Antimicrobico-resistenza: presentato da Cittadinanzattiva un Manifesto civico che indica azioni e proposte concrete per una alleanza tra istituzioni, professionisti e cittadini.
Offrire un contributo civico nella sfida contro la resistenza antimicrobica, e favorire la partecipazione delle organizzazioni civiche e di pazienti alle strategie per fronteggiare quella che l’Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto come una delle principali emergenze sanitarie globali.
È questo l’obiettivo del Manifesto “Antimicrobico-resistenza: insieme ai pazienti per conoscerla e contrastarla”, presentato il 18 marzo scorso da Cittadinanzattiva a Roma. Il Sottosegretario alla Salute, On. Marcello Gemmato, nel suo intervento istituzionale ha dichiarato: “L’antimicrobico-resistenza è una delle sfide sanitarie più urgenti e complesse del nostro tempo e richiede un impegno collettivo e coordinato“. È essenziale promuovere un uso consapevole e appropriato degli antibiotici in tutti i contesti – ha continuato – sfruttando le sinergie con le associazioni dei cittadini e dei pazienti, che rappresentano un valore aggiunto e uno stimolo costruttivo per le istituzioni e la politica.”
Una sfida globale da affrontare con l’approccio One Health Già da anni, l’Antimicrobico-resistenza (AMR) è considerata dall’ OMS una delle più gravi minacce di salute pubblica, da affrontare con un approccio integrato One Health che coinvolge la salute umana, animale e ambientale per ridurre la resistenza antimicrobica. L’antibiotico-resistenza è un aspetto cruciale del fenomeno più ampio della resistenza antimicrobica (AMR), che riguarda tutti i microrganismi come batteri, virus, funghi e parassiti che diventano resistenti ai farmaci “progettati” per eliminarli o controllarli. In altre parole, quando i batteri o altri patogeni diventano resistenti agli antimicrobici (che comprendono anche gli antibiotici), trattare infezioni comuni diventa più difficile, se non impossibile. Questa resistenza si sviluppa in tutti i microrganismi che, per loro stessa natura, si evolvono in modo tale da non rispondere più ai farmaci che sono stati “progettati” per eliminarli, rendendoli inefficaci. Questo fenomeno, in particolare, coinvolge in modo significativo persone fragili, affette da malattie croniche e rare, che avendo un sistema immunitario compromesso o un quadro clinico già delicato sono più vulnerabili alle infezioni. La loro condizione è ancora più a rischio in caso di infezioni da batteri resistenti, più difficili da trattare, al punto da compromettere la loro salute.
I dati sono allarmanti Secondo l’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) si contano da 33.000 a 35.000 decessi annui in Europa, di cui circa un terzo solo in Italia (8000-11000 decessi annui), per infezioni attribuibili all’AMR. Il costo annuale della resistenza antimicrobica nei paesi dell’UE e dello Spazio economico europeo (SEE) è di quasi 11,7 miliardi di euro; in Italia, secondo le stime più recenti, la AMR impatta per 2,4 miliardi di costo annuo, con 2,7 milioni di posti letto occupati a causa di infezioni da batteri resistenti. Il Manifesto indica proposte di intervento da parte delle Istituzioni nonché azioni ed iniziative specifiche attraverso le quali le associazioni civiche e di pazienti possono impegnarsi concretamente nel contrasto alla AMR.
Le priorità di intervento Fra le proposte dirette alle istituzioni, nel Manifesto si chiede di:
dare piena esecuzione al Piano Nazionale di Contrasto alla Antimicrobico Resistenza (PNCAR), anche in vista della prossima scadenza di fine anno e del successivo rinnovo e verificare l’utilizzo da parte delle Regioni e Province autonome delle risorse, stanziate nell’ultima Legge di Bilancio, per il raggiungimento degli obiettivi previsti e l’implementazione delle azioni poste in essere nel PNCAR;
*individuare strategie per incentivare la ricerca e lo sviluppo di nuovi antibiotici e facilitarne la disponibilità e l’accesso, anche attivando un tavolo di consultazione multistakeholder presso l’AIFA;
*migliorare l’appropriatezza nella prescrizione di antibiotici attraverso l’uso di test diagnostici; promuovere all’interno delle strutture sanitarie, interventi e metodologie nuove rivolte agli operatori sanitari al fine di rimuovere i fattori sociali e comportamentali che possono essere i responsabili della AMR;
*integrare i programmi universitari con corsi e moduli formativi sui temi della AMR, sulle pratiche cliniche per la sicurezza e prevenzione delle infezioni; avviare campagne di informazione e comunicazione capillari rivolte alla popolazione;
*in un’ottica “One Health”, rafforzare la regolamentazione sull’uso di antibiotici in agricoltura e negli allevamenti intensivi, e sensibilizzare la popolazione sulla scelta consapevole degli alimenti privi di antibiotici.
Ambiti e ruoli proposti A partire da queste proposte, il Manifesto individua in maniera dettagliata gli ambiti e il ruolo che le organizzazioni civiche e di pazienti possono svolgere in sinergia con le istituzioni, in particolare: promuovendo e sostenendo, in collaborazione con Asl, farmacie, scuole ed università, campagne di sensibilizzazione sui temi della AMR, dell’aderenza terapeutica e della prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza ma anche, in un’ottica One Health, sulla scelta degli alimenti e sulla raccolta e smaltimento dei farmaci scaduti o inutilizzati; promuovendo, all’interno delle strutture sanitarie e sociosanitarie, le attività di monitoraggio o Audit per raccogliere dati ed evidenze su infezioni ospedaliere e antimicrobico resistenza.
“Antimicrobico-resistenza. Insieme ai pazienti per conoscerla e contrastarla” è un progetto indipendente di Cittadinanzattiva realizzato con il supporto di CAЯe (fanno parte di CAЯe: Shionogi, Menarini, Viatris, Advanz Pharma e Pfizer).
Il Manifesto è disponibile qui in versione integrale e qui in forma sintetica.