“Sanità: femminile, plurale” è il podcast di Servizi Italia e Coopservice che racconta le esperienze di donne impegnate nel mondo della sanità.
Secondo i dati emessi dal Ministero della Salute nell’Annuario statistico del Sistema Sanitario Nazionale, le donne impiegate stabilmente nelle strutture del SSN, al 31 dicembre 2022, rappresentano il 70% degli oltre 625.000 professionisti. Se da un lato questa percentuale sembra incoraggiante, non lo sono invece i numeri relativi ai ruoli di leadership: l’80% degli incarichi dirigenziali è ancora ricoperto da uomini. I dati del 2022, infatti, ci dicono che la percentuale di donne alla guida di una struttura resta invariata nel tempo ed è di gran lunga inferiore a quella degli uomini, soltanto l’8,3% contro il 20,6%. (Fonte: quotidianosanità.it)
Già da qualche anno Servizi Italia ha confermato il proprio impegno per promuovere e favorire contesti inclusivi e rispettosi della parità di genere. Anche questo podcast è parte di un percorso più ampio: dare voce a chi spesso resta invisibile, ma che ha un ruolo fondamentale per la salute e il benessere di chiunque frequenti l’ospedale, da operatore, persona assistita o caregiver. Episodio dopo episodio, il podcast racconta le storie di donne diverse per provenienza, età e percorsi di vita, ma legate da un obiettivo comune: proteggere, supportare e prendersi cura degli altri. Attraverso le loro voci, scopriamo storie di dedizione, professionalità e coraggio, in un settore dove le sfide quotidiane richiedono competenza e passione. Ne parliamo con Chiara Peterlini, Responsabile della Comunicazione e Diversity Manager di Servizi Italia, che è l’ideatrice e curatrice del programma.
Come è nata l’idea di “Sanità: femminile, plurale” e quali sono gli obiettivi di questo progetto? L’idea di fare un podcast mi girava nella mente da un po’ di tempo. Avevo idee diverse, ma nessuna mi convinceva fino in fondo. Non volevo fare qualcosa che parlasse in senso stretto di chi siamo come azienda e cosa facciamo, volevo qualcosa che guardasse oltre. “Sanità: femminile, plurale“ nasce in una sala conferenze dell’Università di Siena, sotto una pioggia battente. Un confronto, una scintilla, l’intuizione che sarebbe potuto diventare qualcosa di più. Dopo dubbi, entusiasmi e tanti passi avanti, il progetto ha preso forma. Servizi Italia e Coopservice hanno creduto in questa visione, e così siamo partiti. Vogliamo raccontare storie e professioni che restano troppo spesso nell’ombra. Ruoli fondamentali, ancora poco conosciuti, un tempo appannaggio degli uomini, oggi sempre più femminili. Ogni puntata è un viaggio, per far emergere il valore di chi costruisce la sanità di oggi e di domani.
Perché ha scelto proprio il podcast come strumento per raccontare queste storie?Ho scelto il podcast perché lascia spazio all’immaginazione. Ascoltare significa immergersi in una storia, dare valore alle parole, ai silenzi, alle emozioni di chi racconta. Le immagini, a volte, possono distogliere, dare un’interpretazione preconfezionata. Il podcast, invece, permette di ascoltare e riflettere, di creare dentro di sé il proprio spazio per quel racconto. E poi, a differenza di un contenuto social che scorre veloce e scompare nel flusso delle visualizzazioni, il podcast resta. È sempre lì, pronto per essere ascoltato nel momento giusto, da soli o in compagnia, mentre si viaggia, si cammina, si torna a casa dopo una lunga giornata. È una narrazione senza fretta, che si prende il tempo di arrivare davvero.
Con quali criteri sono state selezionate le protagoniste degli episodi? La selezione delle protagoniste è nata in modo naturale, quasi spontaneo. Sono partita dalle conoscenze che avevo già: donne che ho incontrato nel mio percorso, attraverso amicizie comuni o per motivi di lavoro. Poi, in molti casi, sono state proprio loro a suggerirmi altri nomi, a creare un bellissimo passaparola. E questo è stato uno degli aspetti più belli del progetto: vedere quanto entusiasmo ci sia attorno a questa iniziativa. Perché, quando dai spazio alle storie di chi lavora ogni giorno nella sanità, spesso lontano dai riflettori, trovi donne che non solo vogliono raccontarsi, ma che vogliono dare voce anche alle altre.
Chi sono state le dottoresse intervistate finora? Ad oggi si sono prestate ben volentieri Giusi Piccinno, Disaster Manager di AOU Careggi, che ha inaugurato i podcast seguita da Silvia Tanzi, Responsabile Unità di Cure Palliative dell’AUSL-IRCSS di Reggio Emilia, Vittoria Doretti, Responsabile Rete Regionale Codice Rosa – Regione Toscana, Paola Ghirardi, Infermiera 118 di AOU Parma, Laura Castigliani, Ostetrica internazionale. Oltre a queste parteciperanno una direttrice generale, una psichiatra che si occupa di dipendenze, una chirurga e così via…
Ogni episodio è legato a una parola chiave: quali sono quelle fin qui utilizzate e perché? Le prime sono state tenacia, determinazione e luce, ma non voglio svelare le altre! La cosa bella è che tutto è nato da una domanda all’apparenza semplice: qual è la parola che ti rappresenta? Eppure, dietro ogni risposta si è aperto un mondo. Ma non ve lo racconto, dovete andare ad ascoltare!
Quali sono i messaggi principali che emergono dal racconto di queste professioniste? Dai racconti delle protagoniste emerge un filo comune: la passione per il proprio lavoro e la determinazione nel portarlo avanti, nonostante le difficoltà. Che si tratti di assistere una nascita, dirigere un’azienda sanitaria o operare in un contesto complesso, la tenacia è sempre il motore che spinge avanti. Ma nessuna può farcela da sola. Il lavoro di squadra è fondamentale, perché la sanità è fatta di ingranaggi che devono funzionare insieme, di competenze che si intrecciano e si completano. E proprio tra le donne, spesso, nascono reti di supporto, di scambio, di crescita. Innovare significa anche questo: non solo introdurre nuove idee, ma costruire insieme un futuro diverso. Un futuro che si fonda sulla collaborazione, sulla capacità di mettersi in gioco e sul coraggio di guardare oltre le abitudini, immaginando possibilità ancora inesplorate.
Che ruolo possono avere aziende come Servizi Italia e Coopservice nel valorizzare il talento e la determinazione delle donne promuovendo la parità di genere nel settore sanitario? Le aziende sono molto più che luoghi di lavoro: sono incubatori di umanità. Hanno il potere – e la responsabilità – di influenzare positivamente la comunità di cui fanno parte, creando spazi in cui il talento possa crescere, in cui la determinazione trovi possibilità concrete, in cui la parità di genere non sia solo un valore dichiarato, ma una realtà vissuta. Con questo progetto vogliamo andare proprio in quella direzione: condividere esperienze che ispirano, dare voce a chi ha aperto nuove strade, mostrare che il cambiamento è possibile. Perché ognuno di noi, in qualunque momento della vita, dovrebbe avere la certezza che nessuna strada è preclusa, nessun obiettivo troppo alto, nessun sogno troppo grande.