HomeambienteCriminalità ambientale: in arrivo Tecum, progetto europeo interforze

Criminalità ambientale: in arrivo Tecum, progetto europeo interforze

TECUM (Tackling Environmental Crimes through standardized approach Methodologies) è il nome del nuovo progetto europeo sui crimini ambientali. Durerà di 18 mesi e, per la parte italiana, vedrà impegnato il Ministero dell’Ambiente e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri (Comando per la Tutela dell’Ambiente). L’obiettivo è quello di rafforzare le capacità dei servizi di polizia e delle agenzie specializzate nella lotta contro i reati ambientali, specie quando questi assumono la dimensione della criminalità organizzata. Il progetto si occuperà quindi dei diversi reati ambientali, primo fra tutti il traffico illecito di rifiuti e tutte le forme ad esso correlate.

L’approccio al problema in chiave inter-agenziale (al progetto collaborano la Guardia Civil spagnola, la National Environmental Guard rumena, l’agenzia CEPOL ed alla società belga B&S Europe, l’Interpol, l’Europol e l’Eurojust) e le procedure di indagine standardizzate e transfrontaliere dovrebbero contribuire a migliore l’efficacia della cooperazione tra le diverse agenzie specializzate.

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Una parte del progetto è  dedicata a comprendere quale sia il livello conoscenza e di preoccupazione dei cittadini rispetto ai reati ambientali. È stata infatti lanciata un’indagine a livello europeo che coinvolgerà anche le opinioni della comunità scientifica. È possibile accedere al questionario per l’indagine pubblica (che prevede un focus sulla diffusione del fenomeno del traffico dei rifiuti e le ripercussioni in termini di pericolosità per la salute umana e l’ambiente) attraversoo il link: http://www.tecumproject.eu/public-survey

E’ in questo quadro che l’Arma dei Carabinieri e il Corpo forestale dello Stato hanno promosso una Conferenza internazionale sull’Ambiente, in programma a Roma, alla Scuola Ufficiali dei Carabinieri, il 6 e 7 maggio.. La Conferenza vedrà la partecipazione dei Ministri italiani interessati, di prestigiosi relatori, individuati in alte cariche istituzionali nazionali e dell’UE, nonché rappresentanti di enti governativi stranieri e di organismi internazionali che operano a favore della tutela dell’ambiente – quali CITES, FAO, EUROJUST, EUROPOL, INTERPOL, IPCC, NATO, UNEP, UNODC e WWF – docenti universitari ed esperti di settore di larga fama.

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