HomeArticoliConsigli per acquisti alberghieri? Teamwork ci mette la firma!

Consigli per acquisti alberghieri? Teamwork ci mette la firma!

Appositamente pensata per gli albergatori sulla base dei nuovi trend e delle esigenze degli ospiti, la “Guida agli acquisti alberghieri 2022” messa a punto da Teamwork Hospitality rappresenta un “unicum” nel suo genere. Pratica, ben curata e facile da consultare, è molto completa ed aiuta ad orientarsi nel “labirinto” delle ultime tendenze del settore.

 Utile per orientarsi in un’offerta complessa

Uno strumento, primo e unico nel suo genere, che nasce da un’esigenza e dalle necessità concrete degli albergatori, che trovano sempre maggiore difficoltà a vederci chiaro e trovare un punto di incontro fra l’offerta -in un mercato sempre più complesso e variegato- e le effettive esigenze di una clientela in evoluzione e sempre meno disposta a “chiudere un occhio”. E’ Mauro Santinato, numero uno della società di consulenza alberghiera riminese, a spiegarci il perché di questa nuova Guida: “Non è facile orientarsi nel mondo delle aziende e scegliere i fornitori giusti. Il panorama è variegato e sempre più vasto; i rischi di affidarsi a un partner sbagliato sono tanti e, soprattutto, onerosi da molti punti di vista. Non riconoscere l’azienda ideale con cui collaborare può rivelarsi molto dannoso per l’hotel, specie quando si tratta di lavori di restyling e ristrutturazione”.

Pensata per gli albergatori

La Guida, corredata di splendide foto e approfondimenti tematici, è anche un ottimo “survey” sulle tendenze in atto nel mondo dell’ospitalità, ed offre lo spunto per stare al passo coi tempi e anticipare il futuro. Prosegue Santinato: “Collaborare con un’azienda che non sia in linea con i propri obiettivi e non sia in grado di portare avanti la strategia da perseguire è controproducente, lo sappiamo bene. E scegliere non è semplice, perché ogni hotel è diverso dagli altri e ognuno ha le proprie caratteristiche, specificità ed esigenze”.

Cosa desiderano gli ospiti?

Analogo discorso si può fare per gli ospiti, ciascuno dei quali è unico ed ha esigenze particolari: ecco dunque una guida ricca di consigli e suggerimenti, con un panel di aziende affidabili e rappresentative di tutta l’offerta alberghiera pronte a proporre le migliori soluzioni per un unico obiettivo: il benessere degli ospiti, che poi corrisponde al successo dell’azienda-hotel. “Il punto centrale è proprio questo. Ogni accurata scelta dei fornitori in un albergo deve sempre partire da alcune semplici domande con al centro l’ospite: “Chi sono i nostri ospiti? Cosa desiderano? Come poterli soddisfare?”. E ancora: “Come intercettare i nuovi turismi? Quali le novità del settore? Come conciliare ergonomia e design?”.

Tutto per gli ambienti alberghieri

Tra le pagine è possibile trovare molte risposte, insieme a tanti esempi e ispirazioni. Addentriamoci dunque nei contenuti, per scoprire innanzitutto che si tratta di una pubblicazione molto gradevole all’impatto, oltre che completa e semplice da consultare e maneggiare. I segmenti e le esigenze d’acquisto sono scandagliati a trecentosessanta gradi (o meglio, dalla A alla Z): dall’arredo (contract, divani e poltrone, letto, ecc.) alle attrezzature per le camere, per l’ambiente cucina e per il bar. Non potevano mancare naturalmente il bagno, l’area colazione, la carta da parati, oltre alle interessanti innovazioni della domotica e dell’hi-tech (a proposito di trend del futuro…).

Le tendenze

E’ tutta dedicata ai “Trends” la parte centrale, davvero molto interessante e utile. Come ripensare, ad esempio, gli spazi comuni? Una best practice ricordata è quella del 25hours Hotel, aperto in autunno a Firenze e progettato da Otto Studio-Paola Navone. La catena è nota per le sue location provocatorie dal design irriverente, legato a una storia da raccontare. Nel caso di Firenze è la Divina Commedia: qui la reception è diventata addirittura un negozio di alimentari, studiato in stile salumeria “vintage”, con un enorme mosaico ove campeggia la scritta “I Golosi”, chiaro richiamo al canto VI dell’Inferno. Alla base c’è l’idea di ripensare gli spazi comuni, aprendo l’hotel alla città con soluzioni originali, innovative e curate fin nel minimo dettaglio.

Ristoranti? Non solo…

Un’altra tendenza da tenere d’occhio è quella del “ristorante-palcoscenico”. Oggi più che mai i ristoranti all’interno degli hotel necessitano di rinnovato appeal e nuove idee per attrarre gli ospiti, fra esperienze local e racconti di cibo. I migliori ristoranti del mondo hanno sede all’interno di hotel, eppure in Italia resistono ancora forti preconcetti sulla ristorazione alberghiera. Ebbene: che sia aperto agli esterni o dedicato esclusivamente agli ospiti della struttura, il ristorante dell’hotel necessita di un’offerta altamente personalizzata per rendersi attraente e rientrare fra i parametri di scelta dei potenziali clienti. In ogni caso, il ristorante stesso deve saper raccontare la cucina e il territorio per vincere anche nel nostro Paese le storiche resistenze verso la ristorazione alberghiera.

Le camere: da anonimi “non luoghi” a esperienze personalizzate

La camera, si sa, è il cuore e l’anima dell’hotel. E non è più solo uno spazio per riposare, ma sempre più diventa parte integrante dell’esperienza di soggiorno, dove anche gli elementi di comfort rispondono a una precisa idea di design e tutto racconta la filosofia dell’hotel. Proprio per questo è fondamentale la personalità, che fa il paio con personalizzazione. Che si tratti di un viaggio di lavoro o di piacere, un hotel dotato di camere fortemente personalizzate e dalle caratteristiche esperienziali uniche riesce ad attrarre l’ospite anche a prescindere dal contesto e dalla location.

Bagni… “esplosivi”

Veniamo alla “bestia nera” di molti hotel, almeno in fatto di igiene. Ovviamente parliamo del bagno, anch’esso al centro di notevoli “revisioni” ed… esplosioni. Il trend in questo caso fa rima con originalità. Del resto, ormai è chiaro, il bagno è “esploso”: non più spazio costretto tra quattro mura, espande i propri confini, si appropria di metri quadri della camera, esce, si allarga e invade discretamente e con eleganza l’area bedding. In perfetta coerenza con il concetto di “sala da bagno”, gli spazi si dilatano, aumentano le dotazioni e il bagno si trasforma a volte in una piccola spa. Meglio perdere spazio in camera ma avere docce più capienti, almeno questa è la tendenza. Sempre molto apprezzata è anche la vasca freestanding (un tempo prerogativa di pochi luxury hotel), quando la metratura lo consente. Spesso addirittura, per dare più agio alla doccia, il lavabo viene portato in camera anche come oggetto di design da guardare e apprezzare. E pensare che un tempo il lavandino in camera era considerato roba da pensioncine di serie b…

link per scaricare la guida.

https://www.teamworkhospitality.com/guida-agli-acquisti/

ULTIMI ARTICOLI