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Cadute dai trabattelli, come evitarle

Pulizia di facciate, vetri, soffitti e controsoffitti, lucernari, soppalchi, alti scaffali, canalizzazioni aerauliche, monumenti, elementi architettonici, lampadari, balconi, cartellonistica… Il trabattello è indispensabile nei cantieri temporanei o mobili quando ci sia la necessità di spostarsi rapidamente. I trabattelli, infatti, sono “torri mobili” costituite da impalcati e poggianti su ruote. Il loro impiego garantisce una superficie di lavoro abbastanza ampia e un certo “spazio di manovra” per l’operatore: il che lo rende indispensabile dove non basta una semplice prolunga.

Per questo l’Inail ha recentemente pubblicato un vademecum proprio sui trabattelli allo scopo di migliorare la prevenzione di incidenti e infortuni in cantiere. Il vademecum, suddiviso in 9 capitoli molto chiari, dettagliati e completi di illustrazioni, parte dai documenti e dal quadro definitorio. In particolare la norma UNI EN 1004: 2005 li classifica in base alle classi di carico e al tipo di accesso agli impalcati, e inoltre individua l’altezza massima dei trabattelli in riferimento alle condizioni di utilizzo. Secondo la UNI EN 1004: 2005 i trabattelli vengono divisi in due classi di carico: classe 2, con carico uniformemente distribuito 1,50 kN/mq, e classe 3 con 2,00 kN/mq. La classe di carico indica l’entità del carico uniformemente distribuito da applicare sull’ultimo impalcato del trabattello ai fini delle verifiche di progetto. In base al tipo di accesso agli impalcati, invece, si distinguono 4 tipi secondo la UNI EN 1004:2005: accesso tipo A: scala a rampa; accesso tipo B: scala a gradini; accesso tipo C: scala a pioli inclinata; accesso tipo D: scala a pioli verticale. Sempre la stessa norma, poi, dà indicazioni anche sulle condizioni di utilizzo. All’esterno, ovvero con presenza di vento, e all’interno: ovvero con assenza di vento. Nel primo caso, l’altezza massima del trabattello non può superare gli 8 m; nel secondo, i 12 m. Il trabattello conforme alla UNI EN 1004:2005 non può avere altezza inferiore a 2,5 m. Quanto alle indicazioni di impiego, i trabattelli possono essere utilizzati nelle lavorazioni nelle quali ci sia la necessità di operare in altezza nei lavori in quota (attività lavorativa che espone il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile).

La guida dà anche indicazioni su scelta, montaggio, uso e smontaggio dei trabattelli: tutto questo dev’essere eseguito nel pieno rispetto del D.Lgs 81/08 e del manuale di istruzioni che il fabbricante deve produrre a corredo di ogni trabattello e che deve essere disponibile nel luogo di utilizzo e nella lingua del Paese di utilizzo. Il manuale, che l’Inail analizza accuratamente, deve fornire tutte le informazioni sull’utilizzo, sul montaggio e lo smontaggio in sicurezza del trabattello. Su questo aspetto devono porre molta attenzione anche le imprese, perché dotarsi di attrezzature prive di manuale, o con istruzioni incomplete o non corrette, può rivelarsi rischioso. Scegliere bene è quindi il primo passo per mettersi al riparo dai rischi.

Nel manuale, in particolare, il fabbricante deve specificare tutti quei fattori che influiscono sulla stabilità dell’attrezzatura, come vento, interventi da effettuare, entità e distribuzione dei carichi, ecc.La scelta del trabattello da impiegare in un particolare tipo di lavoro o servizio dipende dai rischi da eliminare e/o ridurre preventivamente individuati nell’attività di valutazione dei rischi. Essa deve essere effettuata in relazione al lavoro da fare e alla complessità del contesto di lavoro. Prima del montaggio i lavoratori devono verificare la posizione del trabattello per evitare rischi che potrebbero mettere in pericolo il montaggio, lo smontaggio, lo spostamento e la sicurezza operativa riguardo a: condizioni del terreno; piano e in pendenza; ostacoli; condizioni del vento. Tutti gli elementi, gli utensili accessori e le attrezzature di sicurezza per il montaggio del trabattello devono essere disponibili in loco. Il manuale di uso e manutenzione deve specificare il numero di persone necessarie per il montaggio, l’elenco degli elementi, il peso e quantità di quelli necessari per il montaggio. Devono essere inoltre disponibili le seguenti informazioni: procedimento di montaggio del trabattello che descriva la corretta sequenza delle operazioni; descrizione del metodo consigliato per il sollevamento dei componenti per il montaggio delle sezioni superiori; corretta posizione dei collegamenti per elementi di controventamento, sporgenze esterne o stabilizzatori e zavorra che devono essere chiaramente illustrate; descrizione dell’uso e del fissaggio della scala di accesso a gradini o a pioli; descrizione dell’uso e del fissaggio dei correnti di parapetto e della tavola fermapiede; procedimento per lo smontaggio del trabattello. Non devono poi essere utilizzati componenti danneggiati o inadatti. Fra i controlli da fare, occorre: verificare che il trabattello sia verticale o richieda un riposizionamento; verificare che il montaggio strutturale sia sempre corretto e completo; verificare che nessuna modifica ambientale influisca sulla sicurezza di utilizzo del trabattello. Ovviamente non è consentito aumentare l’altezza dell’impalcato mediante l’uso di scale, casse o altri dispositivi e fornire indicazioni riguardo al sollevamento di utensili e materiali fino agli impalcati di lavoro del trabattello, nei limiti dei carichi ammissibili e della stabilità. Particolare attenzione, infine, dev’essere riservata anche alle fasi di spostamento, smontaggio e manutenzione, e alla gestione/risoluzione di eventuali danni all’attrezzatura. Completa la guida una sezione dedicata alle domande frequenti (faq), e un’appendice contenente i riferimenti ai trabattelli presenti nel testo unico sulla sicurezza 81/08.

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