Homeimprese & dealersIcefor presenta un "Dado" superecologico

Icefor presenta un “Dado” superecologico

Ancora una volta Icefor, azienda nota nel settore della detergenza professionale per i suoi oltre 35 anni di storia e per la sua vocazione ecologica, ha trovato una chiave di lettura del rispetto ambientale investendo in un nuovo progetto dedicato al packaging e al suo design.
La società ha infatti recentemente dato luogo a una proficua cooperazione con l’Università IUAV di Venezia. Da questa fruttuosa collaborazione è nato Dado, un contenitore ecologico per detergenti a forma di piccolo cubo compatto. Un oggetto poliedrico come le sue facce, in quanto almeno sei sono i vantaggi derivanti dal suo utilizzo:
1) è realizzato in materiale plastico riciclato al 100% (plastica post- consumo) non attingendo pertanto da plastica vergine ed assicurando così una riduzione di impatto sull’ambiente;
2) offre la perfetta impilabilità dei singoli flaconi guadagnando l’attributo di “salva spazio”, a vantaggio di un modesto ingombro nei ridotti spazi domestici dell’edilizia moderna;
3) garantisce una seconda vita al prodotto trasformandosi in un piacevole ed utile oggetto da sfruttare per riporre piccoli oggetti di uso quotidiano o per decorare la casa trasformandosi in vasetto per piantine grasse;
4) riduce l’impatto ambientale legato al trasporto del prodotto attraverso un bancalizzazione che consente l’ottimizzazione degli spazi occupati sui veicoli;
5) è un formulato concentrato che aumenta virtuosamente il rapporto tra il peso del contenuto e quello del contenitore a beneficio dell’ambiente;
6) è verde sia in senso concreto che in senso simbolico per stimolare l’attenzione del consumatore e di tutta la filiera nei confronti della sostenibilità ambientale.
Icefor crede fermamente che la sostenibilità non sia un’idea effimera, e i fatti le stanno dando ragione. Prodotti e innovazioni possono essere orientati al rispetto dell’ambiente con un’azione di responsabilità da parte dei consumatori, delle industrie e dei progettisti. L’approccio progettuale deve riflettere l’intero ciclo vitale del prodotto, e affrontarne l’impatto sull’ambiente, a livello della produzione, del trasporto, dell’uso, del riuso, del riciclo dei materiali e dello smaltimento.

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