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PULIRE 2.1 REPORT probiotici in sanità? sì, no, forse… E’ uno dei temi caldi del momen- do in varie sedi, prima fra tutte il ta- to: l’uso dei “probiotici” in sani- volo di lavoro per la defnizione dei tà spacca il fronte degli esperti fra Cam ospedalieri, dove sono emerse chi (la maggioranza) raccomanda due distinte posizioni che ruotano, so- cautela e chi invece auspica un stanzialmente, intorno alle opinioni dell’università di Ferrara, favorevo- confronto più aperto. Se ne è par- le all’uso dei “probiotici” in sanità, e lato a Pulire, allo stand Afdamp, dell’università di Pisa, più cauta. Del nel pomeriggio del 19 maggio. resto, un messaggio di cautela è quel- lo che, in sostanza, è emerso dalla di- scussione veronese, davvero interes- 32 Martedì 19, primo giorno di fera, al- sante e ben condotta nel rispetto dei lo stand AfdampFed è andato in sce- reciproci punti di vista. GIUGNO na, nel pomeriggio, quello che, con le 2015 parole del presidente ANMDO Gian- Chiariamo di cosa si parla franco Finzi può essere defnito “la Pier Sante Testi, dopo aver bre- star del festival” del momento: la dia- vemente presentato la questione la mineralizzazione sul fondo e rimet- triba “probiotici sì, probiotici no” per dell’impiego dei microrganismi nel- tendo nel ciclo della vita gli elementi le pulizie in ambiente ospedaliero. la detergenza (in sostanza si tratta che la compongono. La sanifcazio- L’incontro, dal titolo “L’uso dei pro- di batteri che “spiazzano” altri bat- ne biologica, insomma, avviene per dotti probiotici nelle pulizie profes- teri), ed averla tecnicamente distin- effetto dell’antagonismo e del trof- sionali: terminologia e impieghi dei ta dall’impiego effettivo di prodotti smo competitivo fra i microrganismi detergenti biologici e dei probiotici”, pro-biotici (secondo l’Oms, prodot- non patogeni, numericamente supe- si è svolto davanti a un pubblico mol- ti che fanno bene all’uomo se ingeri- riori, e quelli patogeni. Per consenti- to numeroso e molto interessato. ti), è entrato nel merito spiegando co- re questo effetto, è necessario avere me nella prima fase della “detergenza un terreno di coltura che permetta la Il “panel” biologica” si debbano utilizzare ten- crescita microbica e, di conseguenza, Quattro, e qualifcatissimi, i relato- sioattivi di origine vegetale, quindi quella dei biosurfattanti e degli enzi- ri, moderati dal giornalista di setto- naturali, oppure bio-surfattanti, cioè mi, entrambi prodotti da microrgani- re Maurizio Pedrini: Pier Sante Te- tensioattivi prodotti da microrganismi smi”. Ha continuato Testi: “il 1° apri- sti, responsabile del dipartimento tec- in fase di fermentazione. Si tratta per- le 2001, sulla rivista Food Industry, nico di BioFuture, azienda irlandese ciò di prodotti naturali, biodegrada- abbiamo pubblicato un articolo sul- specializzata nella vendita di prodot- bili e compatibili con l’ambiente. La le biotecnologie in ambito alimenta- ti probiotici, Gaetano Privitera, or- seconda fase, invece, viene svolta da- re dove menzionavamo anche il pro- dinario di Igiene all’università di Pi- gli enzimi: “Sostanze proteiche, cata- gramma biologico di pulizia, relativo sa, e Fabio Tumietto, responsabile lizzatori, che svolgono la funzione di appunto a questo settore. Dicevamo del controllo delle infezioni ospeda- scindere le macromolecole complesse che la detergenza biologica può esse- liere al S. Orsola di Bologna e vice- trasformandole in molecole sempli- re impiegata con proftto in qualsiasi presidente di Simpios, Società italia- ci. Successivamente –ha continuato tipo di settore industriale. Ovviamen- na multidisciplinare per la prevenzio- Testi- i microrganismi completano il te con cautela e tenendo presente che ne delle infezioni nelle organizzazio- processo di metabolizzazione trasfor- un conto è una scrivania, un conto è ni sanitarie. Le posizioni, ormai, sono mando tutte le sostanze organiche in un ambiente industriale con sporco abbastanza chiare. Se ne sta discuten- acqua e anidride carbonica, lasciando organico”.