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Una “Rete” per sopravvivere alla crisi

Seminario CNA sulle aggregazioni d’impresa come mezzo per uscire dalla crisi: il direttore Fabio Bezzi: “CNA vuole guidare le imprese fuori dal tunnel”


La recente approvazione delle norme sul “contratto di rete” ha aperto una nuova fase nelle politiche industriali italiane: si va infatti concretizzando l’idea che le reti d’impresa possano costituire l’elemento attorno al quale costruire nel tempo nuove misure, nuovi strumenti, nuovi progetti che favoriscano la competitività nel nostro sistema produttivo.
Sono queste le ragioni che hanno portato CNA a promuovere un seminario sulle reti d’imprese che si è svolto nel mese di novembre nella sede CNA di via Maiella a Reggio Emilia, a cui hanno partecipato i quadri dirigenti dell’Associazione.

Una giornata di alta formazione sia per il tema che riguarda il futuro di tante piccole imprese, sia per la qualità dei relatori arrivati da Bologna e da Roma: gli esperti di rete del sistema, Roberto Centazzo, Responsabile Ricerca e Sviluppo CNA Emilia Romagna e Antonella Grasso, Responsabile Reti e Mercato CNA Nazionale, hanno sottolineato in modo chiaro il valore innovativo delle reti, ma anche i rischi da evitare nell’affrontare questo tema.
Appare ormai evidente che l’innovazione che conta non si fa più da soli, soprattutto se si è una piccola impresa: l’innovazione è troppo complessa, troppo impegnativa e troppo rischiosa per la singola impresa. Sempre più spesso bisogna muoversi verso l’obiettivo mobilitando alleati e risorse esterne, in aggiunta alle proprie. È per questo che il tema delle reti è diventato sempre più rilevante nelle scelte strategiche delle imprese, nelle forme organizzative della produzione, nelle prospettive di crescita dei territori e, di conseguenza, nel modo con cui gli osservatori guardano all’evoluzione in corso.
Il corso CNA, rivolto ai propri consulenti che tutti i giorni sono in contatto con gli imprenditori per dare loro risposte efficaci e utili allo sviluppo aziendale, rappresenta il primo passo dell’Associazione verso un servizio che riesca ad orientare le imprese reggiane verso questo strumento con le attenzioni e le analisi necessarie.
Il modello di “rete di impresa” è già una realtà in alcuni settori e promette di diventare una concreta via di uscita dalla crisi, attraverso l’aumento della competitività dei soggetti coinvolti e l’apertura di nuovi orizzonti e nuovi mercati.

Al seminario seguiranno incontri sul territorio e iniziative di valenza pubblica – commenta Fabio Bezzi, direttore generale di CNA Reggio Emilia – tesi a informare gli imprenditori sulle opportunità di rete, perché bisogna far crescere la cultura di rete che favorisca l’aggregazione aziendale, sia perché lo riteniamo uno strumento economicamente appetibile, sia perché servirà a progettare un futuro di integrazione che potrà affrontare con successo le sfide di un mercato sempre più allargato e sempre più esigente.
CNA vuole essere – conclude Bezzi – come sempre alla guida del cambiamento percorrendo una rotta che conduca sia le imprese che il contesto sociale che rappresentano, in un porto sicuro”.

Reggio Emilia, peraltro, vanta una piccola ma significativa esperienza di rete costruita da alcune tintolavanderie nel 2008: un’iniziativa che indica la strada da percorrere anche per altri settori e che vede una decina di aziende del settore lavanderia che si sono collegate in rete per rispondere alle nuove esigenze di un mercato in continua trasformazione.
Un progetto di lavoro in rete quale strumento scacciacrisi per le imprese: non va infatti dimenticato come negli ultimi anni molte imprese di lavanderia sono state costrette a chiudere i battenti, lasciando scoperte fette di territorio e margini di domanda a causa della stagionalità del lavoro e delle endemica difficoltà di capitalizzazione e di investimento che assilla la piccola impresa anche in questo particolare settore. La contingenza del periodo attuale non è certo un aiuto in questo senso.
Incide infatti pesantemente anche nel settore dei servizi alla persona, l’attuale clima di recessione e di incertezza che contribuisce ad accelerare l’esigenza di sperimentare nuove soluzioni per le lavanderie, sia per ottimizzare i periodi di lavoro che per rispondere alle esigenze di nuovi clienti più strutturati.
L’esperienza di microrete; al di là della valenza puramente commerciale la rete può garantire un incremento dei ricavi per ciascun partecipante, permettendogli di offrire un servizio ottimale al cliente delegando al proprio membro più in condizione di svolgerlo in quel momento.

(Tratto da “GSA Regionale PMI”2/2010)

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