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Appalti, nuovo protocollo a Bologna

Legalità, trasparenza e lotta alla corruzione; contrasto al lavoro irregolare e tutela dell’occupazione; tempi certi per gli iter di aggiudicazione e i pagamenti. Sono questi i principali punti del Protocollo di intesa in materia di appalti di lavori, forniture e servizi firmato il 7 luglio scorso tra il Comune di Bologna, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Alleanza delle Cooperative Italiane, Confcommercio, Unindustria, Cna, Confartigianato, Ance Bologna.

Il nuovo protocollo, che sostituisce quello firmato nel 2005, ha durata triennale, in modo da poter essere revisionato e aggiornato.

Dall’1 gennaio 2016 il Comune di Bologna si impegna a considerare nelle proprie gare il possesso del “rating di legalità” rilasciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato). Il Comune inoltre renderà ancora più  visibile “l’intera filiera delle gare, realizzando una piattaforma informativa in cui sarà possibile accedere a una mappatura aggiornata delle concessioni in essere”.

Inoltre “unico criterio di aggiudicazione” sarà “l’offerta economicamente più vantaggiosa per gli affidamenti relativi ai servizi” e si privilegerà “l’adozione dello stesso criterio negli affidamenti di lavori e forniture”. In sostanza vengono fissate norme più stringenti perché si evitino affidamenti, di fatto, al massimo ribasso. Il Comune si impegna anche a inserire la clausola sociale per garantire il “riassorbimento di manodopera per la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici

 

Clausole sociali. Per la tutela dell’occupazione, il Comune si impegna a inserire, nei bandi di gara di affidamento di servizi da riaffidare, la clausola sociale di salvaguardia di riassorbimento di manodopera per la tutela dei lavoratori/ici.

Tutele anche per le imprese in regime di subappalto. Le tutele e gli obiettivi del Protocollo saranno estesi anche alle imprese che vengono coinvolte in regime di subappalto. Il Comune si impegna a prevedere l’obbligo della autorizzazione preventiva di tutti i subappalti per evitare che siano sottratti al sistema di verifiche antimafia.

Tempi certi e pagamento diretto delle imprese in subappalto. Il Comune di Bologna si impegna a dare tempi certi per quanto riguarda gli iter di aggiudicazione e i pagamenti. In qualità di stazione appaltante, inoltre, si impegna a prevedere nei capitolati di gara il pagamento diretto delle imprese in subappalto, attraverso il riconoscimento della responsabilità in solido.

Riduzione delle stazioni appaltanti. L’impegno delle parti è quello di operare in sintonia con la legislazione nazionale e regionale per una significativa riduzione delle stazioni appaltanti con l’obiettivo di arrivare nel più breve tempo possibile alla stazione appaltante unica nel comune capoluogo.

Soddisfatti i sindacati. Con il passaggio di tutti i dipendenti in caso di cambio d’appalto è previsto anche il mantenimento dei diritti e delle condizioni retributive di provenienza dei lavoratori, compreso l’articolo 18. “La recente normativa sul tema del lavoro, nota come JOB ACT, fortemente contestata dalla Cgil ma diventata purtroppo legge dello stato è stata qui neutralizzata a dimostrazione che il tema non è quello di abbassare i diritti e le tutele di chi, tra l’altro, ne ha sempre avuti molto pochi, ma di creare buona e stabile occupazione”, hanno commentato Sonia Sovilla, segreteria Cgil Camera del lavoro metropolitana Bologna, e Maurizio Lunghi, segretario generale Cgil Bologna.

“L’accordo garantisce una clausola che nel Jobs Act non c’è”, ha evidenziato anche il segretario della Cisl Bologna Alessandro Alberani.

Nell’immagine: Virgilio Merola, sindaco di Bologna.

 

 

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