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Dall’acquisto all’uso: il vento sta cambiando?

(tratto da “GSA” n.5, Maggio 2010)

 

“Il noleggio nel cleaning professionale” realizzata da AfidampCom e presentata ufficialmente ad Issa Interclean Amsterdam, è l’occasione per riflettere sullo stato dell’arte di una pratica, quella del nolo, sempre più strategica anche nel nostro settore. L’opinione di chi è impegnato da anni su questo fronte.

 

“Il noleggio rappresenta in vari mercati, in primis quello dell’edilizia (ma, aggiungeremmo noi, anche quello della logistica) una realtà consolidata e, in molti altri, un argomento sempre più di attualità e di crescente importanza”. Comincia così, con una verità insindacabile, il pratico manualetto intitolato “Il noleggio nel cleaning professionale”, una guida concepita e realizzata pochi mesi fa (e presentata a Interclean) da AfidampCom per permettere ai distributori di orientarsi in quello che, a detta di tutti gli addetti ai lavori del settore di orientarsi in un mondo che, senza dubbio, rappresenta un’ottima opportunità, soprattutto in un momento –come l’attuale- di crisi economica.

Il noleggio scacciacrisi?

Già, perché la crisi ha spinto molti imprenditori dei servizi, che spesso hanno appalti di durata limitata e commesse che, una volta terminata, non sono più rinnovate, ad esitare davanti agli importanti investimenti legati all’acquisto delle macchine, e poi alla loro gestione. Ed ecco che entra in scena il noleggio: canone prestabilito, costi fissi da inserire con certezza in bilancio, servizio assicurato. In una parola, spese prevedibili. Detto questo, non scompaiono i problemi, soprattutto per quei distributori che arrivano da una realtà di pura vendita e non sono esperti nel noleggio. Conoscere il noleggio, calcolare le rate e stabilire offerte adeguate non è impresa semplice, e se si sbaglia si rischia di perderci economicamente. Ma alle volte i problemi sono ancora più semplici, e partono addirittura dalla nomenclatura: come ha ricordato Virna Re, presidente di AfidampCom e anima dell’iniziativa, “il primo obiettivo di questo manuale è quello di fare chiarezza: ancor oggi infatti, dopo diversi anni di attività di nolo, fra gli stessi soggetti che offrono il servizio non ci si intende nemmeno sui termini-base: breve, medio, lungo termine, leasing, comodato d’uso”.

Il manuale: una guida utilissima, per tutti

Il manuale chiarisce al distributore se, quando e perché la formula è conveniente, come viene praticato il noleggio, come si deve proporre alla clientela, come si calcola esattamente il canone, senza lesinare su altre informazioni pratiche. Molto snella nella distribuzione dei contenuti e altrettanto chiara nell’impostazione, la guida (32 pagine, con piacevoli vignette a illustrare i concetti proposti) è davvero esaustiva, e adatta a tutti: dopo l’introduzione, si parte con le definizioni dei concetti-chiave: noleggio, leasing (locazione finanziaria), finanziamento. Quindi si definiscono le caratteristiche del noleggio a breve, medio-lungo termine e i rapporti con le società finanziarie (nolo con finanziamento, intermediazione della finanziaria, sub-noleggio); le limitazioni all’offerta di nolo, i servizi di manutenzione previsti col noleggio, i costi del noleggio a medio-lungo termine, la responsabilità del noleggiatore e del cliente, le caratteristiche del noleggiatore, il ruolo dei rivenditori. Molto interessanti le ultime sezioni in cui si definiscono le caratteristiche di un contratto di noleggio (ad esempio, preziosissime, la documentazione necessaria per l’attivazione di una pratica di noleggio con società finanziaria o intermediario e la procedura per attivare il noleggio tramite società finanziaria o intermediario) e le scelte possibili alla scadenza di un contratto di nolo. Chiudono la guida una sezione sui pagamenti, sul ruolo delle società finanziarie, le cosiddette faq (frequently asked questions) e il fac simile di un contratto di noleggio.

 

Cosa ne pensano i “big”

Ma nel concreto, come sta andando il noleggio in Italia? Lo abbiamo chiesto a Magris Group, Ica System e Isc, tre grandi “big” che, da anni, sono impegnati con successo su questo fronte. Al di là di alcune (inevitabili) differenze di prospettiva, le opinioni sembrano piuttosto vicine: il noleggio nel complesso cresce e, soprattutto, rappresenta una buona opportunità di mercato. A patto, naturalmente, che si sappia bene cosa si sta facendo e si conosca alla perfezione il terreno su cui ci si muove. Spiega Stefano Grosso di Isc:  “Il noleggio si mantiene stabile, sia a breve sia a lungo termine (“abbondantemente sopra l’anno”, puntualizza Grosso), ma non si può proprio dire che la cultura ci sia già. Il che, detto sottovoce, rappresenta un’importante prospettiva di mercato: significa infatti che restano ancora ampi spazi di manovra. L’importante è che chi fa noleggio garantisca la qualità delle macchine e apparecchiature date in uso e, non certo secondario, sappia calcolare il canone giusto, per non avere un danno economico. Quanto all’aspetto culturale, posso dire che, complice l’ormai nota mentalità italiana, ancora legata al possesso, è ancora presto per affermare che culturalmente siamo pronti al noleggio: lo testimonia il fatto che moltissimi scelgono la formula del riscatto, preferendo, al termine della locazione, tenersi la macchina con cui si sono trovati bene.  Per ciò che riguarda la mentalità, credo che il discorso sia un po’ più complesso di quello che normalmente si crede: sarà anche vero che noi italiani preferiamo il possesso, ma allora perché mai in altri settori, come la logistica e l’edilizia, quasi tutto viene noleggiato?”. Un interrogativo destinato a non trovare una risposta soddisfacente, almeno nel breve termine. Forse una risposta si deve ricercare nella particolare struttura dell’imprenditoria dei servizi integrati, ancora estremamente polverizzata. “In effetti –conclude Grosso- il concetto del nolo è più semplice da far passare presso i gruppi medio-grandi, che sono ormai abituati a preferire il costo certo di un canone tutto compreso agli imprevisti legati all’acquisto”. Molto più soddisfatto dell’andamento del nolo è Enrico Barbi, patron di ICA System, società veneta che ha sempre creduto nel valore del noleggio applicato al settore delle pulizie professionali. La sua Ica Rent è stata una fra le prime realtà italiane a dedicarsi esclusivamente al nolo nel comparto del cleaning, e adesso naviga a vele spiegate. Barbi: “Il noleggio cresce, a patto che lo si sappia fare bene. Sono sempre di più, e sempre più eterogenee, le imprese italiane che scelgono il noleggio, una formula in molti casi conveniente. Il Rent di ICA, anche in un periodo di crisi, è cresciuto del 15%. Anzi, forse è stata proprio la crisi a dare un certo impulso al noleggio, che, come ho ripetuto spesso, rappresenta un costo fisso e viene ad essere così più controllabile e, soprattutto, prevedibile.  Adesso la situazione è un po’ ferma perché molti, approfittando della Tremonti-ter che prevede agevolazioni per le imprese sugli acquisti dei beni strumentali , hanno provveduto all’acquisto di macchine. Ma gli effetti a giugno finiranno e sono persuaso che il nolo ricomincerà a crescere con decisione”. Sulla stessa linea d’onda Luigi Fiora, responsabile di Magris Servizi, società che in seno a Magris Group si occupa di assistenza e noleggio: “Nel settore dei servizi stiamo passando, non senza difficoltà, dall’era del possesso a quella dell’uso, sulla scorta di quanto sta avvenendo in altri comparti del mercato. Il noleggio, lo stanno capendo anche i piccoli, è una formula che richiede meno impegno, costi fissi, spese prevedibili. Certo chi fa noleggio deve avere alle spalle la sicurezza di una struttura in grado di fornire adeguate garanzie. Scendendo più nel dettaglio della nostra esperienza, posso dire che un settore in cui stiamo assistendo a un grande sviluppo del noleggio è quello della grande distribuzione, caratterizzato dalla necessità di macchine medio-piccole e da contratti relativamente brevi. Per ciò che riguarda Magris Servizi, siamo in crescita, e il nolo ha un ruolo decisivo in questo andamento”.

 

Simone Finotti

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