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Made in Italy, il grande ritorno a Interclean

Dopo lo stop forzato per il Covid, le eccellenze italiane sbarcano ad Amsterdam forti di un bagaglio di know-how, ricerca e innovazione senza precedenti. Con ben due finalisti all’Innovation Award e l’orgoglio di un made in Italy che, anche nelle difficoltà, tiene alta la propria bandiera. Intanto, dopo la pandemia, appaiono all’orizzonte i nuvoloni della guerra e della crisi energetica.

E’ un ritorno in grande stile quello del “made in Italy” a Interclean Amsterdam, in un periodo non certo dei più semplici per il mercato, e non solo del settore.

Dalla “falsa partenza” alla vera ripartenza
Dopo la “falsa partenza” della scorsa edizione, saltata come tutti ricordiamo a causa dell’emergenza (due anni fa eravamo nel pieno della tempesta, da poco arrivata in Europa), adesso è tempo di riprendere la via della normalità, nonostante all’orizzonte si profilino già, come vedremo, altre nubi nere. Nel frattempo molte cose sono successe: l’opinione pubblica, le istituzioni, il mondo politico e i decisori pubblici e privati hanno compreso fino in fondo l’importanza dell’igiene per la salute e la sicurezza di tutti, e il settore delle pulizie professionali è stato -ed è- in primissima linea nel contenimento del virus, nel contrasto alla pandemia e nelle complesse dinamiche della ripartenza.

Importanti investimenti in R&S
Una lezione che tutti i produttori di macchine, formulati e attrezzature per il cleaning industriale hanno imparato molto in fretta e molto bene, investendo nello studio e realizzazione di soluzioni sempre più avanzate a tutela di salute e sicurezza. Particolarmente virtuosi sono stati i fabbricanti italiani, che hanno tenuto alto il vessillo di un mercato storicamente tra i primissimi al mondo nel settore. E che adesso sbarcano in terra d’Olanda forti di un know-how consolidatosi e rafforzatosi ancor di più negli ultimi due anni. Come abbiamo spesso sottolineato, infatti, proprio le difficoltà connesse alla pandemia hanno rappresentato un importante volano di ricerca, sviluppo e innovazione per i produttori di un Paese, il nostro, purtroppo tra i più colpiti dal contagio. 

Innovation Award, i due “alfieri” del tricolore
Non è un caso, del resto, che su 12 finalisti all’ambitissimo e prestigioso Innovation Award ben 2 siano italiani, gli storici marchi RCM e Arco Chimica. Due nomi che non hanno certo bisogno di presentazioni: la prima progetta, produce e commercializza in tutto il mondo, fin dagli anni Sessanta, macchine di ogni tipo per la pulizia industriale, ed è oggi molto attiva sul versante dell’automazione e dell’intelligenza artificiale applicate al settore; la seconda, nata nel 1993 e già sopravvissuta a difficoltà durissime come il drammatico terremoto del 2012, in pochi anni si è conquistata la meritata fama di azienda innovatrice e punto di riferimento fra i produttori di detergenti professionali e soluzioni per la pulizia a trecentosessanta gradi, investendo molto sulla sostenibilità ed ecocompatibilità dei prodotti lungo l’intero ciclo di vita.

Un settore in grande fermento e ricerca
Alfieri del tricolore che, nella diversità dei segmenti di attività, non rappresentano che la “punta dell’iceberg” di ciò che il mercato italiano mostrerà a Interclean. Un’industria dinamica che ha moltissimi fronti di ricerca: dalla robotica ai sistemi di nebulizzazione, dalla disinfezione a raggi Uv alla realizzazione di prodotti superconcentrati in grado di garantire importanti risparmi economici e ambientali, dall’autonomia di lavoro alle soluzioni sempre più efficienti ed ergonomiche per facilitare il compito degli operatori aumentando le rese e la sicurezza.

Intanto, altre nubi si addensano…
Una compagine di produttori virtuosi che adesso, nemmeno il tempo di riprendersi dallo tsunami Covid-19, dovrà fare fronte ad altre pesanti difficoltà: parliamo naturalmente dei foschi scenari connessi alla crisi ucraina, alla guerra e alla conseguente incognita energetica con innalzamento alle stelle dei costi di produzione industriale. Criticità che, unite a quelle di reperimento e approvvigionamento di materie prime, stanno già mettendo alla prova molte aziende, ma i cui effetti a lungo termine si vedranno soltanto nei prossimi mesi o addirittura anni. Un panorama mondiale incerto che interessa trasversalmente tutti i settori del mercato, con conseguenze che potranno purtroppo rivelarsi incalcolabili. Nel frattempo, però, tiriamo un respiro profondo e godiamoci questa boccata di normalità (e di italianità) che ci attende a Interclean. Ce la siamo davvero meritata.

 

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