Homeimprese & dealersConsip pulizia scuole: dall’Antitrust maxisanzioni per CNS e Manutencoop

Consip pulizia scuole: dall’Antitrust maxisanzioni per CNS e Manutencoop

Antitrust: Manutencoop, CNS e altre due aziende di pulizia nella bufera. Il Garante per la concorrenza e il mercato ha annunciato ieri la propria decisione di sanzionare il colosso cooperativo di Zola Predosa con una maximulta da 48.5 milioni di euro, e il Consorzio Nazionale Servizi per 56 milioni. Ancora una volta, nel mirino c’è la convenzione “Consip pulizia scuole”, bandita nel 2012 per un valore totale di 1,63 miliardi in 13 macrolotti di valore compreso tra 83 e 196 milioni di euro. La decisione fa seguito all’istruttoria avviata il 15 ottobre 2014 in merito “a una possibile violazione della normativa in materia di concorrenza messa in atto da imprese che hanno partecipato alla gara comunitaria indetta da Consip nel 2012 per l’affidamento dei servizi di pulizia degli edifici scolastici”. Colpite da provvedimenti sanzionatori, dunque, 4 società: oltre a Manutencoop (48.5 milioni) e Cns (56 milioni) in Ati con ExitOne (Gruppo Sti), ci sono in misura minore Kuadra (5,7 milioni) e Roma Multiservizi, partecipata dalla stessa Manutencoop, (3,3 milioni): in tutto oltre 110 milioni di euro di sanzioni. In pratica, secondo il Garante, le quattro società sarebbero responsabili di aver turbato la libera concorrenza ponendo in essere “un’intesa restrittiva della concorrenza”, consistita “in una pratica concordata avente la finalità di condizionare gli esiti della gara Consip, attraverso l’eliminazione del reciproco confronto concorrenziale e la spartizione dei lotti da aggiudicarsi”. Un accordo per fare cartello, detto in parole più semplici. Che sempre secondo il Garante si sarebbe realizzato “attraverso un utilizzo distorto dello strumento consortile”. Di tutt’altro avviso le aziende. La stessa Manutencoop, “sicura dell’assoluta correttezza dei propri comportamenti e certa di avere sempre tenuto condotte conformi alle regole del mercato, respinge in maniera decisa ogni accusa e impugnerà il provvedimento dinanzi al Tribunale amministrativo regionale (Tar) del Lazio, presentando contestuale istanza cautelare per la sospensione del pagamento della sanzione”.

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