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Dal 15 dicembre il rating di legalità premia le imprese virtuose

In seguito a un accordo firmato il giorno 11 dicembre dal presidente di Anac Raffaele Cantone e il presidente di Antitrust Giovanni Pitruzzella, da lunedì 15 dicembre è in vigore il nuovo Regolamento per il rating di legalità alle imprese virtuose. Si tratta di una sorta di “bollino blu”, con punteggio che va da una a tre stellette, riconosciuto alle imprese sane dal punto di vista economico, fiscale e legale. Le due condizioni per richiederlo sono: un fatturato di almeno 2 milioni di euro nell’esercizio dell’anno precedente quello in cui si inoltra la domanda; l’iscrizione al Registro delle Imprese da almeno due anni. La “certificazione di legalità”, per ora “sperimentale” e a carattere volontario, prevede tre livelli contraddistinti da altrettante stellette a seconda del grado di legalità certificato (il minimo, naturalmente, è che non ci siano precedenti penali da parte di imprenditore e altri soggetti rilevanti, e che l’impresa non abbia subito recenti condanne per illeciti antitrust o altre violazioni). La durata è di due anni, poi si potrà richiedere di nuovo.

E già si pensa, stando a quanto dichiarato da Cantone nei giorni scorsi, ad attribuire un punteggio aggiuntivo a tali imprese nelle gare d’appalto pubbliche. Una novità che capita, e non a caso, in un momento in cui, tra gli scandali milanesi di Expo, veneziani di Mose, romani di Mafia Capitale, le imprese della penisola sono nell’occhio del ciclone. E anche se ad oggi non c’è, in effetti, ancora nessun obbligo di concedere punteggi premianti alle aziende “stellate”, e sembrano esclusi gli appalti più piccoli e il mare magnum degli acquisti “sotto soglia” -Cantone ha parlato, un po’ genericamente, va detto, di appalti “di una certa rilevanza”- la strada sembra segnata. L’Anac, fra l’altro, ha varato in questi giorni un nuovo disciplinare-tipo per servizi postali che prevede per l’appunto la possibilità di premiare le imprese virtuose. Si guarda con molto interesse alla primavera del 2016, quando scadrà il termine per il recepimento delle nuove direttive europee sugli appalti, che premiano il criterio dell’offerta più vantaggiosa rispetto al massimo ribasso. In questo senso il rating di legalità, con il punteggio aggiuntivo riconosciuto, potrebbe in qualche modo bilanciare l’aumento di discrezionalità da parte delle commissioni giudicatrici. Il consiglio alle imprese che rientrino nei requisiti, quindi, è quello di attivarsi per tempo, perché la “partita” si annuncia molto importante.

Come fare per richiederlo
Sul sito dell’Antitrust (www.agcm.it) si trova un elenco completo di informazioni operative, compreso il link al Regolamento attuativo (la cui prima stesura risale al 2012), con le recenti modifiche di quest’anno. La domanda va inoltrata in via telematica, mediante apposito formulario disponibile sul sito Agcm, seguendo le relative istruzioni. Come detto, potranno richiedere l’attribuzione del rating le imprese operative in Italia: che abbiano raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta di rating, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza e risultante da un bilancio regolarmente approvato dall’organo aziendale competente e pubblicato ai sensi di legge; che siano iscritte al registro delle imprese da almeno due anni.
Ed ecco, in sintesi, i criteri di attribuzione delle “stellette”: il rating avrà un range tra un minimo di una ‘stelletta’ a un massimo di tre ‘stellette’, attribuito dall’Autorità sulla base delle dichiarazioni delle aziende che verranno verificate tramite controlli incrociati con i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni interessate.

Una stelletta
Per ottenere il punteggio minimo l’azienda dovrà dichiarare che l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti ai fini del rating (direttore tecnico, direttore generale, rappresentante legale, amministratori, soci) non sono destinatari di misure di prevenzione e/o cautelari, sentenze/decreti penali di condanna, sentenze di patteggiamento per reati tributari ex d.lgs. 74/2000 e per reati ex d.lgs. n. 231/2001. Per i reati di mafia, oltre a non avere subito condanne, non deve essere stata iniziata azione penale ai sensi dell’art. 405 c.p.p.. L’impresa stessa non deve essere destinataria di sentenze di condanna né di misure cautelari per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati di cui al citato d.lgs. n. 231/2001.

L’impresa non dovrà inoltre, nel biennio precedente la richiesta di rating, essere stata condannata per illeciti antitrust gravi o per violazioni del codice del consumo, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori. Non dovrà inoltre avere subito accertamenti di un maggior reddito imponibile rispetto a quello dichiarato, né avere ricevuto provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non abbia assolto gli obblighi di restituzione e non essere destinataria di provvedimenti di accertamento del mancato pagamento di imposte e tasse. Tutti i provvedimenti che impediscono l’attribuzione di una ‘stelletta’ dovranno essere divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato.
L’impresa dovrà inoltre dichiarare di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di mille euro esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili.

Da due a tre stellette

Il regolamento prevede 6 ulteriori requisiti che, se rispettati, garantiranno alle imprese il punteggio massimo di 3 stellette. Se ne verranno rispettati 3 si otterranno due stellette. In particolare le aziende dovranno:
• rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno e da Confindustria, delle linee guida che ne costituiscono attuazione, del Protocollo sottoscritto dal Ministero dell’Interno e dalla Lega delle Cooperative, e a livello locale dalle Prefetture e dalle associazioni di categoria;
• utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;
• adottare una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o un modello organizzativo ai sensi del d.lgs. 231/2001;
• adottare processi per garantire forme di Corporate Social Responsibility;
• essere iscritte in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa;
• avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria.
Sarà valorizzata anche la denuncia, all’autorità giudiziaria o alle forze di polizia, di reati previsti dal Regolamento commessi a danno dell’imprenditore o dei propri familiari e collaboratori, qualora alla denuncia sia seguito l’esercizio dell’azione penale.

La durata
Il rating di legalità ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. In caso di perdita di uno dei requisiti base, necessari per ottenere una ‘stelletta’, l’Autorità dispone la revoca del rating. Se vengono meno i requisiti grazie ai quali l’azienda ha ottenuto un rating più alto l’Antitrust riduce il numero di stellette.
L’Autorità manterrà aggiornato sul proprio sito l’elenco delle imprese cui il rating di legalità è stato attribuito, sospeso, revocato, con la relativa decorrenza.

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