HomenewsStop alla plastica monouso: cosa cambia?

Stop alla plastica monouso: cosa cambia?

Importante passo avanti per ridurre la plastica monouso e prima azione green del 2022. Impegno che deve continuare con più forza di prima soprattutto in tempi di pandemia. 

L’anno nuovo si apre con un’importante azione green. Da venerdì 14 gennaio è entrata ufficialmente in vigore anche in Italia la direttiva europea SUP (Single Use Plastics) che si pone come obiettivo quello di ridurre l’uso della plastica monouso, non biodegradabile e non compostabile.

Le novità principali riguarderanno il divieto di vendere posate, piatti, cannucce ed altri prodotti in plastica in “oxo-degradabile” (ovvero le materie plastiche contenenti additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti), i bastoncini cotonati (cotton fioc), agitatori per bevande, aste da attaccare a sostegno dei palloncini, alcuni specifici contenitori per alimenti in polistirene espanso, contenitori e tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi.

Il nostro Paese è da tempo all’avanguardia e leader nella lotta alla plastica monouso e nel contrastare il marine litter con norme nazionali, come ad esempio il divieto dei sacchetti di plastica e dei cotton fioc non biodegradabili e non compostabili e il divieto all’uso di microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo, riprese poi dalla direttiva europea.

Ma nella lotta alla plastica monouso non bisogna abbassare la guardia, anzi l’impegno per ridurla da qui ai prossimi anni, promuovendo sempre di più il riutilizzabile, dovrà continuare con più forza e determinazione di prima anche perché con la pandemia, purtroppo, sono tornati prepotentemente gli oggetti di plastica usa e getta.  In queste ultime settimane, stanno comparendo prodotti in plastica molto simili a quelli monouso ma “riutilizzabili” per un numero limitato di volte, come indicato nelle confezioni. Un modo, secondo Legambiente, per aggirare il bando e che porta ad un incremento dell’utilizzo di plastica piuttosto che ad una sua diminuzione.

Per combattere lo strapotere dell’usa e getta in plastica è dunque importante puntare su tre azioni: favorire una drastica e concreta riduzione, attraverso un’applicazione efficace della direttiva; sensibilizzare le persone ad adottare comportamenti e stili di vita più sostenibili ricordando che la dispersione di plastica nell’ambiente può causare seri danni anche alla biodiversità. Infine, è fondamentale promuovere una filiera industriale che punti sempre più sulla chimica verde e sui materiali compostabili, laddove non è possibile escludere i prodotti monouso, come prevede giustamente il decreto di recepimento della direttiva in Italia, come è già avvenuto in alcune parti d’Italia dove sono state riconvertite le produzioni, rivitalizzando anche siti industriali dismessi.

Da sottolineare  inoltre che  le scorte dei prodotti potranno essere smaltite dai venditori purché possano comprovarne l’effettiva immissione sul mercato in data antecedente al 14 gennaio 2022. Per chi immetterà sul mercato o venderà prodotti non conformi sono previste multe che andranno da 2.500 a 25.000 euro.

Fonte: Legambiente

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