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GDO: dove si nasconde il rischio?

(tratto da “GSA” n.7, Luglio 2010)

Negli spazi deputati al commercio i rischi per gli operatori ci sono, eccome! Un documento edito online in Svizzera ci mette in guardia…

Il dato, a prima vista, potrebbe sembrare non molto credibile: stando a diversi rapporti locali che riportano dati relativi agli incidenti sul lavoro, emerge che i luoghi deputati al commercio sono tra i più a rischio. Possibile? verrebbe da dire. Con tanti settori più “spettacolari” e con maggiore evidenza di rischio, che pericoli possono mai correre operatori che lavorano tra gli scaffali di un supermercato, oppure seduti dietro un registratore di cassa?

 

Luoghi della vendita, luoghi a rischio

Eppure è proprio così: i luoghi della vendita, dal piccolo negozio di commercio al dettaglio al grande centro commerciale, sono minacciati da una serie di rischi per chi ci lavora: dalla movimentazione dei carichi alle casse, ovunque si nasconde il rischio, come e più che in altri contesti lavorativi. Ora, è noto che i responsabili hanno il dovere di informare e formare i loro dipendenti, e che la sicurezza deve essere sempre posta in primo piano. Come fare?

 

Il documento online

Ci hanno pensato in Svizzera, dove è stato pubblicato e messo online, già da qualche tempo, un dettagliato documento dal titolo “Non c’è infortunio senza causa! Sicurezza e tutela della salute nel settore della vendita”. Il sito è quello di Suva (www.suva.ch) un’azienda autonoma di diritto pubblico che in Svizzera assicura oltre 110 000 aziende (per un totale di circa 2 milioni di lavoratori e disoccupati) contro le ripercussioni degli infortuni e delle malattie professionali. Il link preciso dove trovare il documento è: https://wwwsapp1.suva.ch/sap/public/bc/its/mimes/zwaswo/99/pdf/06236_i.pdf

 

Per tutti i lavoratori del comparto

L’opuscolo è stato elaborato dai membri di un gruppo di lavoro CFSL (Commissione Federale di coordinamento sulla Sicurezza sul Lavoro) ed è stato edito dalla stessa CFSL. La sua lettura e consultazione è particolarmente raccomandata a tutti coloro che lavorano in questo comparto o, comunque, si occupano di sicurezza e salute del personale addetto alla vendita e al servizio cassa in tutte le strutture di vendita. Ma non solo: ci si rivolge contemporaneamente anche agli architetti, agli ingegneri e ai progettisti di negozi, nella convinzione che evitare i costi indiretti significhi prendere in considerazione la sicurezza già a partire dalla fase di progettazione.

Molto nutrito il corredo di immagini e fotografie esplicative. Posta a introduzione del documento è una trattazione generica sulle cause degli infortuni e sul loro costo per le aziende, i lavoratori stessi e la società.

 

Che cosa causa un infortunio?

E proprio da qui vale la pena di prendere avvio: cos’è che causa gli infortuni? Secondo i dati svizzeri (che sono però indicativi anche per la situazione italiana) i lavori manuali con o senza attrezzi recitano la parte del leone, davanti a scivolamenti, impianti e cadute. Altre attività pericolose sono quelle relative alla movimentazione merci. Una percentuale (non alta, ma significativa, poiché siamo intorno al 6%) riguarda anche le attività di pulizia e manutenzione.

 

Ma cosa occorre fare? Le indicazioni pratiche

C’è poi una pars construens, nella quale si cominciano a dare indicazioni precise sulle possibili misure di prevenzione, divise per aree e operazioni svolte. Cosa bisogna fare? Vi sono degli orientamenti generali, che vanno rispettati in tutti i luoghi. Il primo riguarda l’organizzazione: sapevate che quanto minore è lo spazio a disposizione, tanto migliore deve essere l’ordine? Altra cosa da fare è tenere sgombre le vie di circolazione e di fuga. Le uscite di sicurezza devono essere contrassegnate in modo ben visibile e poter essere utilizzate senza intralci in qualsiasi momento. Sempre per ciò che riguarda il lato organizzativo, è indispensabile definire in termini chiari i processi lavorativi e i sistemi di movimentazione delle merci, sottoporre a una manutenzione a regola d’arte l’illuminazione, specialmente quella dei magazzini, delle vie di circolazione e di fuga. Anche la pulizia ha la sua parte: tenere puliti i pavimenti e le scale (specialmente pericolosi quando sono sporchi, bagnati o presentano tracce di olio) favorisce la riduzione degli infortuni.

 

Formare e informare

Viene poi la formazione: istruire regolarmente i collaboratori, ricorrere a un’istruzione collettiva o individuale, senza trascurare i collaboratori occupati a tempo parziale e di lingua straniera. Anche le terze persone (operai di altre aziende e personale di servizio di altre ditte, personale temporaneo, ecc.) devono conoscere le prescrizioni della sicurezza. E’ poi importante istruire ed esercitare il comportamento che occorre adottare in situazioni pericolose e, non ultimo, dare il buon esempio.

 

Le operazioni a rischio

I capitoli del documento passano poi in rassegna le operazioni a rischio. Si comincia dalla movimentazione delle merci, partendo dal presupposto che  “la consegna della merce avviene sovente alla mattina presto o alla fine di una giornata lavorativa”. Viene specificato questo perché, come è noto,
il rischio di infortuni aumenta in condizioni di scarsa illuminazione, di stress e stanchezza, ecc.  Il rischio aumenta altresì con “illuminazione carente, condizioni di spazio limitate e ritmi di lavoro serrati”; usando scale e rampe all’aperto in caso di cattivo tempo; utilizzando contenitori scorrevoli con cui: “è possibile – specialmente su passaggi stretti e senza visuale – urtare, far cadere o schiacciare altre persone. Per prevenire lesioni da scivolamenti, da cadute in piano e dall’alto nelle rampe di carico e scarico si indica, ad esempio, che è consigliabile:
“predisporre una tettoia e rivestire la superficie di calpestio della rampa con materiale antisdrucciolevole; garantire un accesso sicuro; assicurare con parapetti i lati verso il vuoto fuori della zona di carico e scarico; segnalare i lati verso il vuoto; garantire un’illuminazione sufficiente, ad esempio con “accensione della luce con sensori di movimento”. Riguardo alla prevenzione delle lesioni da schiacciamenti fra l’autocarro e la parete dell’edificio o la rampa viene consigliato di osservare, sulla rampa, distanze di sicurezza di almeno 40 cm fra la carrozzeria del veicolo e gli elementi fissi dell’edificio.
Scivolamenti e inciampi sono alla base anche della maggior parte degli infortuni di chi si occupa di vendita al dettaglio. In quest’ottica la “scelta dei rivestimenti a superficie di calpestio antisdrucciolevole e la pulizia dei pavimenti con detergenti appropriati assumono quindi una priorità assoluta per prevenire gli incidenti.
È dunque “importante usare scarpe idonee, nonché evitare ostacoli, impianti di illuminazione inadeguati o danneggiati, vie di circolazione troppo strette o scaffali che invadono pericolosamente le vie di circolazione. Molto importante, a questo riguardo, la pulizia dei pavimenti. Questi ultimi devono essere tenuti asciutti e ben puliti, e lo sporco –ogni tipo di sporco, ma in particolare quello sdrucciolevole- dovrà essere lavato via subito, e le riparazioni nei punti pericolosi non potranno aspettare. Anche la scelta dei detergenti fa la sua parte: i formulati, infatti, non dovranno alterare le proprietà antisdrucciolo dei pavimenti. Segnalazione delle aree di pericolo (cartelli gialli) e informazione fanno il resto. Il documento si occupa poi anche della prevenzione in relazione alle scale mobili, ai soffitti, alle vie di circolazione e di fuga, all’illuminazione, alle installazioni elettriche. Qui dovranno essere fatti controlli periodici.

Ergonomia alle casse

Alle casse, invece, la questione riguarda soprattutto l’ergonomia. I posti di lavoro alla cassa e altri luoghi di lavoro nei negozi devono essere concepiti dal punto di vista ergonomico in modo da offrire al personale le migliori condizioni di lavoro e da ottenere il massimo in prestazioni, soddisfazione, nonché sicurezza e tutela della salute.
Gli spazi, innanzitutto: alle casse vanno garantiti spazi operativi e lo spazio di escursione dei movimenti volontari delle gambe. Non sono esclusi il lavoro relativo a banchi di vendita,  il rifornimento merci negli scaffali, il riparcheggio dei carrelli per il self-service. Si tiene conto anche della qualità dell’aria.

Progettare per prevenire
In chiusura ci si rivolge espressamente ai progettisti: il documento ricorda che un potenziale pericolo di infortuni esiste in corrispondenza di porte, ascensori, scale mobili o scale convenzionali. Fare prevenzione, qui, significa ad esempio installare  pavimenti con superficie di calpestio antisdrucciolevole; lasciare le vie di circolazione libere da ostacoli e le vie di fuga sempre sgombre; il tutto accompagnato da un’illuminazione appropriata.

 

Giuseppe Fusto

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