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Toilet cleaning management, un libro da non perdere!

Ma chi ha detto che il valore assoluto della pulizia sia un copyright nostrano? Certo, lo slogan è nato con Forum Pulire e ormai identifica un format convegnistico di successo, ma dietro queste parole semplici e profonde c’è tutto un modo di pensare e di concepire il pulito che va al di là dell’aspetto tecnico e specialistico per assumere un’importanza universale. E questa idea non è solo nostra: il libro “Toilet cleaning management” (Guerini e associati 2013, 250 pagine, € 18,50, www.guerini.it), del giapponese Hidesaburo Kagiyama, tradotto in italiano da Rosario Manisera, spiega addirittura come si può migliorare se stessi e fare successo grazie proprio… alla pulizia. Si tratta di una bellissima raccolta di 366 “perle” con al centro il valore assoluto dell’igiene. Ma, soprattutto, di un vero e proprio manifesto del cleaning inteso come forma mentis.

L’umiltà fa rinascere
Quando si intraprende un’attività di pulizia (in giapponese “seiso”), lo spirito e l’atmosfera delle aziende si trasformano. Sembra che la pulizia non sia semplicemente in grado di rendere più bello l’ambiente dove si vive, ma abbia la forza di cambiare dalle fondamenta gli stessi esseri umani”, si legge tra i pensieri di “Toilet cleaning management”. Un libro piacevole e profondo, un tesoro di massime, punti di vista sulla vita, sui rapporti con gli altri e sulla gestione aziendale che hanno come denominatore comune proprio il valore della pulizia come strada maestra per migliorare il nostro mondo e di conseguenza noi stessi. Non è pura e sterile filosofia, dato che il signor Kagiyama, classe 1933, è a capo di un colosso di forniture auto e moto che fattura qualcosa come un miliardo di euro all’anno, con 560 punti vendita in Giappone e altrettanti nel resto dell’Asia. Non parliamo, dunque, di un uomo qualunque, e nemmeno di un teoreta chiuso nella sua torre d’avorio, ma di un self-made man che, prima di arrivare, ne ha viste di tutti i colori: sfollato alla fine della seconda Guerra Mondiale, protagonista di una fulminea carriera aziendale che lo ha visto ascendere al ruolo di dirigente, nel 1963 decide sorprendentemente di mollare tutto e di ripartire da zero, in proprio, correndo qua e là in bicicletta nel tentativo di vendere un pezzo in più. Più volte deriso, trattato con sufficienza e arroganza, umiliato, maltrattato, minacciato fino ad essere addirittura rapito dalla mafia giapponese, Kagiyama si è sempre saputo rialzare, dimostrando una caparbietà e una sopportazione sovrumane, che si vedono anche nelle cose di tutti i giorni. Come quando ha pulito i bagni di una stazione ferroviaria e, insieme ad alcuni amici, si è… fatto una birra con i filtri sterilizzati di quelle toilettes. L’umiltà, in effetti, si impara dalle cose più semplici, come pulire un gabinetto. “Se ti dedichi alla pulizia dei bagni comincerai ad avere con naturalezza uno stato d’animo caratterizzato dall’umiltà. Personalmente, non ho mai sentito che una persona sia diventata superba perché si dedicava all’attività di pulizia dei gabinetti. Se sei perseverante nella pulizia dei bagni, sicuramente ti trasformerai in una persona umile (8 aprile)”.

Come ti costruisco un impero
In 43 anni Kagiyama ha costruito Yellow Hat, il suo impero, leader nel campo delle forniture di accessori per l’auto. Un nome che, come si legge nel libro, prende spunto dal colore dei cappelli usati in Giappone dagli operatori della sicurezza stradale durante i lavori di ripristino. Il segreto è lo stesso Kagiyama a rivelarcelo, e ha quasi dell’incredibile: “Non trovo nessun’altra ragione perché una persona mediocre come me sia riuscita a continuare le attività di business fino ad oggi, al di fuori del fatto che, attraverso la pulizia dei bagni, ho perseverato, in un modo quasi impossibile a tutti, nel compiere ciò che chiunque può fare”. Insomma, la risalita dagli inferi è cominciata proprio… iniziando a fare pulizia. All’inizio lui stesso dice che i suoi primi dipendenti, mentre lui se ne stava chino a pulire le scale, gli passavano sopra coi piedi, gli orinavano accanto quando strofinava i bagni, si lamentavano dicendo che il loro direttore non sapeva fare altro che usare lo straccio. Poi però, poco a poco, le cose sono cambiate, e la sua azienda ha iniziato a crescere e a fare scuola. “Quando si pulisce, accade che la gente cominci a salutare. All’inizio le persone facevano finta di non vedermi: ora invece hanno cominciato a salutarmi con molta naturalezza. Sembra che la pulizia abbia l’effetto di sciogliere rapidamente i cuori duri e ostinati delle persone”. Così, piano piano, ma irreversibilmente (avete presente la filosofia dei piccoli passi, del miglioramento continuo?), Kagiyama ha creato ambienti più ordinati, più confortevoli, dove sentirsi a casa e lavorare meglio. “Per essere perseveranti è necessario impegnarsi incessantemente in miglioramenti basati su idee originali, e così progredire. Inoltre bisogna impegnarsi con assiduità. Se si fanno progressi, la cosa si fa divertente. E se diventa divertente, si avrà voglia di continuare”. E’ proprio così, la pulizia innesca un circolo virtuoso che va ben al di là dei suoi effetti immediati. L’ordine, che in certe aziende della scuola di Kagiyama appare addirittura maniacale, con cassetti reimpostati per non perdere nulla e scaffali che sembrano quelli di una gioielleria d’alta fascia, è specchio di un modo di essere. La pulizia degli ambienti come pulizia dell’anima, purificazione spirituale: “Dedicandomi all’attività di pulizia –pensiero dell’11 aprile- non sto a pensare come ingannare gli altri o come farli cadere in trappola. Quando sto facendo pulizia, la faccio con un cuore libero da sentimenti negativi. Ritengo che una delle funzioni della pulizia sia quella di purificare lo spirito, il che rende il cuore più sensibile”. Sempre aprile, giorno 27: “I mozziconi gettati per terra, ogni volta che richiamano l’attenzione delle persone, degradano e abbrutiscono il loro cuore. Chi getta per terra un semplice mozzicone di sigaretta non rende forse peggiore la società?”. Ma anche come modo per iniziare a fare, ad agire concretamente sulla realtà in un mondo in cui spesso si sprecano troppe parole non seguite dall’azione. Il valore della pulizia è, naturalmente, anche economico. E in tempo di sprechi non è poco. 11 settembre: “Mentre si fa la pulizia ci si accorge degli sprechi e di ciò che c’è di inutile nelle cose. Le aziende in particolare sono luoghi dove si annidano in realtà molti sprechi. Personalmente mi sono sforzato per eliminare uno a uno gli sprechi di cui mi sono accorto durante la pulizia. Agendo in questa maniera, e solo con questo mezzo, è migliorata moltissimo la redditività dell’azienda. Nella pulizia si cela una forza incredibile che non si riesce assolutamente a definire e a calcolare”. Il percorso del libro, il cui titolo originale è “Una storia per ogni giorno”, proprio in riferimento al numero dei pensieri e alla loro scansione “calendariale”, si snoda a ruota libera, intersecando diversi filoni: la crescita personale di Kagiyama, lo sviluppo e il progressivo successo della sua attività imprenditoriale, le riflessioni più strettamente filosofiche, i ricordi di una lunga esistenza spesso dolorosa, i precetti per produrre e vendere meglio. Pulizia e onestà solo i denominatori comuni, e vanno di pari passo, ponendo le basi del successo.

E in maggio si bissa a Brescia
Ma non finisce qui: a maggio si bissa con un secondo libro, “Soji-do” – La via della pulizia, che sarà presentato nella sua traduzione italiana a Brescia il giorno 29, nella tavola rotonda “Oggi cleaner, domani leader”, organizzata dall’associazione italo-giapponese Fuji con Csmt e l’università di Brescia. L’evento, patrocinato da Afidamp Servizi, Pulire 2.0 e Sc Sm – Supply Chain& Service Management, ha GSA – Il Giornale dei Servizi Ambientali come media partner. Accanto a Kagiyama ci sarà Tamiharu Kamei, presidente di System Japan, che presenterà nel dettaglio la metodologia, applicata in molte aziende del Giappone, che fa della pulizia lo strumento per un management partecipativo ed efficace. Ad introdurre i lavori ci penseranno Marco Perona, ordinario di Logistica industriale dell’Università degli studi di Brescia, e Rosario Manisera, presidente dell’associazione culturale Fuji e traduttore del libro. A seguire, dopo le testimonianze di Kagiyama e Kamei, una tavola rotonda con Toni D’Andrea, Amministratore Delegato di Afidamp Servizi. 10 i capitoli del libro (più uno finale): La perfezione proprio nelle cose ordinarie; Un cuore che si occupa alla perfezione della pulizia; Aver cura dei rapporti con gli altri; Non esistono sforzi inutili; Come superare le situazioni spiacevoli; Migliorare le capacità delle persone; Come vivere felici; Come procedere nel lavoro; Amministrare e gestire correttamente un’azienda; Vivere in questa società. Gran finale –è proprio il caso di dirlo- con l’attualissimo “Per non portare alla rovina il proprio paese”. Scorrendo i titoli dei singoli pensieri, si coglie la continuità con Toilet cleaning management. Il discorso, tuttavia, qui sembra ampliarsi a una dimensione “ultra- aziendale”, si potrebbe dire esistenziale (Con la pulizia si può diventare umili, Con la pulizia si riesce a diventare persone che hanno consapevolezza della realtà, Con la pulizia si riesce a sviluppare un cuore in grado di emozionarsi, Con la pulizia germoglia un cuore colmo di gratitudine, Con la pulizia il cuore viene purificato…). “Se da un lato –si legge nella nota dell’autore- vi è chi non è nelle condizioni per poter affermare di condurre una vita dignitosa, anche se vive nel lusso, vi è, dall’altro, anche chi conduce un’esistenza luminosa trascorrendo le proprie giornate nella maniera più ordinaria. Ritengo che la differenza dipenda dalla qualità e quantità dei valori, delle sensazioni e delle passioni che ciascuna persona ha fatto propri nella sua vita. Io, giunto ormai ad un’età avanzata, ho cercato di manifestare in più occasioni, diverse tra loro, a parole e per iscritto, quanto ho imparato nella vita, le sensazioni e le passioni che ho fatto mie grazie al vissuto quotidiano e ai rapporti, i più vari, avuti con gli altri. Sarei felice se i miei pensieri risultassero di qualche utilità a tutti voi che li leggerete”. Si pensa anche all’educazione delle giovani generazioni (L’educazione dei bambini), all’adultità (I veri adulti) ai nostri condizionamenti (Le abitudini condizionano le persone), al rapporto fra “cuore e sentimento”. Poi, naturalmente, all’azienda. Ma il discorso aziendale e quello esistenziale, alla fine, sono un tutt’uno: secondo Kagiyama, l’azienda ideale è una “buona azienda” che rende felici i propri dipendenti e offre il proprio contributo alla società, diventando così anche profittevole. Allo stesso modo, la persona ideale è quella che non opera soltanto per il proprio tornaconto, ma rende la sua esistenza utile agli altri e in questo trova la sua felicità. “E proprio la “bontà” è un ingrediente essenziale e indispensabile, oggi più che nel passato, della società civile e delle organizzazioni.

La partecipazione alla giornata è gratuita previa iscrizione on-line:
www.csmt.it | Segreteria Organizzativa 030 6595111 | info@csmt.it

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