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Tre anni di ANIR: a luglio un evento per immaginare il futuro del settore

ANIR Confindustria, l’Associazione nazionale delle imprese della ristorazione collettiva, festeggerà il suo terzo anno di attività, dedicando una giornata alla ristorazione collettiva per un  momento  di approfondimento e di riflessione sul futuro del settore.

L’11 luglio, presso il Circolo degli Esteri a Roma, alle ore 18:00 ci sarà l’evento “Italia, storie (im)mense. La nuova stagione del cibo pubblico”.

«Trentasei mesi vissuti intensamente» afferma il Presidente di ANIR Confindustria, Lorenzo Mattioli, «considerando che abbiamo attraversato due momenti cruciali come pandemia, lockdown e l’aumento dei prezzi, in particolare del settore alimentare, dovuti all’inflazione e al conflitto russo-ucraino. Eventi che hanno cambiato la percezione del servizio che offriamo e che hanno messo in luce la nostra funzione di servizio pubblico essenziale. Con il nostro evento associativo Nazionale intendiamo fare il punto sul ruolo che possiamo svolgere per inaugurare la nuova stagione del cibo pubblico in Italia. Grazie ad un evento come quello siamo stati in grado di guidare il settore verso i nuovi scenari».

«L’appuntamento del prossimo 11 luglio con “Italia, storie immense”» sostiene il Segretario Generale di ANIR Confindustria, Paolo Valente, «sarà l’occasione per discutere con ospiti d’eccezione del mondo della ristorazione collettiva con Istituzioni, media, imprese e stakeholder. L’obiettivo è quello di affrontare il momento di crisi del settore, dovuto all’aumento dei prezzi, con una nuova prospettiva: l’importanza pubblica del nostro settore in servizi cruciali per il Paese come le scuole e gli ospedali e il grande sostegno che questo settore, ogni giorno, effettua nei confronti della collettività, e delle imprese di tutta la filiera agroalimentare».

«L’importanza del nostro settore» conclude Massimo Piacenti, Presidente designato di ANIR Confindustria, «si evince dai numeri: 120 mila occupati, di cui l’80% donne e con il 25% dei lavoratori e lavoratrici che proviene da Paesi stranieri, con più di 1.000 imprese, che producono circa 1 miliardo di pasti serviti all’anno per un fatturato di 6 miliardi. Si tratta di un settore nevralgico che fornisce molto spesso una risposta di alimentazione corretta a quelle fasce di popolazione che, in un momento di crisi come questo, non riescono a procurarsela tutti i giorni».

www.asso-anir.it

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