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Appalti più trasparenti, PMI sempre più qualificate: saranno le conseguenze più evidenti dell’entrata in vigore del codice degli appalti, approvato di recente.

E’ stato approvato in giugno il nuovo Regolamento sugli appalti, un documento di 358 articoli che normano il sistema dei contratti pubblici di lavori, forniture e servizi. Il decreto, che rappresenta l’evoluzione normativa del 163/2006, tenta di richiamare alla trasparenza sul fronte della qualificazione e dell’accesso ai contratti pubblici. Tra le norme a validità immediata, quelle sulle sanzioni alle imprese che non collaborano con l’Autorità di vigilanza (fino a 25.000 euro ed espulsione dal mercato in caso di recidiva), o che utilizzano falsi certificati dei lavori (fino a 51.000 euro e segnalazione in banca dati). Tra le novità più importanti, la nascita di due nuove classifiche di appalti secondo il valore, appositamente pensate per le piccole e medie imprese: nella prima vi sono appalti da 1,033 a 1,5 mln, e nella seconda lavori tra i 2,5 e i 3,5 mln. Si prevede inoltre la verifica della congruità dei prezzi e della qualità dei lavori da affidare ad enti terzi, sempre nell’ottica di una migliorata trasparenza.

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