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2011: l’anno della “migliore”

Tratto da “GSA” n1-gennaio 2011
Si presenta così, con un superlativo che trasuda ottimismo, l’edizione 2011 di Pulire, carica di novità: dal taglio del quarto giorno all’anticipazione a fine maggio; dalla riduzione dei convegni (con un Congresso previsto per fine anno) al cambio dei padiglioni espositivi. GSA ne parla con l’AD Afidamp Servizi Toni D’Andrea.

Anno dispari, anno di Pulire: un’equazione presente nel mondo del cleaning italiano dagli ormai lontani Ottanta, quando la neonata Afidamp decise di scommettere su una kermesse che riunisse, per qualche giorno, tutto il mondo, allora in esplosione di numeri, di idee e di qualità, del pulito professionale made in Italy.
Da allora, e non è affatto retorica, di strada ne è stata fatta davvero molta, e ormai Pulire si è attestata fra le principali manifestazioni del settore a livello mondiale, con 20.000 visitatori e spazi espositivi sempre più ampi, con un premio Innovazione tra i più ambiti al mondo e un’affluenza di espositori e visitatori che ormai travalica anche i confini europei. C’è di che essere fieri, naturalmente; ma con gli onori, si sa, arrivano anche gli oneri e, nel caso di Pulire, al primo posto c’è l’esigenza di rinnovarsi pur mantenendo le radici e i valori-cardine di un successo ormai trentennale. Un compito non facile, se si aggiunge il fatto che quest’anno a complicare le cose ci si mette anche la crisi: iniziata tecnicamente alla fine del 2008, nel 2009 doveva ancora mostrare le sue reali proporzioni e, soprattutto, non era ancora sbarcata dal mondo della finanza a quello, ben più tangibile (e impattante) per il nostro settore, dell’economia reale.
Quella del 2011 sarà dunque, con grande probabilità, la prima vera edizione di Pulire a dover fare i conti con le difficoltà congiunturali, in alcuni casi pesantissime, che hanno investito il pianeta negli ultimi anni. Eppure in Afidamp non manca l’ottimismo: qual è la ricetta nel cassetto? Doveroso, anzi d’obbligo, un incontro con Toni D’Andrea, numero uno di Afidamp Servizi, che ha contribuito in modo decisivo alla crescita e all’internazionalizzazione del format Pulire a partire dagli anni Novanta. Oltretutto, quando lo intervistiamo, l’AD Afidamp Servizi è reduce da un tour de force orientale che l’ha portato prima in Russia e poi in India, dove sono andate in scena due importanti fiere internazionali del cleaning organizzate da Afidamp. Avremo modo di scambiare qualche opinione anche su questo.
Ma torniamo a Pulire: un primo sguardo ai (bellissimi, ma si sa che Afidamp ci ha ormai viziato…) manifesti dell’edizione 2011 fa balzare all’occhio almeno tre importanti novità: il titolo ambizioso, “La migliore (solo in parte ammorbidito dal riferimento a margine “risposta a chi sporca”)”; l’anticipazione della fiera a fine maggio, quando eravamo ormai abituati ai primi di giugno; e soprattutto la riduzione da quattro a tre dei giorni di fiera, con il “taglio” del venerdì. La manifestazione si svolgerà sempre a Verona, però su tre giorni: dal 24 al 26 maggio, da martedì a giovedì.

Toni D’Andrea, AD di Afidamp Servizi

Proprio da qui, dal superlativo “migliore”, partiamo con la nostra riflessione. Ma come? Si riducono i giorni di fiera, siamo tutti immersi in una difficoltà economica come non si vedeva da decenni e voi presentate la fiera in modo così ottimistico?
“Buona osservazione. È vero, pensandola così la cosa potrebbe suonare un po’ strana. Ma solo in apparenza, perché la definizione “migliore” rappresenta la sintesi dei risultati degli ultimi anni se comparati con quelli di altre fiere. Allora l’aggettivo risulta più chiaro: a Pulire abbiamo riscontrato una costante crescita del numero dei visitatori, sempre maggiore interesse degli espositori e un’internazionalità che ormai ci viene riconosciuta da tutti e invidiata da molti. A ciò si aggiunge la qualità intrinseca dell’evento, che stiamo portando in una logica di eccellenza grazie anche a una serie di certificazioni tra le quali particolarmente significative è quella relativa ai contatti, da parte di Ernst & Young. A questa si aggiunge la certificazione DNV di tutti gli aspetti operativi e organizzativi: spesso si dimentica che, su 9.000 eventi fieristici all’anno in Italia, solo 200 sono certificati come Pulire, e parliamo di manifestazioni del calibro di Vinitaly, Fiera Cavalli, Samoter e Marmomac, “cosette” da 150.000 visitatori. Inoltre Afidamp Servizi ha di recente avviato un ulteriore processo di qualificazione sulla base della norma BSA 8901 Sustainability Management Systems for Event”.

Si dice che tre sia il numero perfetto, però molti sono rimasti sorpresi del taglio del quarto giorno di fiera…
“Guardi, ne abbiamo discusso nell’ottobre 2009, in tempi cioè immediatamente successivi alla chiusura di Pulire a Verona, anche sulla base di un esame approfondito delle passate edizioni, e siamo arrivati alla conclusione che il venerdì sia sempre stato un giorno di scarsa utilità. Per varie ragioni: innanzitutto l’efficacia del contatto cala, portando le aziende a fare le valigie già in tarda mattinata. In secondo luogo l’onere per gli espositori, che pagano i costi di gestione, di personale, di permanenza a Verona, come per gli altri giorni. Queste considerazioni, unite al fatto che, guardando all’estero, quasi tutte le manifestazioni del settore sono ormai di tre giorni, ci hanno portato a eliminare il venerdì dal calendario. Va detto, però, che questo non rappresenta per Afidamp Servizi un modo per fare economia, perché l’accordo siglato nel 2003 con la Fiera di Verona prescinde dalla durata della manifestazione. Il nostro, semmai, è un modo per venire incontro alle aziende, evitando loro inutili costi aggiuntivi. Dal punto di vista del visitatore, del resto, tre giorni pieni sono più che sufficienti per visitare in modo efficace una fiera da 15.000 metri quadrati”.

Veniamo alla terza novità: l’anticipazione a maggio della manifestazione.
“Anche questa è stata pensata a lungo. Un buon motivo c’è, ed è legato anche qui alle esigenze delle aziende. Abbiamo notato che svolgendo la fiera a inizio giugno si assottigliava per le imprese fabbricanti il tempo per acquisire ed evadere gli ordini. In pratica le aziende si trovavano poi a dover effettuare le spedizioni in piena estate. In questo modo, con la fiera a fine maggio, ci sarà la possibilità di dedicare l’intero mese di giugno agli ordini e alle spedizioni. Ci sembra una scelta molto razionale”.

Ma c’è anche una quarta importante modifica nel format: la scelta, a nostro avviso coraggiosa ma comprensibilissima, di rinunciare alla parte convegnistica. Perché?
“Anche in questo caso abbiamo notato un calo di interesse generalizzato, che riteniamo anche comprensibile. E’ vero che una fiera è un’occasione di dibattito e confronto, ma è altrettanto vero che non è il posto migliore per fare convegni, perché espositori e visitatori seguono il loro business e spesso non hanno modo di partecipare ai convegni. In pratica fiera e convegni rischiano di ostacolarsi a vicenda senza assicurarsi un reale apporto in termini di valore aggiunto. Ciò non significa, però, che non ci interessi più un momento congressuale: anzi, vogliamo valorizzare anche quest’ultimo aspetto, però separandolo dalla fiera e organizzandolo in un momento idoneo alla riflessione e a consuntivi: in pratica, se si considera che la spesa per un buon programma convegnistico può arrivare anche ad un impegno finanziario di 100.000 euro, preferiamo destinare questa cifra all’organizzazione di un vero e proprio Congresso, da svolgersi nell’ambito di due giornate, magari ancora a Verona, tra novembre e dicembre: pensiamo a un giorno dedicato a temi generali, più un altro per questioni più specifiche. Durante la fiera resteranno gli incontri più leggeri, organizzati dalle aziende e dagli enti rappresentativi del mercato”.

E c’è ancora qualcosa di inedito: cambiano i padiglioni espositivi…
“Sì, non saranno più gli “storici” 6 e 7 ma i padiglioni dall’1 al 5, con un incremento complessivo del 15% rispetto all’area 2009. Ma il vero cambiamento riguarda il percorso, che sarà circolare con ingresso canalizzato, per razionalizzare il flusso dei visitatori”.

Spostiamoci all’estero: lei è appena tornato dalla Russia e dall’India, dove Afidamp è impegnata nell’organizzazione di eventi. Che aria tira da quelle parti?
“Molto positiva, direi, allo stato attuale e anche in proiezione. A Mosca, dove la fiera è a cadenza biennale, ho visto un aumento degli spazi espositivi (+20% rispetto ai dati precedenti) e soprattutto tantissimi visitatori interessati, anche se a dire il vero la partecipazione italiana è calata rispetto alla volta precedente. Ma il vero exploit si registra in India, dove negli anni dispari la fiera è a Mumbay e nei pari a New Delhi. Pensi che durante l’edizione del 2010, l’ultima, svoltasi a New Delhi, è già stato venduto il 95% dello spazio per Clean India Pulire 2011, in calendario a Mumbay dal 12 al 14 novembre. Un successo senza precedenti, che fa guardare al mercato indiano con enorme interesse”.

Simone Finotti

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