Page 68 - gsa_maggio_2015
P. 68
FOCUS CITTÀ ritori: “Oh, li ho visti, quelli delle case Furlani come legna da ardere. Altri più vatrice che avevano gommato con non vecchie, quando ancora portavano in di- industriosi arrivavano con il camion, ma so quale grossa guarnizione di un altro scarica tutto l’ammucchiato dei retri. Ar- li vedevo tutti per niente contenti di sba- elettrodomestico. Il cassone della carrio- rivavano per lo più con roba che per una razzarsi di quelle loro cose. Per loro non la l’avevano ricavato da un vecchio scal- vita non avevano avuto il coraggio di but- era una liberazione, come per quelli che dabagno segato a metà, in cui il termo- tare. Molta era ancora in buono stato ma, scaricano contenti i computer, le televi- metro tondo diventava il contachilome- via le tettoie, si sa, si butta anche quello sioni, i frigoriferi. No! Questi delle caset- tri del loro bolide. Broom, bromm, face- che ci sta sotto. Cosi si sono sbarazzati te buttavano via la roba ma pareva che f- va quello dentro il mezzo scaldabagno, di carrozzine, biciclette da bambini, gio- no all’ultimo fossero pronti a far marcia mentre un altro lo spingeva a tutta birra cattoli di legno fatti da loro, la testata di indietro, a ripensarci e riportarsela a casa. in giro per la corte. Un altro gruppo di un letto piccolo, attrezzi agricoli di una Prima di buttarla se la rigiravano in mano bambini aveva a disposizione uno zoo volta, magari dei loro padri o dei padri e parevano accarezzarla se non altro con di bestie fatte con vecchi fusti delle tin- dei loro padri, stie da pollame, moscaro- gli occhi, Se la salutavano gettandola nel ture per le pareti e con bombole del gas. le incancrenite per sempre dall’odore di cassone e stringendo gli occhi come se Vidi che un bidone era diventato il cor- formaggio. Quella era gente che prima avessero preso una botta. Tenevano con po di uno struzzo, con tanto di gambone di venire da me aveva senz’altro tentato sé solo quello che nessuno avrebbe mai lunghe. La testa era una scarpa rotta che di darla via, ’sta roba. Quando dai via la potuto obbligarli a buttar via: il ricordo. sembrava proprio una bocca aperta po- roba che ti è stata cara, cerchi di darla a Alla fne, andandosene mogi e gobbi, mi sta su un lungo tubo snodato da idrauli- qualcuno che la tenga bene, la rimetta in salutavano gentilmente”. ci. Andavano e venivano da una specie vita, la migliori magari, cosi speri di ri- Ma a dare vita agli oggetti dismessi, ri- di carrozzone in miniatura con il cassone 64 vederla, un giorno. Ma quando la butti, la chiamandoli a una nuova esistenza sono, fatto di legno e montato su ruote di bici- butti! Avranno provato anche dai maroc- come in tutte le cose, soprattutto i bam- cletta. Le fnestre erano gli oblo di lava- MAGGIO chini, facendosi ridere dietro. Qualcuno bini. In questo caso, i bambini degli zin- trici e i fanali i lumini rossi del cimitero, 2015 veniva con il carretto pieno, lasciandomi gari: “ C’era un bambino che urtava una mentre il comignolo l’avevano costruito anche quello, che andava poi a fnire nel specie di carriola che aveva come ruo- con tubi di cartone”. cassone del legno o veniva portato via dai ta la puleggia della centrifuga di una la-
   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72   73