HomeArticoliTagli e revisione della spesa, non è la strada giusta

Tagli e revisione della spesa, non è la strada giusta

 “Chiediamo al Governo e alle Istituzioni un riscontro ed una disponibilità a discutere di quelli che rappresentano dei punti importantissimi per le nostre imprese e per i nostri addetti;  che non si vada solo nella direzione dei tagli delle attività e dell’occupazione, senza una reale possibilità di approfondire quali possano essere le situazioni di maggiore o minore efficienza; che si proceda ad un dialogo costruttivo e condiviso con le imprese e con le organizzazioni che le rappresentano. Proponiamo una nuova strada per sviluppare il comparto dei servizi esternalizzati come fonte di economia e di efficienza per una riqualificazione della spesa pubblica: una strada che non prevede tagli lineari, riduzioni di risorse per l’acquisizione di beni e servizi, continue variazioni della legislazione sugli appalti, ritardi di pagamenti. Una strada che presti maggiore attenzione al settore dei servizi, non sempre considerato per  la reale valenza economica che riveste, e soprattutto a chi vi lavora”

Con queste proposte si è aperta stamane la conferenza stampa ““Tagli e revisione della spesa, non è la strada giusta. Le organizzazioni di rappresentanza delle imprese di servizi illustrano le proposte per un modo più corretto di contenere la spesa pubblica”, organizzata da Agci Servizi/ Angem Fipe-Confcommercio/ Anip Fise-Confindustria/ Anseb Fipe-Confcommercio/ Federlavoro e Servizi-Confcooperative/ Legacoop Servizi, organizzazioni imprenditoriali che rappresentano diverse migliaia di aziende, la maggior parte “labour intensive”, che occupano oltre 650.000 lavoratori nei settori dei servizi alle imprese e alle comunità: dalle pulizie e sanificazioni alla logistica, dai servizi integrati alla ristorazione collettiva, dai servizi di trasporto alla specificità dei buoni pasto.

Le organizzazioni promotrici dell’iniziativa (per le quali il comparto pubblico rappresenta una quota molto rilevante dell’attività, con un fatturato complessivo stimato nella Sanità superiore ai 3 miliardi di euro e ben oltre i 100 mila addetti, solo per i servizi rappresentati) ritengono di essere pienamente consapevoli della fase di forte difficoltà in cui si trova il sistema della finanza pubblica e, della necessità che anche il sistema imprenditoriale debba farsi in parte carico dei sacrifici derivanti dai processi di contenimento della spesa, ma denunciano al contempo la politica dei tagli lineari attuata in Sanità prima con la spending review e poi con la Legge di Stabilità 2013, che prevede di portarli al 10%.

In questo contesto, sono state illustrate dal punto di vista tecnico-giuridico dall’Avv. Massimiliano Brugnoletti, curatore del ricorso, le iniziative giudiziarie con le quali le organizzazioni hanno chiesto al TAR del Lazio l’annullamento del provvedimento con il quale l’AVCP (Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici) ha pubblicato l’elenco dei “prezzi di riferimento” per i servizi di ristorazione e pulizia.

Le organizzazioni sottolineano come l’applicazione “letterale” dei cosiddetti prezzi di riferimento (vale a dire i prezzi massimi determinati da parte pubblica prendendo, secondo una serie di criteri, i prezzi più bassi praticati nelle gare d’appalto della specifica merceologia), può portare ad una ingiustificata distorsione dei prezzi e a ricadute negative non solo nel breve periodo. Numerose le testimonianze dei rappresentanti delle associazioni promotrici, delle Istituzioni e delle organizzazioni invitate a dare un supporto concreto alla proposta di un reale confronto preventivo con il governo affinché le misure vengano condivise ed applicate nel modo più corretto e razionale possibile.

“Queste riduzioni di spesa -denunciano le organizzazioni- stanno portando e porteranno ad una riduzione dei livelli di fatturato e occupazionali, che per le imprese aderenti alle nostre organizzazioni stimiamo in alcune decine di migliaia di addetti. E’ evidente che questi tagli porteranno inoltre, in molte situazioni, ad una riduzione reale dei servizi ai cittadini, in un ambito di particolare delicatezza e sensibilità, sottoposto a riduzioni anche su altri fronti (medico e farmaceutico). Va inoltre sottolineato come, nell’ampia discussione che si svolge sui temi della riduzione della spesa a livello di mezzi di comunicazione e di opinione pubblica, spesso ci si focalizzi su aspetti più circoscritti e sfuggano aspetti che incidono invece pesantemente e ad ampio raggio sul piano delle aziende e dell’occupazione.”

Scheda Associazioni

ULTIMI ARTICOLI