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Whistleblowing : crescono nel 2018 le segnalazioni

Il IV rapporto annuale sul whistleblowing dell‘Anac, presentato il 16 luglio  nella sede romana dell’Autorità dal presidente Raffaele Cantone, segnala un trend in crescita soprattutto al Sud,  da parte perlopiù di dipendenti pubblici, in particolare per appalti illegittimi. Nel 2018 l’Anac ha ricevuto 783 segnalazioni di whistleblowing (65 al mese), ovvero più del doppio rispetto alle 364 del 2017. Nei primi sei mesi del 2019 ne sono giunte già 439 (73 al mese). In media, si tratta di oltre due segnalazioni di illeciti al giorno.

Uno degli aspetti più interessanti è rappresentato dall’aumento delle segnalazioni che l’Anac, dopo averne riscontrato la fondatezza, ha inviato per approfondimenti di natura penale o contabile.Nel 2018 sono state inviate 20 segnalazioni alla Procura della Repubblica e 19 alla Corte dei Conti. Nei primi 6 mesi del 2019 gli invii alla Procura sono già stati 33 e quelli alla Corte dei Conti sono 29.Si tratta di una crescita che evidenzia un sensibile miglioramento della qualità delle segnalazioni e di una maggiore fiducia nei confronti dell’istituto.

Più di un whistleblower su due è un dipendente pubblico; il 14,2 per cento lavora per, o collabora con, un fornitore della Pubblica amministrazione o un dipendente di società controllate o partecipate (14%). I dirigenti sono poco più del 5%,dai militari e forze dell’ordine nel primo semestre 2019 sono già giunte 15 segnalazioni (4,2%). In tutto il 2018 erano state 11. Ricordiamo che il whistleblowing è stato introdotto in Italia da una legge del 2017 con lo scopo di tutelare il lavoratore che segnala attività illecite delle quali sia venuto a conoscenza nell’ambito del rapporto di lavoro.

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