia), rende molto diffcile la loro cattu- si, addirittura al Ministero ho segnalato che ra. In molti casi sono stati contati più di 1000 si poteva pensare a una introduzione acci- coleotteri adulti e diverse centinaia di larve per dentale che era passata inosservata se non alveare. Gli adulti possono vivere fno a 6 mesi celata da almeno un anno.” Se in Sudafrica è e possono essere osservati quasi ovunque in soprannominata lo “spazzino degli alveari”, in un alveare, benché spesso si trovino nella par- quanto si introduce prevalentemente in alve- te posteriore del bordo inferiore dell’arnia. Le ari indeboliti e, di solito, non crea grossi dan- femmine depongono masse irregolari di uova ni, nel Nord America e in Australia invade an- in buchi o crepe presenti negli stessi. Le uo- che colonie forti, portandole anche alla distru- che facciano sospettare la presenza di Aethina va si schiudono in 2-3 giorni e da esse escono zione. Infatti le larve scavano profondi tunnel tumida si deve ricorrere al sequestro di miele, delle piccole larve bianche che cresceranno f- nei favi, distruggendo i favi e la covata. Le lo- favi e materiali veicolo di contagio, fno ad ar- no a 10-11 mm. Queste ultime sono allungate, ro deiezioni rovinano il miele, che non è più rivare alla distruzione dell’intero apiario. Inol- biancastre, presentano fle di piccole spine f- utilizzabile poiché fermenta. Quando il favo è tre, ai sensi dell’Ordinanza ministeriale del 20 liformi lungo il dorso e sono provviste di tre infestato, le api tendono ad abbandonarlo, la- aprile 2004 (“Norme per la proflassi di Aethi- paia di zampe in prossimità dell’estremità cra- sciando talvolta anche gli alveari. “Questa è la na tumida”), occorre effettuare un’indagine niale. Le larve fuoriescono dall’alveare e cado- vera incognita; alla luce di quanto noto in epidemiologica per verifcare eventuali movi- no nel terreno circostante dove si interrano e letteratura forse ci stiamo preoccupando ec- mentazioni dal focolaio che possono aver de- si impupano (per 3-4 settimane), completan- cessivamente, ci potremmo trovare solo nel- terminato la diffusione dell’infestazione verso 39 do il loro ciclo vitale che, da uovo ad adulto, la condizione di dover imparare a convivere altri apiari, e gli apiari rintracciati devono esse- ha una durata di 27-80 giorni, e nei nostri cli- col problema ma è tutto da vedere e valutare re sottoposti a indagine clinica per valutare la GENNAIO 2014 mi potrebbe compiere fno a 4-6 generazioni/ nei fatti e nelle nostre condizioni.” presenza dell’infestazione. A questi primi do- anno. I nuovi adulti cercano altri alveari e so- cumenti hanno fatto seguito altre comunica- litamente le femmine si accoppiano e comin- Le misure di prevenzione zioni e note che hanno confermato la presen- ciano a deporre uova circa una settimana do- Ora che l’abbiamo conosciuta più da vicino, za di quasi una sessantina di focolai in Calabria, po il passaggio in età adulta. Gli adulti volano sappiamo perché fa tanta paura. Dopo la se- ma hanno messo in rilievo che l’infestante è anche per distanze superiori ai 10 chilometri, gnalazione fatta dal prof. Palmeri e coautori del arrivato anche in Sicilia, sul versante orienta- rischiando di contaminare zone sempre più 5 settembre, già il 12 settembre il Ministero del- le, tra le province di Messina, Catania e Siracu- ampie. “Tutto questo ci fa capire quali siano la Salute, Direzione Generale della Sanità Ani- sa: a tal proposito, il Ministero ha diramato an- le preoccupazioni e le temute possibili rica- male, ha diffuso una nota in cui si riepilogano che una serie di tabelle in cui si indicano con dute; ma ci conferma allo stesso tempo che le circostanze del rinvenimento, si uffcializza precisione località e tipologie dei ritrovamenti. lo stato dell’arte non può essere quello che l’accertamento della presenza del parassita in ci fa credere il Ministero della Salute. Chia- Calabria e vengono indicate le misure urgenti E se il problema riamoci subito su un aspetto: il Ministero sta di controllo e prevenzione. Tra queste, il rin- non partisse dalla Calabria? procedendo nel rispetto della normativa ap- traccio e il controllo a destino degli apiari che “La ringrazio del ragionamento che mi con- plicando rigorosamente le misure di polizia hanno effettuato attività di nomadismo in esta- sente, partendo dalle sue rifessioni, di intro- veterinaria nel febile tentativo di soffocare te. In caso di rilevamento di adulti o stadi larvali durre qualche altra osservazione su quello il focolaio dell’infestazione. Ma le api se pur ricadenti come settore in quello zootecnico non possono essere gestite come allevamen- ti animali. Qui non si tratta di una Bse o di una aviaria, si tratta di un parassita di debo- lezza che in natura e altrove attacca le fami- glie di api più deboli. Sin dalla prima segna- lazione il mio gruppo di ricerca ha cercato inutilmente di richiamare l’attenzione sul fatto che le entità delle infestazioni che aveva- mo intercettato facevano pensare a una fase della dinamica invasiva della specie aliena che ormai aveva superato quella della neo
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