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Frazionamento appalti,suddivisione in lotti: la Relazione annuale di Cantone

“Il recepimento delle direttive europee sugli appalti, per il quale l’Autorità sta fornendo il proprio contributo sia attraverso una propria commissione di studio, sia mediante la partecipazione ad un tavolo tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, è un’occasione che non va assolutamente perduta”. Così il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, sottolineava nella sua relazione annuale al Parlamento sull’attività svolta nel 2014, presentata lo scorso 2 luglio alla Camera. 

Qualificazione di committenti e imprese Cantone ha ricordato che la qualificazione di committenti e imprese “è tra i punti significativi del disegno di legge delega per il recepimento delle direttive europee sugli appalti pubblici e un aspetto evidenziato dal Presidente dell’Autorità in occasione dell’audizione del 18 febbraio 2015 proprio sul disegno di legge delega per il recepimento delle direttive europee”.

Sistema AVCPASS. Secondo Cantone “andranno anche valutate le forme più opportune per semplificare i processi di acquisizione dei dati presso la Banca dati nazionale dei contratti pubblici, talvolta incompleti anche a causa delle carenze rilevate nelle comunicazioni effettuate dai responsabili del procedimento e dagli Osservatori regionali per il tramite dei diversi sistemi di trasmissione; nonché per rilanciare il programma di semplificazione delle attività di verifica on line dei requisiti di partecipazione alle gare, cui l’Autorità ha risposto implementando il sistema AVCPASS che però, vuoi per le complessità del sistema stesso, vuoi per la rigidità delle condizioni a contorno, non ha restituito, finora, risultati soddisfacenti”.

Frazionamento degli appalti e procedure negoziate. Per quanto riguarda le procedure di affidamento, persistono criticità legate al mancato rispetto di alcuni principi base stabiliti dalla normativa. Tra questi – ha spiegato – si segnalano indici di potenziale ed artificioso frazionamento degli appalti in relazione a molti dei casi esaminati con riferimento all’indagine svolta sui comuni capoluogo di provincia, mentre relativamente ai comuni capoluogo di regione è stato riscontrato il ricorso frequente alle procedure negoziate. Benché una parte significativa degli affidamenti riguardi appalti di importo inferiore alle soglie comunitarie, è da rilevare come la modalità di selezione del contraente rientri nella discrezionalità tecnica della stazione appaltante, che ben potrebbe, anche per importi di minore entità, utilizzare procedure aperte o ristrette al fine di ottenere un maggior grado di concorrenza e possibili risparmi economici. Proprio sulle procedure negoziate e, in generale, sull’utilizzo di procedure derogatorie, si è richiamata più volte l’attenzione circa la necessità, anche in fase di recepimento delle direttive sugli appalti, di limitarne quanto più possibile il ricorso al fine di favorire procedure aperte, trasparenti e funzionali all’attuazione del più ampio confronto competitivo tra gli operatori economici”.

Suddivisione in lotti funzionali per favorire la partecipazione delle PMI. Il presidente dell’Autorità sottolinea che “lo sviluppo di una sana concorrenza è proprio uno degli aspetti su cui l’Autorità ha prestato particolare attenzione nel corso del 2014 fornendo, ad esempio, alle stazioni appaltanti indicazioni in merito alla necessità di definire requisiti di accesso proporzionati e ragionevoli e richiamando le stesse a un’adeguata suddivisione in lotti funzionali per favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese. A conferma che il contesto non è favorevole alla partecipazione delle piccole imprese al mercato degli appalti pubblici, Cantone cita “uno studio congiunto ANAC-ISTAT su un campione di imprese medio-piccole, in base al quale circa il 45% segnala che la mancata partecipazione al mercato dei contratti pubblici è dovuta a procedure non imparziali o a requisiti troppo stringenti. Il fenomeno della corruzione o del “favoritismo” risulta particolarmente sentito alla luce del fatto che la metà delle imprese intervistate che hanno partecipato a procedure di affidamento ha segnalato che il capitolato di gara è sembrato appositamente predisposto per favorire uno specifico concorrente”.

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