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AFIDAMP, l’orgoglio del cleaning italiano a Interclean Amsterdam

AFIDAMP, a Interclean 2024 insieme a ICE, l’Agenzia ministeriale per il commercio estero, sostiene la visibilità delle aziende tricolori in fiera, con una campagna informativa e un “lounge” dedicato. Fondamentale il ruolo del Gruppo Affari Internazionali attivo in seno all’associazione. Italiani primi ad Amsterdam per numero di espositori e superficie occupata.

Prosegue e si rafforza, in vista di Interclean 2024, l’impegno di AFIDAMP per lo sviluppo e la visibilità internazionale del cleaning italiano. La storica associazione che dal lontano 1981 riunisce fabbricanti e distributori italiani di macchine, prodotti e attrezzi per la pulizia professionale e l’igiene degli ambienti rappresenta un mercato che vede il nostro Paese tra i primissimi al mondo, e sta svolgendo un ruolo di primissimo piano sotto moltissimi aspetti: supporto associativo, iniziative formative, sviluppo del settore, consulenza, pubblicazioni, relazioni con enti, istituti di ricerca, decisori, legislatore e soggetti istituzionali nazionali ed esteri.

L’accordo con ICE- Proprio in quest’ottica, sotto l’egida del Gruppo Affari Internazionali, ha stretto alla vigilia di Interclean Amsterdam (14-17 maggio 2024) un importante accordo con ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane facente capo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy e al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Si tratta di un piano molto strutturato per ottenere finanziamenti finalizzati a dare maggiore visibilità alle imprese italiane del cleaning alla fiera di Amsterdam- spiega Stefania Verrienti, direttore AFIDAMP-, con evidenti benefici per tutte le realtà del settore, non solo gli associati”.

Espositori italiani primi per numero e superficie occupata- Prosegue Verrienti: “Interclean si conferma un palcoscenico importante per le aziende italiane in cerca di sviluppo sui mercati esteri e, d’altra parte, gli espositori italiani rappresentano per la fiera una fetta fondamentale, anzi primaria, di business: siamo primi per numero di partecipanti, con 144 aziende, e primi per metri quadrati espositivi occupati (circa 9mila). Questo spiega l’importante investimento messo in campo da ICE, che è al nostro fianco nella promozione di queste importanti realtà produttive, di cui l’Italia va giustamente orgogliosa”.

Una campagna informativa e un “lounge” dedicato- È nata così l’iniziativa, che nel concreto vede una campagna di comunicazione a favore delle aziende italiane che parte dagli spazi antistanti il quartiere fieristico e arriva fino ai singoli stand, con le imprese che potranno fregiarsi del titolo di “Italian Golden Suppliers”. “Non solo -prosegue Verrienti-. A Interclean saranno dislocati appositi totem pubblicitari, banner dedicati e locandine dislocate nei vari padiglioni e in vari punti verranno distribuite mappe della fiera con gli espositori italiani in evidenza. Cuore pulsante dell’iniziativa sarà un “lounge” posizionato in una zona strategica -il balcony tra i padiglioni 1 e 5 accanto all’area vip della fiera-, che fungerà da fulcro per incontrarsi, stringere relazioni e scambiare informazioni, punti di vista e opportunità culturali e commerciali”.

Un’associazione sempre più rappresentativa- L’operazione messa in campo da AFIDAMP, giova ricordarlo, va a favore non solo degli associati, ma anche di tutte le altre aziende italiane presenti ad Amsterdam. “Ad oggi siamo chiamati a interloquire su tavoli istituzionali sempre più importanti, stiamo acquisendo visibilità e impatto strategico e, parallelamente, stiamo crescendo anche nei numeri: rappresentiamo un mercato che vale intorno ai due miliardi e 100 milioni, una buona fetta dei tre miliardi e mezzo di valore complessivo del settore. La nostra rappresentatività è molto alta: in alcuni segmenti, penso ad esempio ai produttori di macchine e di attrezzature, rappresenta l’80% del mercato, e si tratta di aziende con spiccato interesse al mercato estero”.

Il ruolo del Gruppo Affari Internazionali- Una situazione confermata da Alessandro Panico, coordinatore del Gruppo Affari Internazionali di AFIDAMP, che disegna un quadro dettagliato della situazione e dell’impegno associativo sul fronte export. “Parliamo di un settore fortemente interessato alle esportazioni e a valutare nuovi mercati: ricordiamo che alcuni comparti, primo fra tutti le macchine, sviluppano nell’export il 70% del fatturato, e anche altre aziende sono orientate allo sviluppo di nuovi mercati. Gli stessi chimici, storicamente più ancorati al mercato di casa nostra anche per evidenti ragioni logistiche, ultimamente si stanno dimostrando sempre più aperti alla possibilità di spingersi oltreconfine. A questo proposito, per venire incontro nel modo migliore alle esigenze dei produttori, stiamo portando avanti diverse iniziative, grazie anche alla collaborazione con prestigiosi soggetti, tra cui appunto ICE”.

Approfondimenti e analisi di mercato- Ma andiamo con ordine, addentrandoci nell’attività (davvero infaticabile) del Gruppo Affari Internazionali: “Si tratta di un gruppo di lavoro trasversale -illustra Panico- che raccoglie le esigenze dei produttori e cerca di darvi concrete risposte. Un primo filone di lavoro è quello delle indagini di respiro internazionale: a questo proposito raccogliamo le più frequenti richieste dei fabbricanti, che desiderano informazioni e analisi dei mercati di riferimento. In questo ci avvaliamo anche del supporto del centro studi Cerved, società di ricerca, statistica e analisi che ha in atto una sinergia ormai pluriennale con AFIDAMP”.

I mercati-target fra Europa, Usa, Asia e Africa- Ma quali sono i mercati per cui si riscontra più interesse? “Senza dubbio -prosegue Panico- sono ancora quelli culturalmente e normativamente più affini al nostro, a partire da Europa e Usa, ormai consolidati, in cui valgono regolamenti e certificazioni uguali o affini. Negli ultimi anni si assiste però a un sempre maggiore interesse verso altri contesti di mercato: le emergenti “tigri asiatiche”, ad esempio. Dal Vietnam a Singapore, ma soprattutto l’India, paese che, nonostante il reddito pro capite ancora basso, sta crescendo demograficamente ed economicamente al ritmo del 7% annuo di Pil. Non ultimi gli Stati africani come la Nigeria, anch’essa popolosissima e con un mercato ancora in buona parte da costruire. C’è poi tutto il Middle-east, con Paesi come il Kuwait che rappresentano senz’altro sbocchi interessanti. Sono molti, insomma, i paesi-target su cui i fabbricanti chiedono approfondimenti e dati”.

Alla ricerca di incentivi e figure specializzate- Sempre a proposito, un altro aspetto dell’attività del Gruppo riguarda le agevolazioni e gli incentivi all’export. “Stiamo lavorando con società di finanza agevolata per verificare la presenza e la consistenza di aiuti per l’esportazione, ma anche con realtà specializzate nella ricerca di figure professionali ad hoc, come temporary export manager o direttori di filiale, per iniziative-pilota in Italia e all’estero”.

Agevolare l’accesso ai mercati- C’è poi il tema, altrettanto concreto, dell’accesso ai mercati: “E’ fondamentale, oltre che non sempre semplice, studiare le realtà dei singoli mercati sotto l’aspetto normativo e regolamentare, per conoscere i requisiti e gli standard di prodotto richiesti, le certificazioni obbligatorie ed evitare, ad esempio, problemi doganali o di altra natura che impediscano, ostacolino o ritardino l’accesso al mercato-target. Anche in questo lavoro possiamo contare sul supporto di enti specializzati”.

Un mercato tra i più forti al mondo- Conclude Panico: “Non da ultimo, e torniamo al rapporto con ICE che è la vera notizia in vista di Interclean, viene l’aspetto della visibilità sui mercati esteri. Ad Amsterdam potremo toccare con mano gli effetti concreti di questa sinergia virtuosa, con vantaggi che interesseranno non solo le aziende associate, ma l’intero comparto che, ricordiamolo, è tra i più forti al mondo”. 

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