HomesanitàSondaggio di Renato Mannheimer sulla gestione della pulizia nelle aziende italiane

Sondaggio di Renato Mannheimer sulla gestione della pulizia nelle aziende italiane

Solo il 15% delle aziende che gestiscono il servizio internamente dichiara una formazione specifica, mentre il 95% utilizza attrezzatura di tipo casalingo. Le imprese del Nord Est si distinguono per un maggiore livello di formazione (20%) e di utilizzo di strumentazione specifica (11% contro il 4% della media Italia).Se ne è parlato a Forum Pulire

Il 68% delle aziende italiane gestisce i servizi di pulizia e igiene prevalentemente con risorse interne, mentre in 1 caso su 3, e nelle aziende di grandi dimensioni, sono affidate ad un’impresa esterna. Questi i dati emersi dal sondaggio condotto dall’Istituto ISPO di Renato Mannheimer per conto di Afidamp Servizi, presentato a Forum Pulire del 21 e 22 marzo scorsi. Dove la gestione è interna, solo il 15% dichiara una formazione specifica, mentre l’attrezzatura utilizzata risulta per il 95% di tipo casalingo. Le imprese del Nord Est si distinguono per un maggiore livello sia di formazione (20%), sia di strumentazione specifica (11% contro il 4% della media Italia). Il 46% delle aziende intervistate sopra i 10 addetti esternalizza.

Nei luoghi di ristorazione che gestiscono internamente il servizio di pulizia, il 50% degli intervistati dichiara di avere una formazione di base, mentre solo il 20% utilizza strumentazione specifica.

Laddove la gestione del servizio è affidata ad un’impresa esterna, il 95% delle imprese intervistate dichiara adeguata la strumentazione usata, il grado di soddisfazione del servizio è alto, pari a 8,2. Il 74% lo considera molto positivo, più critici al Nord Est con il 56%. Lo scarso tempo dedicato alle pulizie è il fattore di criticità per il 30%.

In media, l’incidenza dei costi di pulizia è dell’8,4%. Il valore si abbassa a 7,6% con una gestione esterna, mentre sale all’8,8% con una gestione interna. Le costruzioni e il commercio hanno i più alti costi di incidenza: 8,8 e 8,6.

L’incidenza dei costi di pulizia sui costi di produzione incide in media 8,8%. Deciso aumento dell’incidenza tra le aziende di dimensioni maggiori e nel settore delle costruzioni Anche qui i costi sono minori se esternalizzati: 7% contro 9,9%. Nelle strutture sanitarie incidono per il 5%, nei luoghi di ristorazione per il 13,5% negli alberghi per l’11,7%, nelle scuole per il 25%.

I costi della pulizia sono pressoché stabili da almeno 5 anni. 1 azienda su 5 (22%) ne dichiara un aumento, percepito per lo più nel settore delle costruzioni e principalmente la Nord Est. L’aumento è dovuto per il 35% all’aumento dei costi dell’impresa, per il 28% all’aumento del costo del lavoro, per il 15% all’aumento del costo dei prodotti, per il 24% alla richiesta più alta di pulizia, per il 12% alle normative.

 

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