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“Il settore dei servizi come leva strategica della ripresa economica del Paese”

Il settore dei servizi , pur avendo registrato negli ultimi anni una crescita significativa, sia in termini di valore economico che di innovazione e costante qualificazione delle imprese, sconta ancora oggi un forte gap culturale e normativo che ne limita lo sviluppo. Occorre oggi un adeguato riconoscimento dell’industria dei servizi che può costituire una leva strategica per la ripresa economica e occupazionale del nostro Paese”.

E’ questa l’analisi emersa il 30 ottobre scorso, nel corso dell’evento promosso da FISE – Federazione Imprese di Servizi a Roma dal titolo “Il mercato del futuro – Il settore dei servizi volano della ripresa economica ed occupazionale”, aperto dall’intervento introduttivo dell’economista Giulio Sapelli.

Gli interventi dei relatori hanno evidenziato come il settore dei servizi sia oggi caratterizzato da una “ipertrofia legislativa” che, in particolare nel comparto ambientale, genera un quadro normativo complesso, stratificato, soggetto a continue modifiche, quindi confuso, spesso incompleto in quanto carente delle necessarie disposizioni attuative; un quadro gravato da appesantimenti amministrativi ed economici che ci allontanano dal contesto operativo e competitivo europeo.

Sono diverse”, ha evidenziato il Presidente FISE – Anselmo Calò, “le sfide che attendono le nostre imprese, frenate da una piaga che nel nostro Paese non è stata ancora debellata: il ritardo dei pagamenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni, fenomeno che purtroppo  ci vede ancora fanalino di coda in Europa (104 giorni di ritardo medio). Questa situazione si ripercuote negativamente soprattutto sulle piccole e medie imprese e sulle attività labour intensive limitandone la vitalità e le capacità di sviluppo e di investimento”.

A dispetto di tale poco favorevole contesto”, ha proseguito Calò, “il comparto presenta notevoli potenzialità inespresse ed è in grado di assurgere a reale motore della ripresa economica ed occupazionale: una delle sfide per le nostre imprese riguarda la ripresa dei processi di liberalizzazione dei servizi pubblici o di interesse pubblico, in contrasto all’eccessiva presenza delle aziende pubbliche che operano in condizioni di monopolio in attività che potrebbero invece essere affidate alla concorrenza del mercato, favorendo così lo sviluppo di imprese competitive anche a livello internazionale”.

In un contesto che vede sempre maggiori aziende di produzione adottare comportamenti di sostenibilità, soprattutto finalizzati alla riduzione dell’impatto ambientale nonché al miglioramento della propria performance economica, FISE ritiene oggi necessario promuovere l’innovazione tecnologica orientata all’eco-sostenibilità, aumentare e migliorare la ricerca applicata, la diffusione delle innovazioni e delle migliori tecnologie verdi.

Un’opportunità in tal senso è oggi rappresentata, sia a livello europeo che nazionale, dal modello di economia circolare, nel quale giocherà un ruolo centrale l’industrializzazione del settore, che necessita di urgenti investimenti sugli impianti e processi, affinché supportino il riuso, il recupero e il riciclo di materia, generando benefici ambientali ed economici, senza trascurare la valenza strategica della disponibilità di materie prime per un continente che ne è povero.

La sfida che abbiamo davanti”, ha concluso Calò,  “è ora passare dalle parole ai fatti, riconoscendo ai servizi il ruolo di volano della ripresa economica del nostro Paese”.

www.fise.org

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