HomeambienteRifiuti a peso d’oro, Cittadinanzattiva: circa 300 euro a famiglia nel 2015

Rifiuti a peso d’oro, Cittadinanzattiva: circa 300 euro a famiglia nel 2015

Rifiuti a peso d’oro. Emerge dalla recente indagine di Confartigianato e viene ribadita dal Cittadinanzattiva, con numeri un po’ diversi ma con uno stesso leit motiv: i rifiuti costano molto cari alle famiglie. Nel corso del 2015 ogni famiglia ha pagato in media 298 euro, con un aumento del 2% rispetto all’anno precedente. L’andamento della Tari è significativo delle differenze regionali: basti pensare che, se in Trentino è diminuita del 13%, in Basilicata c’è stato invece un incremento record del 44,8%. Così a Matera la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti è schizzata a 419 euro rispetto ai 196 del 2014 (+114%). I dati vengono dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per l’ottavo anno consecutivo ha realizzato un’indagine sui costi  sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia, prendendo come riferimento nel 2015 una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.

Confrontando i singoli capoluoghi di provincia, emergono ancora differenze grandissime: le città più care nel 2015 sono quasi tutte a Sud – a Reggio Calabria si pagano 604 euro annui, a Cagliari 497 euro, poi ci sono Siracusa, Salerno, Trani, Benevento, Napoli, Catania, Grosseto e Matera – mentre il costo dei rifiuti è nettamente inferiore nelle città più economiche: nell’ordine, Belluno e Isernia (150 e 152 euro) e poi Udine, Vibo Valentia, Brescia, Verona, Bolzano, Cremona, Fermo e Trento (si va dai 165 euro di Udine ai 195 di Trento).

I dati della raccolta differenziata sono in aumento ma ancora una volta con notevoli differenze territoriali. Nel 2014 (dati ISPRA) la raccolta differenziata è arrivata a livello nazionale al 45,2% (+2,9% rispetto al 2013), mentre diminuisce del 6% lo smaltimento in discarica che nel 2014 si attesta al 31%. Anche in questo ambito, però le differenze territoriali sono grandi: nelle regioni del Sud viene differenziato meno di un terzo dei rifiuti  (31%), al Centro si arriva al 40,8% e al Nord al 56,7%. Regioni virtuose nello smaltimento sono il Veneto e il Trentino Alto Adige, che differenziano circa il 67% dei rifiuti prodotti. Maglia nera invece alla Sicilia dove la raccolta differenziata è ferma al 12,5% (addirittura in diminuzione dello 0,8% rispetto al 2013); segue la Calabria con solo il 18,6% ma un incremento positivo del +3,8%.

“Il tema dello smaltimento rifiuti rimane il classico argomento sul quale si registrano ritardi ed inefficienze del sistema Paese”, ha commentato Tina Napoli, responsabile delle politiche per i consumatori di Cittadinanzattiva, “mentre potrebbe essere un fronte sul quale costruire percorsi innovativi coinvolgendo in un circuito virtuoso cittadini ed istituzioni nella definizione e condivisione di comunità e di città all’interno della quale vivere, città che producono sempre meno rifiuti e che investono nel riciclo, ad esempio. Continuiamo a registrare invece una modalità di calcolo dei costi che non tiene conto dei rifiuti realmente prodotti e quindi non incentiva il cittadino a cambiare i propri comportamenti. Continuiamo ad aspettare, ormai con scarsa fiducia, la costituzione di un’autorità di regolazione anche in questo settore”.
Fonte: Cittadinanzattiva

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