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1° luglio nuovo Durc online, ecco cosa cambia

E’ tutto pronto per il debutto del nuovo Durc, Documento Unico di Regolarità Contributiva, che esordirà il 1° luglio e sostituirà definitivamente il suo omologo cartaceo. Lo ha detto giovedì 21 maggio il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che accanto ai presidenti di Inps, Inail e Casse edili (i soggetti coinvolti) ha illustrato le principali novità di una delle semplificazioni più attese dalle imprese: da oltre un anno, infatti (dai tempi del Dl 34 del 20 marzo 2014), si attendeva il varo di un decreto attuativo ad hoc. Decreto che, stando alle parole di Poletti, comparirà in Gazzetta Ufficiale il prossimo 1° giugno. Trascorsi i 30 giorni dalla pubblicazione, dunque, si arriverà al 1° luglio.

Che cosa succederà dunque? Innanzitutto diciamo che si prevede un solo documento in luogo degli attuali 4 tipi in vigore con una procedura che consentirà il rilascio del documento unico di regolarità contributiva in formato PDF con un solo click. Avrà un unico periodo di validità, fissato a 120 giorni, senza eccezioni e casi speciali. Quello che interessa di più le imprese (si stima a questo proposito un risparmio complessivo intorno ai 100 milioni all’anno) è senza dubbio il tempo di rilascio: il nuovo Durc online, che potrà essere richiesto direttamente dall’impresa o da un suo delegato, verrà rilasciato all’istante in formato .pdf (contro i 30 giorni di oggi) e potrà essere impiegato per ogni finalità richiesta dalla legge senza bisogno di copie ulteriori.
Grazie alla nuova procedura basterà inserire, come unica chiave, il codice fiscale dell’impresa e automaticamente, qualora l’impresa risulti in posizione contributiva regolare, verrà rilasciato il Durc in abbinamento con un codice.
Fin qui, tutto bene. E se qualcosa non va? Visti i numeri in ballo, e i possibili imprevisti sempre frequenti quando partono procedure tanto complesse, è lecito attenderselo. Senza dubbio il caso più temuto dalle imprese è il mancato rilascio del Durc a soggetti che, pur essendo in regola, risultano irregolari. Un rischio già denunciato dai Consulenti del lavoro, e su cui l’Inps sta lavorando: l’ente prevede infatti apposite verifiche manuali con risposta all’impresa entro 72 ore. Se l’irregolarità verrà verificata, la “palla” tornerà all’impresa che avrà 15 giorni per sbloccare il “semaforo rosso”.

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