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Presentata alla Camera la proposta di legge-quadro sui servizi

Si va verso un intervento normativo che mira alla semplificazione e alla razionalizzazione del settore. Dopo una lunga fase preparatoria, approdano in aula gli sforzi di Anip-Fise e del presidente Mattioli. Le primissime impressioni.

Il 20 giugno è stata presentata alla Camera dei Deputati la proposta di legge “Disposizioni in materia di servizi, anche integrati, di gestione degli immobili e disciplina delle gare di appalto ad essi relative”. E’ dunque approdata in Parlamento la proposta di legge-quadro su cui da diverso tempo stava lavorando Anip-Fise, su iniziativa del suo presidente Lorenzo Mattioli, che come ricorderanno i più attenti aveva riscosso approvazione e plausi trasversali in Italia e in Europa. Lo dimostra anche il fatto che i relatori siano bipartisan, anche se si nota una netta prevalenza dell’area Pd: Dario Ginefra (Pd), Ignazio Abrignani (Fi), Salvatore Capone (Pd), Gian Mario Fragomeli (Pd), Daniela Gasparini (Pd), Giampiero Giulietti (Pd), Gero Grassi (Pd), Alberto Losacco (Pd), Anna Margherita Miotto (Pd), Elio Massimo Palmizio (Fi), Fabio Porta (Pd). L’occasione per presentare il progetto al pubblico sarà il 21 luglio, a Roma, quando si terrà l’assemblea annuale di Anip. L’assemblea pubblica inizierà alle ore 12 e vi parteciperanno imprenditori, stakeholder del settore e qualificati esponenti istituzionali. Saranno presenti i primi firmatari Dario Ginefra e Ignazio Abbrignani, con il Sottosegretario al Ministero del Lavoro – Luigi Bobba e l’AD di Consip Domenico Casalino.

Le premesse
“Il comparto dei servizi di gestione degli immobili è composto da alcuni grandi operatori insieme a migliaia di piccole e medie imprese, tutti fornitori di servizi all’industria e alla pubblica amministrazione” si legge nella premessa di quello che si annuncia come uno dei più importanti interventi normativi riguardanti il settore. Sempre la premessa si concentra sull’importanza del settore nell’economia nazionale e sul suo impatto occupazionale, e spiega come il progetto di legge (tecnicamente “proposta”, visto che viene da membri del Parlamento) miri a colmare le lacune normative esistenti, a partire da una definizione condivisa di termini come “facility”, “facility management”, “global service” e “city global” (facility management urbano, in sostanza la gestione integrata dei servizi di supporto per il funzionamento, la fruizione e la valorizzazione dei beni urbani) e una corretta individuazione di figure come “committente” (distinto tra pubblico e privato), “assuntore” e “fornitore”. Si punta inoltre a qualificare il settore attraverso l’innovazione, definire la “carta d’identità” delle imprese operanti nel comparto, dare risposta alle sempre maggiori richieste di esternalizzazione dei servizi sia nel pubblico sia nel privato.

Lo schema e le finalità del documento
La proposta si compone di 14 articoli ripartiti in 4 capi: finalità e ambito di applicazione (artt. 1-3), misure di accesso al credito (4), appalti pubblici (5-11), tutela dell’occupazione e corsi professionali di studio e specializzazione (12-14). Un cenno va fatto infine agli ultimi articoli, che rispondono a un’esigenza formativa ormai sentita a livello europeo. Ed ecco le finalità: favorire la maggiore liberalizzazione dei servizi di gestione degli immobili; razionalizzare le procedure ad evidenza pubblica secondo principi di riduzione dei costi e di semplificazione delle pratiche amministrative; favorire lo sviluppo di occupazione regolare e contrastare il lavoro nero; tutelare le imprese nelle ipotesi di ritardo nei pagamenti dei corrispettivi; favorire l’ordinato sviluppo del settore.

Diversi i temi toccati, tutti di grande rilievo
La proposta tocca diversi temi di natura definitoria, tecnica, creditizia, sindacale, formativa. Il testo entra in alcune questioni-chiave: ritardo dei pagamenti, responsabilità solidale (cercando di uniformare la normativa vigente che, come ben sappiamo, è frutto di un lungo e spesso contraddittorio iter di successivi aggiustamenti), e inoltre fornisce indicazioni circa gli elementi che la stazione appaltante deve considerare per valutare l’offerta. Cuore del documento è il capo III, relativo agli appalti pubblici, che propone di modificare alcune parti del “codice degli appalti” (163/2006), e all’articolo 6 entra nel vivo dei servizi di facility e global service. Tra i punti-chiave la rimodulazione della formula prevista dal regolamento 207/2010 per la determinazione del coefficiente riferito all’elemento prezzo. In particolare si prevede una modifica al controverso allegato P del Regolamento per i servizi di facility management, global service e city global. Interessante, all’art. 7, il riferimento al “dialogo competitivo” (con aggiunte all’art. 58 del Codice appalti) e, all’art. 8, la modifica ai criteri di individuazione delle offerte anormalmente basse. Ma si parla anche di subappalti e subcontratti (art. 9, che aggiunge un comma all’art. 118 Codice appalti), di Durc (regolarità contributiva) e di adeguamento dei prezzi per tutti quei settori ad alta incidenza dei costi di manodopera. Con l’articolo 12 si entra in una spinosa questione sindacale, il famoso nodo dell’articolo dell’articolo 4 del Ccnl “Multiservizi”. Infine meritano una menzione anche gli ultimi articoli, dedicati specificamente alla formazione (art. 14). Facendo seguito a un’esigenza molto sentita a livello europeo si propone, da parte del Miur, un adeguamento dell’offerta formativa che tenga conto dell’importanza del settore.

Una proposta snella, verso la semplificazione
Per la sua snellezza la proposta, a una prima lettura, pare muoversi nella scia (ma è ancora presto per entrare in questi dettagli) della volontà semplificatoria espressa dal presente esecutivo, che ha recentemente manifestato l’intenzione di snellire, e non poco, il regolamento degli appalti pubblici (si parla di 200 articoli in luogo degli attuali 600). Non si deve poi dimenticare che siamo in clima di recepimento delle nuove Direttive europee su appalti e concessioni, che non potranno certo essere ignorare dal legislatore che intervenga su un campo tanto complesso.

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