HomesanitàUn convegno dedicato al rischio infettivo a Pulire Mediterraneo

Un convegno dedicato al rischio infettivo a Pulire Mediterraneo

 “Il fattore igiene nella riduzione del rischio infettivo: sanificazione degli ambienti e qualità dell’aria nelle strutture ricettive e ricettive/assistenziali”: questo il titolo del convegno promosso da AfidampCOM, che si è tenuto a Catania il 12 novembre nel giorno di apertura di Pulire Mediterraneo, la fiera che ha portato per la prima volta il brand Pulire nel Sud Italia.Numerosissimo il pubblico che ha assistito al confronto, moderato dal vicedirettore di La7 Andrea Pancani, che ha visto la partecipazione di Angelo Vinciguerra– Vicepresidente ANASTE Sicilia (Associazione nazionale strutture terza età), Pietro Borgognoni – Consiglio Direttivo AIISA (Associazione Italiana Igienisti Sistemi Aeraulici), Zina Picciuca ANIPIO (Società scientifica infermieri specialisti rischio infettivo), Enza Cutuli -Imprenditrice nel settore turistico e Francesco Marinoni – Consigliere Direttivo AfidampCOM con delega alla salute.L’evento, che ha avuto il patrocinio delle regione Sicilia, ha visto anche la partecipazione di Anthony Barbagallo, Assessore Regionale al Turismo, che ha sottolineando l’importanza di momenti di confronto di questo tipo per favorire la crescita del settore turistico, direttamente proporzionale alla crescita dell’attenzione sui temi legati all’igiene.

Sensibilizzazione: questa sembra essere la parola d’ordine per raggiungere livelli elevati di igiene e di sicurezza, nelle strutture alberghiere così come in quelle ricettive-assistenziali. Un percorso, quello verso la sensibilizzazione nei confronti della cultura del pulito, che sembra però essere in salita. Tutti i relatori sono infatti stati concordi nell’affermare che ci sia ancora molto da fare e che siano ancora presenti “resistenze” quando si parla di pulizia, tema a cui non viene assegnato il giusto valore, spesso nemmeno nelle strutture educative dedicate al turismo.

Le scuole alberghiere, come ha sottolineato l’imprenditrice del comparto turistico Enza Cutuli, dovrebbero fare di più sul fronte della preparazione degli allievi sui temi dell’igiene e della pulizia. Il rischio infatti è quello di immettere sul mercato professionalità certificate ma dalla preparazione lacunosa, con l’aggravante che si tratta di lacune che possono danneggiare la salute del cliente. La tutela della salute è perciò la vera priorità e rappresenta un tema delicato, in particolar modo nelle strutture in cui soggiornano anziani e persone malate.

Per questo Anaste,come ha evidenziato Angelo Vinciguerra, ha ritenuto necessario istituire un programma formativo nazionale destinato ai manager delle strutture per anziani proprio per promuovere la cultura dell’igiene. Ciò, nella convinzione che si tratti di un percorso culturale che debba partire, in primis, da chi ha ruoli apicali in questo tipo di strutture. Ma ridurre il rischio infettivo significa anche garantire la salubrità dell’aria.

Come ha sottolineato Pietro Borgognoni di AIISA, su questo fronte sono proprio gli ospedali gli ambienti più a rischio, subito seguiti dalle strutture ricettive e dagli uffici. La formazione, in un settore ancora poco conosciuto come quello dell’igiene aeraulica, riveste un ruolo decisivo. Il delicatissimo compito di operare per garantire una buona qualità dell’aria non può che essere svolto da un professionista preparato e certificato, capace di utilizzare le più sofisticate tecniche e tecnologie. In questo, Aiisa si dimostra sempre molto attiva, con iniziative specifiche destinate alla crescita professionale dei propri associati.

Anche gli infermieri, rappresentati da Zina Picciuca di Anipio, diventano figure di riferimento nella tutela dell’igiene. In un panorama, quello delle strutture assistenziali,  sempre più complesso ed in continuo mutamento, gli infermieri, ha sottolineato la rappresentante Anipio, possono fare molto contro l’alta percentuale di infezioni correlate all’assistenza. A volte bastano semplici gesti di attenzione, come il frequente lavaggio delle mani ed il corretto utilizzo dei guanti, ma gli infermieri sono anche chiamati anche ad un ruolo educativo nei confronti di chi si occupa della sanificazione e del cambio della biancheria e ad una collaborazione sempre più stretta con il Dec. Il convegno ha messo in guardia dai pericoli derivanti dal rischio infettivo; una minaccia che in molti, a torto, credono connessa solo alle strutture ospedaliere. La panoramica dei rischi è vastissima ed in un contesto così variegato la figura del dealer, sempre più dispensatore di soluzioni concrete ma anche di cultura del pulito, è diventata decisiva.

Come ha sottolineato Francesco Marinoni, il ruolo dei fabbricanti e dei distributori è sempre più strategico. Si tratta infatti di due figure complementari che possono fare molto per contribuire alla prevenzione delle infezioni, a patto che gli interlocutori abbiano l’umiltà di ascoltare.

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