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Il ruolo del direttore sanitario di azienda e del direttore medico di presidio ospedaliero nel contesto sanitario italiano ed europeo

8.2.3. Nell’ambito delle competenze medico–legali, il direttore medico di presidio ospedaliero:

  • adempie ai provvedimenti di polizia mortuaria;
  • nell’ambito delle attività inerenti il prelievo d’organi, svolge attività  di organizzazione e di vigilanza, partecipando, se necessario, quale membro al collegio medico per l’accertamento della morte, compiendo, inoltre, ogni ulteriore atto di competenza; inoltre, sovrintende, nel rispetto degli indirizzi del coordinatore regionale trapianti, attività organizzative del coordinatore locale trapianti;
  • vigila sulla corretta compilazione della cartella clinica, della scheda di dimissione ospedaliera e di tutta la documentazione sanitaria;
  • risponde, dal momento della consegna all’archivio centrale, della corretta conservazione della documentazione sanitaria;
  • rilascia agli aventi diritto, secondo modalità stabilite dall’azienda e nel rispetto della normativa vigente, copia della cartella clinica e di ogni altra documentazione sanitaria e  certificazioni;
  • inoltra ai competenti organi le denunce obbligatorie;
  • coordina l’attività di valutazione del rischio clinico;
  • vigila sul rispetto dei principi etici e deontologici da parte degli operatori sanitari;
  • vigila sul rispetto delle norme in materia di sperimentazione clinica, partecipa al  comitato etico aziendale e cura la conservazione della relativa documentazione;
  • presiede commissioni tecniche o vi partecipa in base a disposizioni aziendali o normative specifiche;
  • vigila sul rispetto della riservatezza dei dati sanitari ed esprime parere obbligatorio su raccolta, elaborazione e trasmissione di dati sanitari, con particolare riguardo ai mezzi informatici e telematici.

8.2.4. Nell’ambito delle competenze scientifiche, il direttore medico di presidio ospedaliero:

  • promuove lo sviluppo delle risorse umane e della conoscenza aziendale (knowledge management) attraverso l’attività di formazione permanente, aggiornamento e riqualificazione del personale (ECM);
  • verifica il livello di informazione, formazione ed aggiornamento del personale dei servizi in gestione esterna;
  • coordina, per quanto di competenza, l’organizzazione dei previsti corsi di specializzazione per il personale laureato del ruolo sanitario;
  • collabora all’elaborazione di piani di ricerca finalizzata e ne coordina l’attività;
  • vigila sull’ammissione e l’attività del personale volontario e frequentatore.

8.2.5. Nell’ambito delle competenze di promozione della qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie, il direttore medico di presidio ospedaliero:

  • promuove iniziative per il miglioramento della qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie;
  • provvede affinché i modelli organizzativi delle unità operative e dei dipartimenti siano orientati al raggiungimento di buoni livelli di qualità gestionale, di qualità tecnico-professionale e di qualità percepita;
  • ai fini di quanto indicato ai punti 1) e 2), promuove l’adozione, da parte delle unità operative e dei dipartimenti, delle strategie definite dalla direzione aziendale con particolare riguardo, in campo clinico, ai principi dell’Evidence Based Medicine (EBM);

8.2.6. Rapporti tra direzione medica di presidio ospedaliero ed i dipartimenti ospedalieri

Nei confronti dei dipartimenti ospedalieri, il direttore medico di presidio ospedaliero svolge le seguenti funzioni:

  • nel rispetto degli obiettivi generali dell’azienda, definisce gli obiettivi specifici dei dipartimenti, concordati con i direttori di dipartimento, e vigila sul loro conseguimento;
  • partecipa alla negoziazione o negozia direttamente il budget con i direttori dei dipartimenti, in base al budget del presidio ed in linea con gli obiettivi generali aziendali;
  • definisce le strategie ed i criteri per l’allocazione delle risorse umane e tecnico-strumentali nell’ambito dei servizi sanitari, nel rispetto della programmazione sanitaria aziendale
  • svolge funzioni di interlocutore per le proposte dei direttori dei dipartimenti rispetto alla programmazione aziendale;
  • svolge funzioni di supporto tecnico all’attività dei dipartimenti, per gli aspetti organizzativi e gestionali;
  • coordina la raccolta e l’elaborazione dei dati di attività e di utilizzo delle risorse, per la predisposizione del piano di attività annuale, del monitoraggio delle attività svolte e della verifica dei risultati raggiunti;
  • esprime valutazioni tecniche ed organizzative sulla costruzione, ristrutturazione e ampliamento degli spazi comuni assegnati ai dipartimenti;
  • esprime valutazioni tecniche ed organizzative sulle proposte di acquisto di attrezzature biomedicali;
  • applica e verifica norme in tema di tutela di salute e sicurezza nel luogo di lavoro, igiene e sicurezza degli alimenti, ambienti e delle apparecchiature, attività di pulizia, disinfezione, sterilizzazione e disinfestazione; smaltimento dei rifiuti sanitari; strategie di prevenzione delle infezioni ospedaliere;
  • esprime parere sulle proposte dei direttori dei dipartimenti, in tema di formazione ed aggiornamento del personale;
  • promuove, d’intesa con i direttori dei dipartimenti, l’utilizzo corretto di strumenti e metodologie di miglioramento e controllo della qualità;
  • promuove le attività di partecipazione e la tutela dei diritti dei cittadini

Dall’insieme delle funzioni ci pare sia opportuno porre particolare accento sulle articolate competenze del direttore medico di presidio ospedaliero, che sono essenzialmente quattro:

–       una di tipo manageriale, riconducibile alla funzione di “responsabile dell’ospedale”

–       una seconda di tipo organizzativo

–       una terza di tipo igienico-sanitaria e di prevenzione

–       una quarta orientata al sistema di valutazione e della qualità dell’assistenza.

Questi quattro ambiti di competenza possono essere attribuiti ad un’unica struttura organizzativa, articolata in più settori, o a più strutture indipendenti ma interconnesse, secondo una schema a rete che coniughi lo sviluppo di specifiche professionalità con l’esercizio di responsabilità gestionali globali, in relazione alla complessità e dimensione del presidio ospedaliero, alla sua articolazione in dipartimenti, al numero di stabilimenti che lo compongono e alla loro autonomia funzionale.

Su questi aspetti di “architettura” della direzione medica di presidio ospedaliero varrà la pena di ritornare, magari aprendo un confronto sui vari modelli adottati o adottabili, mettendo da parte quelle che possono essere le preoccupazioni di difendere l’esistente, ché sovente vengono superate dai fatti, per promuovere invece la cultura del rinnovamento e adattamento della struttura e delle prerogative della direzione medica di presidio ospedaliero alle nuove realtà, complessità, esigenze e missioni  aziendali.

È certo però che l’articolato quadro di competenze, unito alle grandi dimensioni aziendali, richiede comunque che, partendo dalla “visione globale del sistema”, tipica delle discipline igienico-organizzative, vengano sviluppate specifiche professionalità relative alle varie competenze, da utilizzare non solo nella direzione medica di presidio ospedaliero, ma anche negli uffici di staff aziendali; è cioè tempo che, come dalle discipline mediche e chirurgiche generali si sono evidenziate le specialità, dalla disciplina di igiene e organizzazione dei servizi ospedalieri si sviluppino gli specialisti di settore.

9. Sanità italiana e scenari comunitari

A livello comunitario, sono state intraprese iniziative comuni che riguardano il settore dell’assistenza sanitaria. In particolare, gli Stati afferenti all’Unione Europea sono stati invitati a garantire cure sanitarie transfrontaliere, raccogliere e scambiarsi rapidamente informazioni nonché mettere in comune le capacità di cure ai fini dell’eguaglianza di accesso.

L’Unione, confermando l’autonomia organizzativa dei sistemi sanitari di ciascun Paese, invita gli Stati a sviluppare forme di cooperazione, anche attraverso l’istituzione di centri di riferimento a valenza transfrontaliera per fronteggiare congiuntamente problemi sanitari particolarmente complessi, quali le malattie rare e altre patologie che richiedono prestazioni di alta specializzazione.

Tale invito non potrà prescindere dalla costituzione di una rete europea di strutture d’eccellenza clinica e di ricerca scientifica.

Un altro obiettivo è lo sviluppo di un sistema nazionale ed europeo d’informazione sui sistemi sanitari e sulle cure mediche on line per pazienti, professionisti e responsabili delle politiche sanitarie.

Dovranno altresì essere sviluppati strumenti intesi a valutare l’impatto delle politiche nazionali e comunitarie, diverse da quelle sanitarie, sui sistemi sanitari e sulla salute. Infine, dovrà essere dedicata una particolare attenzione alla qualità delle prestazioni ed alla sicurezza dei pazienti che si affidano ai servizi sanitari. A tale riguardo, gli Stati dell’Unione Europea dovranno scambiarsi costantemente informazioni ed elaborare congiuntamente linee guida e sistemi di gestione.

Sarà anche indispensabile impiegare i moderni  strumenti dell’informazione, predisponendo materiale plurilingue.

Gli ospedali italiani, soprattutto quelli che erogano prestazioni di eccellenza, dovranno, pertanto, intraprendere una serie di specifiche misure organizzative (Kob, 2007):

  • ·         rendere pubblici i risultati clinici ai fini della massima trasparenza (vedasi, a titolo esemplificativo, i risultati qualitativi dei trapianti d’organo italiani);
  • ·         garantire la presenza di operatori sanitari plurilingue;
  • ·         dotare la portineria, l’ufficio informazione e l’ufficio per le relazioni con il pubblico di personale particolarmente qualificato e comunque plurilingue;
  • ·         creare un ufficio in cui sono presenti operatori esperti in materia di rimborsi e relative procedure burocratiche;
  • ·         stipulare, per i pazienti ambulatoriali o in trattamento in regime di day hospital, nonché per i relativi parenti, convezioni con strutture alberghiere e ristoranti dei dintorni;
  • ·         promuovere la partecipazione a corsi di formazione per il personale, ai fini del conseguimento di una visione europea.

Per far fronte alle attuali e future sfide, i medici delle direzioni sanitarie aziendali ed ospedaliere italiane dovranno proporre al Direttore Generale dell’Azienda di far conoscere ai cittadini europei le proprie strutture, le principali attività, la tipologia e la qualità delle prestazioni fornite, le procedure d’accesso (carta dei servizi, opuscoli informativi in diverse lingue). A tale scopo sarà necessario inserire sul sito internet regionale, aziendale e/o ospedaliero le suddette informazioni in varie lingue europee.

10. Considerazioni conclusive

L’ospedale, per essere in linea con i moderni orientamenti dell’assistenza sanitaria dei Paesi dell’Unione Europea, dovrà offrire ai cittadini una complessa organizzazione specialistica ad elevato livello tecnologico, deputata a fornire risposte tempestive, qualitativamente adeguate ed appropriate. Solo attraverso una rete ospedaliera efficiente ed efficace, sia nel pubblico che nel privato, tutti i cittadini, a prescindere dal loro reddito, potranno avere accesso a prestazioni sanitarie di elevata qualità, con livelli contributivi e di fiscalità compatibili con la competizione internazionale.

Miglioramento continuo della qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie, umanizzazione dell’assistenza, razionale utilizzo delle risorse umane, strutturali e tecnologiche, sviluppo delle attività di ricerca, studio e formazione, definizione di percorsi diagnostico-terapeutici, sviluppo di modelli organizzativi innovativi, la creazione di reti assistenziali ed, infine, compatibilità economica, sono le principali parole chiave che caratterizzano la sanità europea della prima decade del nuovo millennio.

A tele riguardo, il Direttore Sanitario di Azienda, nella sua veste di responsabile del governo clinico complessivo dell’Azienda, supportato dal Direttore Sanitario di Presidio Ospedaliero, dovrà dedicare una grande attenzione a qualità, sicurezza ed appropriatezza dei servizi sanitari e delle prestazioni nonché alla continuità assistenziale (linee guida, percorsi assistenziali). L’eccellenza clinica dovrà essere programmata ed organizzata in un’ottica nazionale ed europea.

Spetta, infine, alle Direzioni sanitarie promuovere una serie di iniziative, affinché le proprie aziende facciano conoscere ai cittadini italiani ed europei le proprie strutture, le principali attività, le eccellenze cliniche, la tipologia e la qualità delle prestazioni fornite, le procedure d’accesso (carta dei servizi, opuscoli informativi in diverse lingue). A tale scopo sarà in ogni caso necessario inserire sul sito internet regionale, aziendale e/o ospedaliero le informazioni in varie lingue europee.

11. Bibliografia

  1. 1.        Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, recante “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421”,
  2. 2.        Decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229 (Norme per la realizzazione del Servizio sanitario nazionale, a norma dell’art. 1 della legge 30 novembre 198, n. 419)
  3. 3.        Piano sanitario nazionale 2003-2005
  4. 4.        Piano sanitario nazionale 2006-2008
  5. 5.        K. Kob, U. L. Aparo, G. Finzi,. A. Marcolongo, A. Montanile, U. Podner, E. Rizzato, F. Girardi, P. Montresor “Vecchie e nuove competenze del Direttore Sanitario di Azienda e del Direttore Medico di Presidio Ospedaliero”, L’Ospedale”, N° 1/03, 2003)
  6. 6.        K. Kob, “L’Ospedale: una realtà in evoluzione”, L’Ospedale, N° 3/05, 2005
  7. 7.        K. Kob, La mobilità dei pazienti nell’Unione europea: strumenti ed impatto economico, Congresso Nazionale ANMDO, Lecce, 2006

Gli autori ringraziano i colleghi della Segreteria Scientifica e del Consiglio Direttivo A.N.M.D.O. per l’ottima collaborazione avuta in occasione della stesura del documento sulle “Vecchie e nuove competenze del Direttore Sanitario di Azienda e del Direttore Medico di Presidio Ospedaliero”, che, a distanza di cinque anni dalla sua pubblicazione sulla propria rivista scientifica associativa “L’Ospedale”, ha mantenuto il massimo grado di attualità in termini di contenuti e visioni

Gianfranco Finzi, Presidente Associazione Nazionale Medici Direzioni Ospedaliere (A.N.M.D.O.)

Indirizzo: Direzione Medica dell’Azienda Ospedaliera di Bologna Policlinico S. Orsola-Malpighi, Via Massarenti 9, 40138 Bologna

Karl Kob, Membro Segreteria Scientifica e del Consiglio Direttivo A.N.M.D.O.

Indirizzo: Via Montello 13/9,  39100 BOLZANO

E-mail: karl@kob.bz.it

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