HomeNewsletterVapore saturo, un'opportunità di business

Vapore saturo, un’opportunità di business

Un investimento di cui non ci si pente
Un generatore di vapore saturo è senza dubbio un investimento, ma non ci sarà tempo di pentirsene: il costo iniziale verrà subito ripagato, con fior di interessi, dall’ampliamento dell’offerta che queste macchine rendono possibile all’impresa che le impiega. Ecologico, igienico, silenzioso, il vapore non si tira indietro contro lo sporco più difficile: è insuperabile nello sciogliere i grassi rimuovendo agevolmente i residui di cottura, le macchie di cibo, la muffa, ma anche molte incrostazioni in cui proliferano batteri, germi, acari della polvere. Il meglio lo dà in cucina, nella pulizia delle cappe, oppure quando ha a che fare con tessuti e moquette. Ma il vapore saturo è utilissimo anche nella sanificazione del bagno e in applicazioni speciali come la rimozione dei chewing-gum, l’incubo di ogni operatore.

Dalla palestra…
Prendiamo ad esempio una palestra o un centro benessere: la prima esigenza che avrà sarà senz’altro quella di sanificare le superfici di contatto, ridurre o eliminare del tutto la presenza di virus, batteri e funghi, ma anche pulire eventuali superfici in parquet, vetri, specchi, tappezzerie. Pensiamo poi alla varietà di ambienti che si trovano qui: saune, bagno turco, aree relax, vasche, idromassaggi, piscine e bordo piscine, docce, spogliatoi, sanitari… Negli spazi di allenamento, poi, spesso c’è della moquette. E anche se non ci fosse, sicuramente c’è un pavimento che si sporca, soprattutto nei punti più critici, come angoli e fughe. E questo quando c’è tanta gente può significare rischio moltiplicato. Ma perché non pensare anche ai rivestimenti in similpelle o altro materiale morbido degli attrezzi e delle panche? Così come nelle sale d’attesa si trovano poltroncine o quant’altro. In questo caso il vapore saturo può essere una soluzione unica, e in più ecologica e silenziosa: è il caso si saperla offrire, quindi. Anche perché le strutture che già non lo sanno, prima o poi, capiranno che continuare a farsi le pulizie in casa non è conveniente né dal punto di vista economico, né da quello tecnico, ossia delle competenze di pulizia: meglio lasciar pulire a chi lo sa fare, soprattutto se ne va della salute della gente.

… alla tavola fredda o calda
Lo stesso vale per qualsiasi un esercizio di ristorazione, dal bar-tavola fredda al piccolo ristorante. La clientela deve potersi sentire al sicuro e… mangiare al sicuro, e in questo è decisiva la gestione dell’igiene nel suo complesso, che non potrà essere mai improvvisata. Anche qui il vapore può agire con successo dovunque, grazie alla sua straordinaria capacità di aggredire e rimuovere lo sporco grasso e organico: dai pavimenti, spesso sporchi anche di residui di cibo e bevande magari untuosi o appiccicaticci, ai piani di lavoro, dai macchinari e strumenti impiegati alle superfici cromate, che dovranno risplendere come nuove. Ma in questo tipo di esercizi ci sono anche grassi a volte ostinati da rimuovere da acciaio, teflon, rivestimenti piastrellati, condotti d’aerazione. Se poi c’è una cucina strutturata, e la tavola diventa “calda”, ci sarà una cappa. Il vapore saturo è l’ideale per fornelli, cappe aspiranti, frigoriferi, carrelli porta vassoi, e garantisce ottimi risultati sull’inox, un materiale usatissimo in questi ambienti. Inoltre l’impiego del vapore permette d’intervenire anche sulle parti elettriche correttamente coibentate (ad esempio sui motori) senza danneggiarle. Tutto questo senza contare il problema degli odori, che molto spesso derivano da una pulizia non accurata. Pensateci!

Hotel
Ora trasferiamoci in un piccolo albergo come ce ne sono tantissimi in Italia, che magari si sta ancora facendo le pulizie in “autoservizio” perché pensa di risparmiare e ottenere più qualità e controllo. Bisogna spiegare perché non è così, e il vapore saturo è un’argomentazione “da 90”. Anche a questo tipo di realtà, infatti, può essere offerto il vapore saturo come soluzione di molti problemi: dal bagno, area a rischio per eccellenza, alle superfici con piastrelle o magari materiali più antichi e pregiati (le maioliche, su cui il vapore agisce con decisione e delicatezza, o le superfici con cromature), dalle tappezzerie alle moquette e tappeti, dai condotti di aerazione (di ogni camera, che devono essere puliti in profondità) agli ascensori (già, chi ci pensa agli ascensori? Eppure sono uno dei principali ricettacoli di sporco), e anche qui, immancabili, vetri, parquet, specchi e aree di lavorazione dei cibi. E il vapore saturo dà il meglio, tra parentesi, anche con le gomme da masticare. A questo proposito vale la pena di sottolineare che tra le esigenze di ogni struttura alberghiera c’è la rapidità e la continuità delle operazioni, entrambe richieste dal frequente turnover di ospiti. Senza contare la necessità di agire discretamente, che il vapore saturo può tranquillamente soddisfare.

Collettività, ambulatori
Anche collettività, aree adibite ad usi educativi e luoghi dove si fa sport possono essere agevolmente puliti col vapore saturo, e così l’impresa potrà proporsi a centri sportivi, società dilettantistiche, centri-studio ecc: insomma nelle cosiddette collettività, ossia i luoghi frequentati da molte persone. Infatti le superfici sportive, i filtri, le grate, le docce, spoglistoi i bordi-piscina, ma anche aule, corridoi, scale, mense, servizi igienici sono tutti luoghi d’elezione per il vapore. E così vale per gli ambulatori (anche veterinari), che necessitano di sanificazione costante di lettini, lettighe, sedie e sedie a rotelle, piani, armadi-vetrina per farmaci.

Temperatura e pressione sono il segreto
Sono moltissimi, ormai, i campi in cui l’utilizzo del vapore è ormai la regola: il vapore, grazie alla sua alta temperatura di emissione (da 120 a 170 gradi), uccide i microraganismi patogeni, sanifica gli ambienti senza provocare resistenze, grazie all’elevata temperatura del vapore. Grazie all’alta temperatura di emissione del vapore, vengono uccisi funghi, parassiti e microbi. La forte pressione a cui viene emesso il getto aggiunge l’effetto meccanico fornendo un insuperabile effetto pulente e sgrassante. L’impiego del vapore nella manutenzione delle attrezzature è la scelta ottimale per preservarne l’integrità e la funzionalità nel tempo. A tale proposito va ricordato che il vapore a 165° garantisce l’eliminazione di tutti i batteri patogeni.

Come sceglierlo
Ora, senza addentrarci nelle infinite possibilità che il mercato offre, ci limitiamo a dire che ormai il livello tecnologico raggiunto dai produttori più qualificati è davvero elevato sia quando si parla di generatori mobili di piccole dimensioni e potenze (si va approssimativamente da 9 a 36 kW), sia quando scendono in campo i generatori fissi, che possono arrivare a oltre 70 kW e più. Facendo un ragionamento un po’ più ampio, in commercio si trovano diversi tipi di apparecchi per la pulitura a vapore per uso domestico o professionale. A seconda delle dimensioni e della finalità vengono suddivisi in pistole a vapore, generatori di vapore e generatori di vapore “all in one”. Il principio di funzionamento è sempre lo stesso, cambiano le modalità di utilizzo e le funzionalità. Nel primo caso si tratta di apparecchi portatili con una caldaia piuttosto piccola (0,3 – 0,5 litri) ideali per la pulizia di superfici più ridotte come piccoli banconi o le comuni macchine della grande distribuzione. Per gli ambienti più grandi (quando l’impresa cresce…), se si tratta ad esempio di pulire un intero supermercato, serve invece un vero e proprio generatore “pro”: i modelli differiscono per potenza della caldaia, capienza, pressione del getto, funzionalità extra e accessori. Da ultimo ci sono i modelli “combinati” che associano alla pulizia a vapore anche la fase di aspirazione, combinandole in un’unica passata. In questo modo i residui di polvere e impurità che il vapore ha “staccato” dalla superficie non vengono dispersi ma immediatamente raccolti dalla funzionalità di aspirazione, rendendo tutta l’operazione più semplice, comoda e soprattutto rapida. Cosa cercare nelle macchine in commercio oggi? La prima cosa da guardare, appunto, è la potenza della caldaia: espressa in Watt, determina la rapidità con cui la caldaia trasforma l’acqua in vapore. Ha ovviamente dirette ripercussioni sui tempi di accensione della macchina e anche sui consumi. Si può andare, all’incirca, da un paio a diverse decine di kW. Importante è anche la capienza, che determina di fatto l’autonomia della macchina. Più il serbatoio è capiente, maggiore sarà l’autonomia ma anche il tempo di avviamento della macchina. Esistono perciò anche modelli a “riempimento continuo”, che possono essere ricaricati durante l’esercizio garantendo così un’autonomia illimitata. Importante fattore da valutare è anche l’emissione del vapore: quest’ultima si misura in grammi/minuto ed ha dirette ripercussioni sull’efficacia pulente. Dipende non solo dalla pressione del vapore ma anche dalla conformazione e dai fori presenti nella spazzola, che ovviamente rimangono da valutare modello per modello. Ultimo fattore – ma non per importanza – è la pressione della caldaia. Viene misurata in bar ed esprime la massima pressione di esercizio del pulitore, da cui dipende larga parte dell’efficacia pulente. Può essere regolabile oppure no, ma avere la possibilità di agire in corso d’opera su questo fattore può avere una certa rilevanza soprattutto nella pulitura di superfici delicate.

CONTENUTI SUGGERITI