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Libro Bianco: ecco il presente ed il futuro del settore in Spagna (ma non solo)

(tratto da “GSA” n.6, Giugno 2010)

 

LIBRO BIANCO: ECCO IL PRESENTE E IL FUTURO DEL SETTORE IN SPAGNA (MA NON SOLO)

Presentato a Cordova, a inizio maggio, il Libro Blanco della pulizia industriale in Spagna, che tasta il polso al settore e auspica provvedimenti migliorativi. Ma questa volta a parlare sono i clienti finali: un grande esempio di dialogo costruttivo fra gli attori della filiera. Il vicepresidente Fiden Antonio Cacudi era là, e riporta le sue impressioni: “Spagna e Italia soffrono nel nostro settore di mali molto simili, come i ritardi di pagamento nel pubblico e l’eccessivo lavoro nero”.

 

Il Congresso Afelin

Nei giorni 6, 7 e 8 maggio, a Cordova, nel cuore dell’Andalusia, si è tenuto il Congresso annuale di Afelin (tecnicamente Asociaciones Federadas de Empresarios de Limpiezas Nacionales), l’associazione spagnola degli imprenditori del pulito professionale. Per l’occasione, i vertici di Afelin, Alimcor (Federazione Andalusa) e Fael (Associazione federata degli imprenditori della pulizia spagnola –ebbene sì, anche in spagna il mondo datoriali è rappresentato in maniera non unitaria…) hanno invitato a intervenire i membri del Comitato direttivo della Fiden per renderli partecipi dei temi trattati e mettere a confronto la situazione spagnola con quella degli altri paesi europei in un momento, come questo, di grandi incertezze e non piccole difficoltà anche nel comparto del pulito professionale.

 

I temi “scottanti”

Per l’Italia era presente Antonio Cacudi, amministratore della milanese Sandis e vicepresidente Fiden, che vede e vive sempre con estremo interesse l’evoluzione del settore e lo scambio costruttivo di informazioni fra gli esponenti delle varie filiere nazionali. “Dal congresso spagnolo -esordisce- è emersa la sostanziale somiglianza delle problematiche che affliggono il settore del cleaning in Spagna e in diversi altri paesi, Italia compresa. E direi che, parallelamente alla presentazione del Libro Blanco della pulizia professionale in Spagna, argomento che approfondiremo, i temi centrali del congresso sono stati proprio i fattori di criticità che mettono in ginocchio il settore: come in Italia, in Spagna i due problemi principali sono legati al ritardo dei pagamenti nel comparto pubblico e al lavoro nero e irregolare”. Questa volta, però, ad esprimersi direttamente, e a puntualizzare le rispettive esigenze, sono stati i rappresentanti dei diversi segmenti della clientela: dall’industria all’alimentare, dalla sanità agli hotel.

 

Il Libro Blanco: un documento che fotografa il cleaning spagnolo

Come si è detto, piatto forte del Congresso è stata la presentazione del cosiddetto Libro Blanco, il Libro Bianco della pulizia professionale spagnola, realizzato da Afelin e presentato appunto a Cordova con la collaborazione di Fael e Alimcor. Un documento che è una fotografia, sempre molto realistica, a volte impietosa ma mai esclusivamente distruttiva (il colore bianco, che è il colore del pulito e anche delle più luminose aspettative, non è stato scelto a caso), del cleaning spagnolo.

Il libro è realmente una pietra miliare nella storia del cleaning europeo (non solo spagnolo), e ciò soprattutto in virtù della sua originale impostazione: il settore del cleaning, infatti, è fotografato da tutti i punti di vista e da ogni prospettiva: economico, socio-lavorativo e, non ultimo certamente, ambientale. Ma particolarmente significativo risulta il punto di vista dell’utente finale, cioè delle committenze dei diversi settori che usufruiscono dei servizi di pulizia, i rappresentanti dei quali, per la prima volta, sono stati chiamati ad esprimere le loro esigenze e le loro posizioni nella sezione “la vision del usuario”. Un esempio virtuoso di dialogo costruttivo, cui hanno partecipato anche rappresentanti della pubblica amministrazione.

 

Un punto di arrivo, un punto di partenza

Il libro, insomma, rappresenta insieme un punto di arrivo e di partenza per il settore del cleaning in Spagna. “Un’operazione pionieristica”, è già stata definita. Per la prima volta, infatti, la pulizia professionale iberica tasta il polso a se stessa, facendo lo “stato dell’arte” e proponendosi miglioramenti possibili per il futuro. “Associati e decidi”, recita uno degli slogan più riusciti di Afelin, che richiama alla necessità di una stretta sinergia fra le imprese per uscire dal momento di difficoltà. Un lavoro fianco a fianco, aggiungeremmo noi, che si può e si dovrà estendere all’intera Europa. In quest’ottica va interpretata la volontà di avere Fiden seduta al tavolo del Congresso. “Bisognerebbe innanzitutto –spiega Cacudi- analizzare ciò che avviene nei singoli paesi, e valutare le cosiddette “best practices”. In Italia, ad esempio, un importante passo in avanti verso un’agognata trasparenza è stato fatto con il Codice unico degli appalti, che ha introdotto il principio della responsabilità solidale del committente, per spingere le parti appaltanti ad una maggiore attenzione in fase di preparazione dei bandi e affidamento delle commesse, ma anche con il Durc, Documento unico di regolarità contributiva, che taglia le gambe a molte realtà irregolari”.

 

I problemi e il valore strategico del cleaning

In Spagna il lavoro nero è un problema dilagante, se possibile ancor più che in Italia. Un vero cancro del settore, con percentuali altissime di irregolarità più o meno latente. Da qui la necessità di fare chiarezza sulle reali condizioni del segmento. “Tra i primi obiettivi del libro bianco -spiega Cacudi- c’è quello di porre sotto gli occhi di tutti, ma soprattutto delle autorità, dei decisori e del legislatore spagnolo (ma il discorso potrebbe tranquillamente estendersi anche alle nostre latitudini) l’importanza economica e sociale di un settore strategico”.

Il libro, insomma, delinea le iniziative, le idee e i provvedimenti che si dovrebbero attuare a beneficio del cleaning professionale, mettendo al centro la grande importanza dell’attività dal punto di vista economico, socio-lavorativo e, non ultimo certamente, ambientale.

Spiega Cacudi: “Economicamente in Spagna, un po’ come avviene in Italia, il settore è davvero strategico, con un contributo al prodotto interno nazionale dell’1,5 per cento e 25.000 imprese attive. Come generatore di ricchezza, parliamo di un comparto molto dinamico, in grado di fatturare 14.000 milioni di euro, e come serbatoio occupazionale sappiamo bene che il settore delle pulizie svolge un ruolo fondamentale per il reinserimento di personale nel mondo del lavoro: 463.000, allo stato attuale, i lavoratori occupati in Spagna nel settore.

 

La crisi si sente, ma…

Il documento non nasconde, anzi mette in risalto il difficile scenario economico che le imprese di pulizia stanno attraversando, derivato evidentemente dalla crisi. Una delle conseguenze più immediate e gravi, di cui si è in parte già detto, è quella dei ritardi e delle morosità nei pagamenti, soprattutto pubblici. Cacudi è molto chiaro in proposito: “Consideriamo che, come in Italia, anche in Spagna il pubblico muove la grande maggioranza del volume d’affari del settore, e che il mercato del pulito professionale è estremamente frazionato in tante piccole realtà. Ora, è chiaro che le piccole imprese molto spesso faticano a capitalizzarsi in modo adeguato, e quindi un pagamento in ritardo può voler dire gravi difficoltà, fino al fallimento. In Spagna come da noi”.

 

Gli auspici

L’analogia è perfetta: nel documento spagnolo si auspicano provvedimenti che agevolino il pagamento dei debiti del pubblico, perché “è in gioco la continuità di molte imprese”. D’altra parte, strettamente legato a questo aspetto c’è quello del riconoscimento sociale. Perché se il legislatore, come accade nel Bel Paese, fatica ad accorgersi non solo dell’importanza, ma a volte anche della presenza del settore, un motivo ci sarà e occorre scoprirlo, con pazienza e sfuggendo alla tentazione di un facile quanto inutile vittimismo. La realtà è che si tratta di un settore ancora troppo misconosciuto e socialmente cvonsiderato di serie B, nonostante il suo peso sociale. Un controsenso? Non molto, se si pensa alla fondamentale inesistenza (o scarsità, senza dubbio) di una vera e propria formazione regolamentata. Uno scenario che sta cambiando, seppure a ritmo lento e seguendo un percorso travagliatissimo. Per questo si richiede un riconoscimento della formazione attraverso delle qualifiche ufficiali che determinino e certifichino le effettive competenze e l’effettiva professionalità degli operatori e, in generale, di tutti coloro che lavorano per tenere puliti gli ambienti e… l’ambiente. Tutto ciò porterebbe a un diverso riconoscimento delle professionalità degli operatori, ma anche a un innalzamento della qualità dei servizi offerti. 

 

Il Libro Blanco? Un esempio da seguire

Il libro è organizzato in capitoli affidati a specialisti, ciascuno dei quali affronta una tematica e una prospettiva peculiare: si va dall’aspetto economico a quello socio-occupazionale, dal punto di vista dell’utilizzatore finale a quello delle pubbliche amministrazioni, per trattare alla fine l’aspetto ambientale. Completano l’analisi una serie di appendici, approfondimenti e focus.

“E’ un percorso, quello spagnolo, da seguire con attenzione –commenta Cacudi-. Iniziative come quella del Libro Bianco servono a fare chiarezza, a fissare i punti più urganti su cui riflettere, e a mostrare che il settore è attento ai tempi che cambiano e riesce a dare voce in modo compatto allle proprie esigenze e, quando occorre, al proprio disagio. Per quanto riguarda Fiden, noi siamo sempre attenti e vigili, e vogliamo continuare a svolgere con coscienza il nostro ruolo di volano di informazioni e di vigfilanza sullo stato del comparto su scala europea. Colgo anzi l’occasione per ricordare che in settembre, a Stoccolma, si terrà dal 16 al 18 il 54° Congresso Fiden, che avrà come tema centrale il ruolo del “green” nel cleaning del futuro”.

 

Simone Finotti

 

 

In breve, il settore in Spagna     

 

Molto interessante l’analisi che, già nel 2009, il segretario generale della Federacion de Servicios UGT Juan Sanchez Fernandez tracciava del settore della pulizia in Spagna, inserendolo in un contesto europeo. Nel paese iberico il settore appare in crescita, a causa della progressiva terziarizzazione dell’economia spagnola. Allo stesso tempo, si va consolidando la cosiddetta gestione dei servizi integrali, con la proliferazione di imprese di servizi che offrono un servizio “integral”, o “outsourcing global”: si tratta, come è facile comprendere, dei nostri “serviuzi integrati/multiservizi” previsti in Italia dagli ultimi CCNL di categoria.

Questa espansione si collega a un aumento dei volumi totali del mercato: nel 2007, il valore del mercato dei servizi ammontava a 7.839 milioni di euro, segnando un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Nel 2008 operavano in Spagna 23.301 imprese, l’11% in più rispetto all’anno precedente, anche se è prevedibile che il paggioramento globale delle condizioni economiche determini in futuro un rallentamento dei trend occupazionali ed economici. Le principali imprese operanti in spagna nel settore si possono classificare in tre grandi tipologie: imprese integratew in grandi gruppi operanti a livello nazionale; imprese multinazionali; imprese di origine familiare e di capitale che si sono convertite in grandi gruppi multiservizio.

Anche in Spagna molto alto è il numero degli immigrati che lavorano nel settore, che occupa il 25 del totale dei lavoratori stranieri.

 

 
FIDEN

La FIDEN è la Federazione Internazionale delle Imprese di Pulizia che dal 1956 offre una piattaforma alle imprese di pulizia che permette di scambiare punti di vista e conoscenze, e di creare contatti professionali o personali a livello europeo ed internazionale. Ogni anno, la FIDEN organizza almeno un congresso durante il quale eminenti esperti informano i membri su temi di attualità relativi al settore della pulizia. La Federazione partecipa anche ad una serie di eventi e di fiere a livello europeo nel corso dei quali la permette ai suoi membri di incontrarsi e Intrattiene stretti rapporti con le Istituzioni Europee e si occupa di distribuire le informazioni sugli ultimi sviluppi a livello comunitario.
Le priorità della FIDEN si concentrano soprattutto sul “management” qualità, l’”outsourcing” e l’assegnazione dei lavori sulla base di bandi di gara. Svolge anche una vera attività in materia di relazioni pubbliche, riflettendo una immagine positiva del settore della pulizia quale settore economico importante a livello europeo e internazionale.
Possono diventare membri Fiden le imprese che lavorano nel settore della pulizia.     

Le persone fisiche e giuridiche e le persone che lavorano per una federazione del settore. Le imprese che costruiscono e/o commercializzano: macchinari, attrezzi e prodotti chimici per la pulizia.

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