HomenewsRiscaldamento ad idrogeno verde targato Coopservice

Riscaldamento ad idrogeno verde targato Coopservice

Riscaldamento ad idrogeno verde: il  primo impianto di riscaldamento (sperimentale) in Italia è stato realizzato da Coopservice.

Le caratteristiche dell’idrogeno lo rendono un vettore energetico che gode di crescente considerazione e credibilità. I vantaggi sono infatti plurimi: una volta prodotto è immagazzinabile, trasportabile e ‘circolare’ poiché può essere utilizzato sia per produrre calore che elettricità interagendo con l’ossigeno all’interno di fuel cell.
Proprio l’estrema futuribilità dell’elemento ha portato l’Amministrazione Provinciale di Modena ad inserire l’intervento per la realizzazione di un impianto di riscaldamento ad idrogeno all’interno del bando ‘Servizio Energia per gli Edifici della Provincia’. In tal modo Coopservice, aggiudicataria del bando, ha potuto realizzare il primo impianto di riscaldamento ad idrogeno verde in Italia, al servizio dell’Istituto Scolastico Meucci di Carpi. Si tratta di un progetto pilota, a carattere sperimentale, avviato pur nell’ambito di normative in fase di definizione per impianti ad uso civile, e progettato nella conformazione totalmente ‘green’, cioè ricavando idrogeno esclusivamente attraverso l’alimentazione fornita un impianto fotovoltaico di 100 kwp posto sul tetto dell’edificio scolastico.

Una scommessa sulla sostenibilità promossa da un ente pubblico

Una scommessa che, dunque, proprio per il carattere al 100% ecologica, anticipa persino l’evoluzione delle Direttive UE e si pone come progetto di interesse nazionale e sovranazionale. 
Perché dunque Coopservice ha deciso di aderire ad una sperimentazione di tale novità nel nostro Paese? “Prima di tutto perché abbiamo deciso di sostenere l’esempio e il coraggio di una progettualità così innovativa promossa da un ente pubblico”, spiega il direttore operativo Carlo Bassanini. “E poi perché intendiamo dare piena attuazione agli obiettivi fissati nel nostro Piano Strategico, quali lo sviluppo dell’efficienza energetica, delle tecnologie green, dell’innovazione. L’impianto di Carpi è una best practice a livello europeo che raccoglie tutti questi elementi”.

Si parte dal 20% di idrogeno con l’obiettivo futuro del 100%

Trattandosi di un progetto pilota che utilizza tecnologie sperimentali, talmente innovativo da non potere ancora avere come riferimento un quadro normativo compiutamente definito, si prevede un avanzamento e una implementazione per step.
Nella prima fase, come imposto dalla normativa vigente, è previsto che la caldaia dell’istituto funzioni con una alimentazione ‘blend’ composta da un mix di metano (80%) e idrogeno green (20%): l’idrogeno prodotto attraverso gli elettrolizzatori viene immagazzinato in un serbatoio di 9,3 metri cubi (circa 20 kg di elemento) in grado di alimentare continuamente la miscela blend. L’impianto, però, è già dimensionato per sostenere un contributo energetico via via crescente della componente idrogeno, fino alla configurazione ideale che prevede di fare a meno dell’apporto del metano: un’evoluzione, questa, che richiede necessariamente un adeguamento della normativa con l’auspicio che possa diventare realtà in un futuro il più prossimo possibile. 
Già nell’assetto attuale, in ogni caso, l’impianto assicura un notevole contributo al benessere ambientale, consentendo ogni anno una minore emissione di 0,7 tonnellate di CO2 equivalente corrispondenti al beneficio per l’atmosfera dato da un bosco di 650 mq. Ma è nella configurazione auspicata a totale ‘motrice idrogeno’ che i risultati ecologici letteralmente esplodono: le tonnellate equivalenti risparmiate all’atmosfera diventano quasi 11, corrispondenti al lavoro di fotosintesi di un bosco di 7.725 mq.
L’importanza della sperimentazione di Carpi ha portato l’impianto ad essere oggetto di studio in ambito accademico e argomento di tesi di laurea presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

www.coopservice.it

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