HomeambienteTouring Club: il “nuovo clima” di un pianeta che cambia

Touring Club: il “nuovo clima” di un pianeta che cambia

Nella mattinata del 20 ottobre, presso la sede milanese del Touring Club Italiano, è stato presentato il bel volume di TCI “Clima. Il Pianeta che cambia”, che attraverso le analisi dei più competenti studiosi del clima e le spiegazioni dei più attivi divulgatori scientifici della materia mostra come il rapporto tra essere umano e natura sia giunto a un punto di svolta. Il libro, che ha l’obiettivo di spingere tutti, e non solo gli addetti ai lavori, a una riflessione seria su temi urgenti come quelli del climate change e del global warming, è corredato da preziosissime immagini satellitari della Nasa e da spettacolari fotografie a colori.

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Proprio la Nasa ha di recente diramato una serie di dati secondo i quali lo scorso febbraio è stato il quinto mese consecutivo in cui la temperatura media ha superato di un grado quella del trentennio di riferimento. Il cambiamento climatico pertanto, e non solo, non è una sfida che l’umanità dovrà presto affrontare, il cambiamento climatico è qui, ora. L’evoluzione climatica è un tema delicato e complesso, che viene affrontato con spirito positivo e di ricerca, capitolo dopo capitolo.

Altrettanto interessante è stato il talk-show di presentazione introdotto da Franco Iseppi, Presidente Touring Club Italiano e moderato dal giornalista del Corriere della Sera Giovanni Caprara, a cui sono intervenuti esponenti della politica, dell’ambiente, dell’attualità e dell’agricoltura: dal presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci al geologo e divulgatore Mario Tozzi, dall’enologo Marcello Lunelli ai giornalisti Michele Mauri e Guido Fontanelli.

Nel corso del dibattito si è riflettuto sulle conseguenze che il cambiamento in atto avrà sulla nostra “normalità”, dallo scenario ambientale italiano fino ad arrivare a viaggi e turismo. Fra le strategie di adattamento in questo senso ci potrebbero essere ad esempio, nelle zone alpine, quella di diversificare la tipologia di attività offerte o prolungare la stagione estiva. Al mare, invece, si potrebbe pensare a interventi gestionali, di pianificazione e misure politiche per fronteggiare problemi come l’erosione delle cose e in generale la tutela degli ambienti. Oltre, naturalmente, a incentivare un turismo responsabile che non diventi esso stesso una minaccia per l’ambiente.

 

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