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TECNOLOGIE INTERNET DELLE COSE dispositivi intelligenti, reti di oggetti, robot: come l’internet delle cose (e dintorni) sta rivoluzionando il cleaning Ormai ci siamo: anche nel clea- di Simone Finotti Un osservatorio sul futuro ning le nuove tendenze del mer- Un osservatorio sull’IoT, e più in gene- cato si chiamano digitalizzazio- tà. Che ha spinto le aziende a una ricer- rale sulla tecnologia applicata al clea- ca ancora più approfondita di soluzioni ning, è Connected cleaning: enhanced ne, robotica, internet delle cose. all’avanguardia che permettano di otti- effciency for building cleaning, un in- Già molte aziende hanno raccol- mizzare i tempi, di risparmiare e di ren- telligente approfondimento di Markus to la sfda ed ecco una breve car- dere le nostre operazioni complessiva- Asch, Vice chairman di Kärcher. Uno rellata, senza pretese di esaustivi- mente meno impattanti. Tutto questo va- che da sempre si occupa di innovazione 36 tà. Riprenderemo l’argomento sui le anche nel cleaning: ad esempio, per- nel nostro settore, dall’alto di una “tor- re d’osservazione” decisamente privi- ché passare due volte dove è già pulito, prossimi numeri. o fare un viaggio, per un’assistenza tec- legiata. Per lui il cleaning è già “con- GENNAIO nica, senza conoscere precisamente, già nesso”. E se a fne Ottocento un certo 2016 In principio furono i pc e i telefoni intel- da prima, la natura dell’operazione che Charles Duell, un pezzo grosso dell’uf- ligenti. Poi, quasi subito, si comprese che si deve compiere? Perché, ad esempio, fcio brevetti americano, si ritirò dicen- non erano solo gli oggetti a vocazione di- sprecare detergente o avere attrezzatu- do che “non c’è più nulla di nuovo da gitale a poter “aspirare” a un collegamen- re o macchine inutilizzate in un cantiere scoprire, tutto è già stato inventato”, gli to in rete, ma che in realtà tutti gli ogget- mentre, ad esempio, in un altro ce ne so- anni successivi ci hanno svelato che la ti e le apparecchiature, con le opportune no troppo poche? Perché sprecare tempo realtà è proprio l’opposto, e il setto- modifche, potevano dialogare fra di lo- per inviare ricambi quando la diagnosi re della pulizia e manutenzione degli ro con risultati sorprendenti. del guasto non è appropriata? edifci non fa certo eccezione: prima la Tutto può dialogare in rete! E allora arrivarono gli orologi, i bracciali, gli occhiali, i soprammobili, i termostati, gli elettrodomestici evoluti, gli elemen- ti di arredo urbano, i contenitori per i ri- futi, gli abiti. Tutto, potenzialmente, può entrare a far parte del “magico” mondo dell’Internet delle cose (ma sarebbe più proprio chiamarlo Internet degli oggetti o, all’inglese, Internet of things). E anche se le più recenti ricerche rivelano che la maggior parte di noi li ignora, sta di fat- to che tutti ormai utilizziamo, più o me- no consapevolmente, oggetti in grado di trasmettere informazioni su se stessi o sul mondo circostante. La crisi ci ha messo del suo Poi ci si è messa anche la crisi, e il gran- de desiderio di economicità e sostenibili- Duobot