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Il futuro del green building arriva in Italia

(tratto da “GSA” n.8, Agosto 2010)


Dall’America sbarca nel Belpaese una nuova concezione globale di “green building” che pesa poco nei cantieri e rende tanto nella lotta a favore della sostenibilità ambientale, cancellando gli sprechi e valorizzando di più i patrimoni immobiliari. Se ne è parlato al road show per il  lancio di LEED Italia a Milano.


In un mondo in cui le risorse si fanno sempre più scarse e cresce l’attenzione al loro uso ed al loro impatto sull’ambiente, è nata una nuova concezione del costruire ecosostenibile, noto come “green building”, che prevede un’attenzione ai temi ambientali ancora prima che il cantiere prenda vita. Un green building si pone come scopo quello di danneggiare l’ambiente il meno possibile, facendo ricorso a strategie passive come energia solare, acqua rigenerata, materiali da costruzione locali naturali e fonti rinnovabili di energia, uniti a impianti a basso consumo e soluzioni che rendano gli edifici capaci di ridurre il più possibile il proprio impatto sul territorio circostante. Argomento di cui GSA si é occupata più volte,sin dal 2004. Per misurare e valorizzare i comportamenti virtuosi stanno nascendo in questi ultimi anni nuovi standard di certificazione, capaci di far crescere il valore commerciale di un immobile fino al 10% e stimolare così la ricerca verso le nuove frontiere dell’ecologia urbana. Tra le ultime nate si è segnalato per la sua serietà  il LEED (sigla di Leadership in Energy and Environmental Design), sistema di certificazione internazionale applicato in oltre 100 Paesi nel mondo e presentato l’11 giugno scorso a Milano in una

 

conferenza dal titolo “Sviluppo ed edilizia sostenibili: il contributo di LEED Italia” organizzata  presso l’Auditorium di Assolombarda.

 

 

A definire e promuovere lo standard LEED è l’US Green Building Council, associazione non-profit nata nel 1993 che oggi conta più di 20mila membri. Oltre ad un a ruolo “tecnico”, lo USGBC ha anche il compito di informare, sensibilizzare ed orientare la comunità verso un’edilizia ecosostenibile, premiando le performance virtuose nelle aree chiave della salute umana ed ambientale. Lo USBGC funge poi da coordinatore delle sedi create nei singoli Paesi, come quella italiana recentemente inaugurata che conta al momento più di 300 membri.  

Carta d’identità del LEED

Il sistema LEED è una certificazione volontaria basata sul consenso che opera nei campi di progettazione, costruzione e gestione di edifici sostenibili ad alte prestazioni che si sta sviluppando sempre più a livello internazionale. A differenza di altre certificazioni, che indagano su aspetti specifici delle costruzioni, promuove un sistema di progettazione integrata che riguarda l’intero edificio e può essere utilizzata su qualsiasi tipologia catastale. Si tratta infatti di un sistema flessibile e articolato che prevede formulazioni differenziate per le nuove costruzioni (Building Design & Construction – Schools – Core & Shell), edifici esistenti (EBOM, Existing Buildings), piccole abitazioni (LEED for Homes), pur mantenendo una impostazione di fondo coerente tra i vari ambiti.

Il LEED non è infatti un sistema statico, ma prevede qualche flessibilità a seconda della nazione di utilizzo e delle sue particolarità architettoniche e legislative. Per il contesto italiano lo standard LEED è stato adattato nel corso di due anni dal GBC Italia, emanazione nazionale del capostipite americano, mantenendo lo stesso impianto di definizione di requisiti per costruire edifici ambientalmente sostenibili, sia dal punto di vista energetico che dal punto di vista del consumo di tutte le risorse ambientali coinvolte nel processo di realizzazione.

Perché LEED?

Le motivazioni della creazione del LEED sono molteplici e coprono svariati campi di applicazione, dall’ecologia al plusvalore generabile sul mercato. Il LEED è utile primariamente perché consente di avere un standard di misurazione comune per tutti i green buildings, definiti come edifici a basso impatto ambientale, esaminati in tutto il sistema integrato dalla progettazione alla componentistica di base. E’ così possibile in un colpo solo fornire un riconoscimento prestigioso e riconosciuto a chi sceglie di investire in queste tecnologie, stimolando al contempo la competizione nel panorama edilizio ed inducendone una trasformazione “green” interna. Così come in qualsiasi mercato, potersi fregiare di un marchio certificato consente poi di fornire una maggiore rivalutazione del valore di mercato dell’immobile che può salire anche del 7,5%. I motivi per passare al “Green” diventano così immediatamente tangibili, facilitando la messa in opera del sistema. Ma come si applica il LEED in concreto alla singola costruzione?

LEED, istruzioni per l’uso

Il sistema si basa sull’attribuzione di crediti per ciascuno dei requisiti caratterizzanti la sostenibilità dell’edificio. Dalla somma dei crediti deriva il livello di certificazione ottenuto.

I criteri sono raggruppati in sei categorie, che prevedono prerequisiti prescrittivi obbligatori e un numero di performance ambientali, che assieme definiscono il punteggio finale dell’edificio:

·      Sostenibilità del Sito (2 Prerequisiti – 10 Crediti ): gli edifici certificati LEED devono avere il minor impatto possibile sul territorio e sull’area di cantiere

·      Gestione delle Acque (1 Prerequisito – 4 Crediti): la presenza di sistemi per il recupero dell’acqua piovana o di rubinetti con regolatori di flusso deve garantire la massima efficienza nel consumo di acqua.

·      Energia ed Atmosfera (3 Prerequisiti, 6 Crediti): utilizzando al meglio l’energia da fonti rinnovabili e locali, è possibile ridurre in misura significativa la bolletta energetica degli edifici. Negli Stati Uniti, ogni anno le costruzioni LEED immettono nell’atmosfera 350 tonnellate metriche di anidride carbonica in meno, rispetto ad altri edifici, garantendo un risparmio di elettricità pari al 32% circa.

·      Materiali e Risorse (1 Prerequisito, 7 Crediti): ottengono un punteggio superiore, nel sistema di valutazione LEED, gli edifici costruiti con l’impiego di materiali naturali, rinnovabili e locali, come il legno.

·      Qualità ambientale Interna (3 Prerequisiti, 10 Crediti): gli spazi interni dell’edificio devono essere progettati in maniera tale da consentire una sostanziale parità del bilancio energetico e favorire il massimo confort abitativo per l’utente finale.

·      Innovazione nella Progettazione +  Priorità Regionale (3 Crediti + 1 Credito e 4 Crediti): l’impiego di tecnologie costruttive migliorative rispetto alle best practice è un elemento di valore aggiunto, ai fini della certificazione LEED.

 Sommando i crediti conseguiti all’interno di ciascuna delle sei categorie, si ottiene uno specifico livello di certificazione, che attesta la prestazione raggiunta dall’edificio in termini di sostenibilità ambientale. La certificazione LEED si articola in:

  BASE  (40 – 49 punti)

  ARGENTO  (50 – 59 punti)

–  ORO  (60-79 punti)

  PLATINO  (80 o più punti).

Lavorando sull’intero processo, dalla progettazione fino alla costruzione vera e propria, LEED richiede un approccio olistico pena il non raggiungimento degli obiettivi preposti. Solo con un ampio sforzo di progettazione integrata e di coordinamento è possibile creare infatti un edificio armonioso in tutte le aree sopra menzionate.

vantaggi competitivi per coloro che adottano questi  standard , siano essi professionisti o imprese, sono identificabili soprattutto nella grande qualità finale del manufatto, nel notevole risparmio di costi di gestione che questi edifici permettono di ottenere, se comparati con edifici tradizionali e nella certificazione da parte di un ente terzo.

La certificazione LEED, infatti, fornisce al mercato un approccio condiviso, su cui basare le scelte ed uno standard misurabile per ogni aspetto trattato.

Best practice

Il primo ad abbracciare la filosofia LEED è stato il governo americano, che ha stabilito già nel 2008 di certificare col nuovo standard tutte le nuove sedi diplomatiche, mentre in Italia si segnalano edifici LEED come l’ampliamento della presenza americana nell’area di Dal Molin a Vicenza e nella nuova sede del Consolato a Milano di prossima realizzazione. Sempre a Milano, il progetto Porta Nuova per la riqualificazione delle aree Garibaldi, Varesine e Isola è un progetto pilota LEED-CS a destinazione multipla (residenziale, direzionale, amministrazione locale, parco pubblico, espositivo/culturale) che interesserà 29 ettari di superficie per un valore di progetto superiore ai 2 miliardi di euro.

Garibaldi è pre-certificato LEED rating Argento, a un passo da ottenere il rating “Oro”. Stesso rating per Varesine, mentre Isola è in fase di pre-certificazione.

Altri progetti realizzati in Italia e presentati al road show sono:

 

–       Realizzazione di un Centro Servizi per le residenze universitarie in loc. San Bartolameo a Trento: un’area dedicata agli studenti comprensiva di palestre, aree esterne con pannelli fotovoltaici e caffetteria, pareti da arrampicata, area spettacoli, uffici, ristoranti, parcheggi e magazzini che ha raggiunto la certificazione GOLD.

 

–       Energy Park di Vimercate (MI): un comparto industriale di circa 160.000 mq composto da edifici “ibridi” dalla doppia tipologia che persegue la certificazione energetica LEED-CS strizzando l’occhio al risparmio energetico ed alla sostenibilità ambientale.

 

–       Istituto Tecnico per il commercio Floriani di Riva del Garda: il progetto prevede l’ampliamento di 10 nuove aule distribuite nei due piani dell’edificio scolastico con coperture vegetate e impianti di riuso dell’acqua secondo gli standard LEED GOLD.

 

–       Residenza Universitaria Mayer, Trento:la nuova residenza universitaria, realizzata principalmente in legno coibentazione inclusa, prevede per la gestione energetica l’impiego di gruppi di assorbimento accoppiati con energia geotermica, impianto elio termico, impianti domoiotici, impianto di ventilazione forzata con recupero di calore ad alta efficienza e utilizzo di acqua piovana per le utenze di acqua non potabile e per l’irrigazione.

 

–       Parco dei Sapori, Val di Gresta. il centro per la promozione e lo sviluppo del patto territoriale della Val di Gresta è composto da un parco e da un edificio con funzioni ricreative, informative e commerciali. Prevalentemente in legno, il progetto si è appoggiato sulla scelta di sistemi di riscaldamento a irraggiamento, impianti di controllo dei consumi e di riutilizzo dell’acqua ed impianti elettrici distribuiti in modo da preservare le zone di lunga sosta dall’influsso di campi elettromagnetici, ottenendo la certificazione LEED GOLD.

 

–       Scuola Romarzollo, comune di Arco (TN): il nuovo plesso scolastico prevede 14 classi funzionali e 2 sezioni per contenere all’interno le attività di leva scolastica della scuola elementare e secondaria di primo grado. In quasi 8.000 mq si articolano i tre volumi di scuola, padiglione all’aperto e palestra, costruiti soprattutto con materiali naturali tipici della zona. Il complesso ha ottenuto la certificazione LEED GOLD.

 

–       Torre Unifimm, Bologna:125 metri di altezza, 30 piani da 800 mq ciascuno, hall di ingresso, due piani interrati per iriunioni, convegni e archivi, facciate a doppia pelle, massima efficienza energetica e superficie a cellule fotovoltaiche, per il nuovo centro direzionale Unipol che entra a pieno titolo nelle certificazioni LEED Italia.

GBC Italia ha poi avviato anche una propria offerta formativa, promuovendo corsi di formazione professionale gestiti dall’associazione aperti anche ai non soci che illustrano i principi base del green building con moduli di approfondimento sul sistema costruttivo e sui metodi di certificazione. E’ quindi facile prevedere che  – una volta resi noti i vantaggi tecnici e le valorizzazioni possibili sugli edifici – il sistema si andrà diffondendo sempre di più tra gli attori del panorama nazionale. Il  tutto a vantaggio dei cittadini, che vedranno le città diventare più verdi e vivibili relegando finalmente alla storia i panorami grigi e scialbi delle precedenti ere industriali, in un’ottica di ritorno alla natura finalmente globale.

 

 Alessandro Gigante

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