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Francesco Pasquini alla guida di AFIDAMP: “Il valore della continuità”

Il Ceo di Lucart Group è il nuovo presidente di AFIDAMP dopo le dimissioni di Giuseppe Riello. “Sono onorato, il Consiglio direttivo mi ha dato piena fiducia” commenta. “Eredito un grande lavoro e traghetterò l’associazione fino a giugno 2026 nel segno della continuità”. Prosegue intanto il fitto calendario di impegni, eventi e iniziative, a partire dagli appuntamenti di Pulire 2025. Instancabile il lavoro dei Focus Team: “La nostra vera forza è il know-how, messo al servizio delle aziende associate”.

Cambio al vertice per AFIDAMP, ma nel segno della continuità. Dopo le dimissioni di Giuseppe Riello, in carica dal 2017, per incompatibilità con altri incarichi istituzionali, l’onore (e l’onere) di guidare l’associazione dei fornitori e distributori italiani del cleaning professionale fino alla fine dell’attuale mandato, prevista per giugno 2026, passa a Francesco Pasquini, già vicepresidente. Quarantacinque anni, Ceo di Lucart Group dallo scorso novembre, Pasquini ha sempre speso molte energie nelle attività associative e nella crescita di AFIDAMP. Potrà contare sui due vicepresidenti Giuseppe Del Duca e Roberto Galli, già consiglieri rispettivamente per i fabbricanti e i distributori.

AFIDAMP, nella sua ormai lunga storia, è passata da una fase pionieristica a una manageriale, con una crescita importante in termini di associati e di rilevanza nazionale e internazionale soprattutto negli ultimi anni: come si inserisce il suo mandato in questo percorso? “Devo premettere innanzitutto che il mio mandato è conseguenza delle dimissioni di Giuseppe Riello, che ringrazio moltissimo per lo straordinario lavoro svolto in questi anni. Sono onorato della fiducia che il direttivo mi ha dato: eredito un’associazione forte e in grande sviluppo, siamo allineati con il resto del Consiglio Direttivo nel “traghettare” AFIDAMP in piena continuità, con l’intento di essere sempre presenti sui principali tavoli istituzionali per fare sentire la voce del comparto”.

 Negli anni AFIDAMP si è distinta anche per il suo dinamismo su vari fronti: promozione dell’innovazione, informazione e formazione, servizi agli associati, eventi, occasioni di studio, ricerca e approfondimento, vademecum su macchine, prodotti, ambienti, procedure e molto altro. Quali sono i prossimi passi? “Qui c’è veramente moltissimo da dire. AFIDAMP organizza regolarmente eventi, in presenza e da remoto, su tematiche attuali del settore. Ad esempio, in aprile, in collaborazione con Ispra, abbiamo tenuto il workshop gratuito “Guida al Processo di Certificazione Ecolabel Servizi di Pulizia”, mentre il 12 e 15 maggio è la volta di “Guida al Processo di Certificazione Ecolabel Detergenti”. Non da meno è la recente “Guida alle Macchine Autonome della Pulizia Professionale”, nuova pubblicazione con linee-guida per l’utilizzo dei robot nel cleaning realizzate dal Focus Team Macchine Autonome. Si affrontano temi come privacy, sicurezza e sostenibilità ambientale nell’adozione di queste nuove tecnologie, fondamentali per rimanere competitivi in un mercato e in un mondo in continua evoluzione”.

Sono sempre di più, dunque, le attività a supporto degli associati “La strategia impostata dal mio predecessore è stata e continua ad essere vincente. Vorrei ricordare anche l’attivazione, ormai da più di un anno, di Sportelli di consulenza per l’accesso a mercati, per lo sviluppo del business export, per le conformità CE dei prodotti, per il supporto regolatorio nel settore chimico, per l’ambito ESG e per l’accesso al portale Mepa; ma anche il Servizio di Avviso Bandi e Gare lo sviluppo di Statistiche e Indagini di Settore, con dei  report annuali e delle ricerche tematiche che monitorano numeri, informazioni economiche e tendenze del mercato della pulizia professionale e molto altro ancora”.

Cos’è previsto nel prossimo futuro? “L’AFIDAMP è impegnata, con i suoi Focus Team che sono l’anima dell’associazione, nella realizzazione di progetti, tra cui Italian Golden Suppliers, con Italian Alliance for Cleaning Excellence che mira a creare un marchio di qualità per valorizzare le aziende italiane del settore cleaning a livello internazionale. Le fasi strategiche prevedono la redazione di un disciplinare con criteri di valutazione, attualmente in fase di elaborazione, e un piano di comunicazione e marketing. Altrettanto cruciale è il tema del controllo, il cui Focus team sta lavorando alla redazione di Linee Guida per la Pubblica Amministrazione dedicate alla verifica delle forniture per i servizi di pulizia e sanificazione. Il documento sottolinea l’importanza del monitoraggio esecutivo affidato a Rup e Dec, offrendo indicazioni operative per una gestione efficace e trasparente. Sempre in tema di PA è nato anche il team MEPA, per cercare di risolvere i problemi del Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione riferiti ai prodotti per il cleaning professionale. Ma non è tutto: vorrei ricordare anche i team al lavoro su Ecodesign aspirapolvere, Atex, Polveri pericolose (in collaborazione con Inail), Vapore e Resari, con indici di produttività e rese complessive per tipologia di ambiente”. 

Ci può dare qualche dato su AFIDAMP allo stato attuale? “Abbiamo ormai circa 200 aziende associate per oltre 2 miliardi di fatturato. Il dato che ci gratifica di più però è quello della crescita recente: può sembrare paradossale ma da quando abbiamo abbandonato la gestione diretta di attività più prettamente commerciali e fieristiche, vale a dire negli ultimi 5 anni, la crescita del numero di associati si è impennata. Segno che la scelta di dedicarsi a una vera e concreta attività associativa paga”. 

Come vede la sua “squadra”? “Come ho detto, è un team forte, professionale e motivato a partire dal direttore Stefania Verrienti e tutto lo staff, i vicepresidenti, il Consiglio e gli associati impegnati nei team di lavoro: a proposito di questi ultimi, ritengo che la nostra forza e il nostro valore principali siano proprio il know-how tecnico, la conoscenza dei rispettivi settori. È una squadra vincente e, ripeto, i numeri ci danno pienamente ragione”.

Cosa avete in cantiere per Pulire 2025?“La fiera rappresenta una vetrina importantissima per il mondo del cleaning. Una prima cosa che vorrei sottolineare è la presenza di Ispra, la sezione del Ministero dell’Ambiente che si occupa delle certificazioni Ecolabel, all’interno del nostro stand (Pad 8P – G03 G07 H04) a disposizione di tutti, anche non associati, per approfondimenti sul tema. Il calendario degli eventi è molto fitto: il 27 maggio, alle 17, si svolgerà la cerimonia di premiazione dei nostri associati che hanno raggiunto il traguardo dei 35 anni e che riceveranno la qualifica di Senior Member. Nella stessa occasione assegneremo anche le targhe di riconoscimento come Best Member agli associati che si sono distinti per impegno e disponibilità nel biennio 23/24. Inoltre, anticipo che Rosa Draisci, già direttore del centro nazionale sostanze chimiche dell’ISS – entrerà nella nostra squadra e sarà insignita dell’onorificenza di Afidamp Ambassador in affiancamento al nostro Ambassador Storico Giulio Guizzi”.

Ricca anche l’agenda di mercoledì 28…“Per quel giorno stiamo organizzando, in collaborazione con Issa Pulire Network, un convegno importante su un tema che ci sta molto a cuore e al quale stiamo lavorando da tempo. Il tema, di cui parlavo poc’anzi, è quello del Controllo nella pulizia professionale fra aspetti esecutivi, impatto economico e sociale. Alle 14:30, sempre presso il nostro stand, è in programma un importante evento dedicato ai Distributori: “I Distributori al Centro: la forza della coesione per lo sviluppo del mercato”. A seguire (16:00), illustreremo, con orgoglio, la nuova “Guida sulle macchine autonome” realizzata dal Team dedicato”. 

Senza voler “spoilerare” nulla, ci saranno anche momenti conviviali…“Grande novità di quest’anno sarà il party che l’associazione organizza nel proprio stand al termine del primo giorno di manifestazione. Afterclean AFIDAMP Party ha già avuto un ottimo feedback, con 100 iscritti in una sola settimana… È un evento speciale organizzato per creare network in un ambiente informale. L’appuntamento è per martedì 27 alle 18:30. Il resto lo vedrete coi vostri occhi!”.

Lei è il primo presidente AFIDAMP che proviene dal comparto dei prodotti di consumo. Come sta andando il segmento? “Direi che la carta si difende, resiste bene. Per suo stesso DNA non è un segmento che tende a subire più di tanto gli alti e bassi del mercato. Se però si considera che i due driver principali sono la crescita demografica e quella economica, è ovvio che la domanda non sia, come dire, euforica”.  

Ci può dire due parole su Lucart, colosso cartario orgogliosamente italiano che ha doppiato i 70 anni di storia ed è ormai presente in tutto il mondo? “Non vorrei dilungarmi troppo sulla mia azienda in uno spazio associativo. Mi limito a dire che Lucart consolida la propria posizione di primato in Italia, e n. 2 in Europa nel  canale del fuori-casa, con due punti fermi: l’innovazione, perché anche nella carta c’è ampio spazio per lo sviluppo di soluzioni sempre più all’avanguardia, e la sostenibilità tangibile in tutti i suoi aspetti: ambientale, naturalmente (non a caso abbiamo il primato storico assoluto nella certificazione Ecolabel), ma anche sociale (da venti anni pubblichiamo il Rapporto di Sostenibilità, anche lì siamo stati pionieri)”. 

Come vede, in generale, il settore in questo momento? Quali sono le criticità e i punti di forza? “Quella dei fabbricanti della pulizia professionale è una “costellazione” che sviluppa oltre 2 miliardi e 200 milioni di volume d’affari, di cui oltre la metà (51%) nell’export. È chiaro che il momento non sia dei migliori, ma bisogna anche dire che l’igiene è ormai un valore su cui le società occidentali non sono disposte a scendere a troppi compromessi”. 

A proposito di export: è un frangente molto particolare per l’economia internazionale, che vede un drastico mutamento degli assetti e degli scenari geopolitici. Come interpreta questa congiuntura? “E’ ancora tutto da capire, anche perché i dazi Usa sono stati annunciati da pochissimo (al momento in cui scriviamo, ndR). È prematuro dunque fare considerazioni di dettaglio, senz’altro ci stiamo abituando e ci abitueremo sempre di più a uno scenario in continuo, rapido e spesso imprevedibile cambiamento. Se c’è una cosa certa è che l’incertezza non aiuta il business, e forse dobbiamo mettere in conto che è finita l’epoca d’oro dei commerci internazionali. Ma come sempre, le crisi sono anche opportunità per chi le sa cogliere”. 

 

 

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