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FOCUS DISINFESTAZIONE che il disposto legislativo chiama “Indagine dentalmente e da qui si sta diffondendo nel- alveari per sfruttare il favorevole calendario epidemiologica per verifcare eventuali mo- le altre Regioni? E se fosse tutto il contrario e, delle foriture che da quella degli agrumi ter- vimentazioni dal focolaio…”. Chi ha stabi- magari, ci sono altre Regioni in cui il proble- mina con quella dell’eucalipto. Il che compor- lito che quello da noi intercettato era il foco- ma viene taciuto o tenuto nascosto? In Cala- ta che questi apicoltori non solo sbarcano in laio iniziale? E non uno dei focolai? Ma poi bria ogni anno scendono o salgono incon- Calabria ma si spostano da una costa all’al- cosa si sta facendo realmente per capirlo? Chi trollatamente da tutte le Regioni, limitrofe e tra per l’intero periodo estivo. E se quindi la ha stabilito che è arrivato in Calabria acci- non, centinaia di apicoltori con altrettanti situazione fosse differente da come appare? Se in Calabria l’hanno portata apicoltori da altre Regioni che ora se ne sono tornati a ca- sa sottacendo il problema? Magari non è così, ma chi ce lo dice o ce lo dirà mai? Fatto sta che non mi sembra che si stiano facendo le giuste indagini epidemiologiche per cercare di ca- pire in quale fase sia la dinamica invasiva del coleottero in Calabria. Non abbiamo la sensazione che si stiano facendo i necessari e puntuali monitoraggi in tutte le regioni a ri- schio. Le ispezioni visive sono molto aleatorie se condotte da personale poco avvezzo a met- tere le mani dentro un alveare. Penso anche a 40 uno studio su base genetica che possa chiarire la provenienza del ceppo, nonché il grado di GENNAIO variabilità genetica che potrebbe permettere 2015 di capire se ci si trova in presenza di una po- polazione già affermata o appena insediata.” Il controllo Veniamo ora al controllo delle infestazioni: le trappole si dimostrano utili per determinare la presenza dell’infestante. Il controllo chimico dell’infestazione da A. tumida si è dimostrato possibile mediante l’utilizzo di strisce a base di cumafos al 10% (600 mg), mentre nei confronti delle pupe è effcace il trattamento del terreno circostante l’alveare. Bisogna dire tuttavia che l’eradicazione del coleottero, nei territori in cui se ne è registrata la presenza, si è rivelata non possibile. Senza dubbio, dunque, occorrerebbe fare una rifessione a monte sull’introduzione di materiale biologico attraverso i confni interna- zionali. L’unica possibilità di prevenire infesta- zioni simili, dunque, è quella del controllo sani- tario del materiale biologico commercializzato. “Che dirle… vi siete già risposti! Anche se non tutte le tipologie di trappola hanno la stessa ef- fcienza. Noi siamo fortemente convinti che si dovrà trovare il modo di convivere e gestire il problema. Nell’immediato futuro affnché gli apicoltori non siano lasciati alle libere alchi- mie c’è la necessità di provvedere alla regi- strazione dei presidi al più presto.”
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