Page 67 - gsa_maggio_2015
P. 67
FOCUS CITTÀ per compatirmi, fngendo di credermi di utilizzo di una stazione ecologica. come gli altri. Come loro. Che ipocri- Uno è quello di chi non vede l’ora di ti…Comunque a me piace stare tra le sbarazzarsi del superfuo: “Molti ven- cose scartate. Da dietro questa rete vi- gono qui in discarica con una di quel- cino al camposanto, anche uno come le macchine che sembrano trattori tan- me può vedere e capire cose della vita to sono alte, e rovesciano a terra so- che nemmeno immaginano”. lo roba nuova: computer, in genere, o E la vita in discarica ha anche la sua giochi dei loro fgli, quei giochi elet- poesia: “Ascolto, tra i tanti discorsi tronici che li hanno stufati, o vestiti della pioggia, soprattutto quello dei neanche tanto vecchi, messi magari goccioloni del temporale, che rimbal- una volta sola, tanto odorano anco- zano sulle latte di vernice vuote. Tan ra di nuovo…A volte mandano i loro tan lata laid, tan tan lata laid, fanno fgli a fare il servizio di pulizia. Loro sui bidoni. Poi arriva lo scroscio che sono sempre incazzati quando vengo- copre tutto. Dispettosa, la pioggia! Bi- no in discarica, facce torve e buie, co- sognerebbe ascoltare di più i suoni del me se venir qui fosse una punizione. mondo, per capirlo. Sembra impossi- Le donne neanche ti salutano: le infa- bile quello che puoi trovare dentro un stidisce venire, hanno fretta di andar- suono, un rumore che ti passa vicino. sene. Buttano la roba così malamen- Lascia una traccia. Mi rimane nella te- te che fnisce il più delle volte fuo- sta per un po’ e sto li, anche per ore, a ri dei cassoni…A tutti, giovani, vec- 63 cercare di riconoscerlo, a capire dove chi, uomini o donne, madri o fgli, gli lo avevo già sentito, cosa mi ricorda, leggi in faccia una gran soddisfazione MAGGIO 2015 chi lo può emettere, se una cosa, una mentre buttano via le cose: lanciano bestia. Una volta sentii un tonfo se- nel cassonetto degli ingombranti e si guito da un tintinnio ed uscii a vede- sfregano le mani come per nettarle e re. Ma sapevo già che erano delle ten- un gran sorriso di liberazione appa- de smesse, di quelle vecchie, pesanti, re stampato sul viso. A dirla sembra tenute su da anelli d’ottone”. Niente volgare, ma hanno la stessa faccia di sfugge all’orecchio allenato di Bruno. uno appena uscito dal cesso, di chi si “Sto sempre attento ai suoni delle co- è liberato l’intestino per fare posto al se, così imparo a riconoscere gli og- nuovo materiale in arrivo. Ci sono di getti e non mi faccio fregare dai furbi. quelli che hanno schifo del vecchio. Si, perché a volte, spesso direi, la gen- Che poi non è vero che gran parte del- te gode a buttarmi nel cassone della la roba che arriva qua sia vecchia. Per plastica oggetti di ferro. O viceversa. lo più sono cose comprate per niente, Cosi, tanto per fregarmi, per fare una che si scopre poi che non servono a cosa vietata, una bravata nei confronti niente. Le acquistano con tutte le buo- di chi credono stupido. Neanche s’im- ne intenzioni di fare questo o quello, maginano che io sento, disteso sulla ma poco dopo si stufano, le ritengo- mia branda, cosa hanno veramente no inutili”. scaricato. E questione di esperienza: Al lato opposto dei tipi psicologi- se ti alleni ogni giorno, lo riconosci ad ci troviamo gli abitanti delle vecchie orecchio lo scarto del mondo. All’ini- case dei vicoli dove un tempo abita- zio non capivo un granché; sbagliavo, va anche Bruno, quando, in seguito al mi confondevo, prendevo un suono, “risanamento”, cioè alla loro demoli- che so... di una bicicletta buttata nel zione, arrivano alla stazione ecologi- cassone del ferro per quello della rete ca i materiali che si erano andati ac- di un letto. In realtà, quello della bici cumulando nel corso degli anni nel è un suono inconfondibile”. retro di quelle abitazioni. Anche que- Poi si entra nella psicologia delle per- sti conferimenti tradiscono immedia- sone. Ci sono due modelli antitetici tamente la psicologia dei loro confe-
   62   63   64   65   66   67   68   69   70   71   72