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Segnali di ripresa nel settore legno: nel 2010 aumenta il flusso degli imballaggi immessi al consumo e aumenta anche la quantità di rifiuti legnosi avviati a riciclo

Dopo due anni di forti contrazioni torna l’ottimismo nella filiera dell’imballaggio di legno. I numeri negativi che a seguito della crisi economica e dei consumi hanno afflitto il sistema produttivo dell’imballaggio per tutto il biennio 2008-2009 hanno finalmente mutato di segno. Nel 2010, infatti, le tonnellate di imballaggi immessi al consumo sul territorio nazionale sono state 2 milioni 233 mila, 139.000 in più rispetto al 2009, con una crescita del 6,6%.

I dati sono presentati da Rilegno, Consorzio nazionale per la raccolta, il recupero e il riciclaggio degli imballaggi di legno aderente alla grande famiglia Conai, che nel 2010 ha avviato a riciclo direttamente in convenzione 1 milione e 851 mila tonnellate di rifiuti legnosi in tutta Italia (di questi 907 mila tonnellate sono rifiuti di imballaggio, ovvero pallet, cassette ortofrutticole e imballaggi industriali), concretizzando una sostanziosa ripresa dei flussi avviati a riciclo in gestione consortile. La variazione rispetto al 2009 è quasi del +21%, ovvero 320 mila tonnellate in più gravitate nel circuito consortile.

 

Dai dati forniti appare evidente che tutte le voci portano significativi segni più. Aumenta il flusso degli imballaggi immessi al consumo, aumentano i quantitativi di rifiuti legnosi gestiti da Rilegno e aumenta anche la quantità di rifiuti da imballaggi di legno avviata a riciclo.  Se da un lato, infatti, nel 2010 il mercato degli agglomerati lignei non è stato caratterizzato da una spiccata ripresa delle vendite, dall’altro le industrie del riciclo, dopo la contrazione degli acquisti del legno da recupero dei due anni precedenti, si sono dovute comunque impegnare nel ripristino delle riserve di materia prima seconda, per evitare improvvise e indesiderate interruzioni del processo produttivo del pannello truciolare.

 
La rete di Rilegno per raccogliere rifiuti in legno in tutta Italia
Il “sistema” Rilegno, ormai rodato da più di 10 anni, si basa su una rete di convenzioni con Comuni, aziende, soggetti pubblici e privati per organizzare il recupero del legno in maniera capillare sul territorio nazionale (sia da rifiuti da imballaggi in legno, sia da rifiuti legnosi di altra natura).
Il numero di accordi stretti da Rilegno con i Comuni in tutta Italia nel 2010 è salito ulteriormente, arrivando a 330 convenzioni a fine anno e 4.762 Comuni coperti (+49 comuni rispetto al 2009), per un totale di circa 41 milioni 600 mila di abitanti serviti, ovvero oltre il 70% della popolazione complessiva.

Nel 2010 sono state raccolte su superficie pubblica oltre 515 mila tonnellate di rifiuti legnosi: il 4,5% in più rispetto al 2009. L’incremento della raccolta è stato molto importante al Sud (+19%), pressoché stabile al Nord (+1%), e significativo anche al Centro (+ 12%). Queste diverse performance sono attribuibili al fatto che gli operatori pubblici del Centro-Sud solo negli ultimi anni si sono attivati per la raccolta differenziata del legno: una scelta che ha comportato inevitabilmente l’aumento dei flussi rientranti nella gestione consortile, nonostante le convenzioni fossero già attive dagli anni passati.

 

Le piattaforme di raccolta convenzionate con Rilegno sull’intero territorio nazionale, dove i rifiuti in legno vengono conferiti e ridotti di volume per essere avviati al recupero, hanno toccato quota 375 a fine 2010, il 6% in più rispetto al 2009, garantendo una copertura omogenea su tutte le regioni italiane.

 

Contributo Ambientale Conai e numero dei consorziati

Al termine del secondo anno dalla variazione in aumento del contributo ambientale sugli imballaggi di legno stabilito da Rilegno di concerto con Conai, pari a 8 euro a tonnellata, si registrano i primi segnali di ripresa dopo la crisi finanziaria. Il contributo – che, si ricorda, è passato nel 2009 da 4 a 8 euro a tonnellata per far fronte all’aumento dei costi di raccolta e ritiro sostenuti dal consorzio e alla diminuzione dei ricavi dalla vendita dei rifiuti in legno presso i riciclatori – resta comunque ad oggi il più contenuto contributo ambientale applicato in Italia e il più basso nella filiera del legno a livello europeo.  

Dal punto di vista consortile, il 2010 per Rilegno ha registrato anche un incremento nel numero dei consorziati, che sono passati da 2.196 nel 2009 agli attuali 2.244, fra produttori, importatori e fornitori di materiale per gli imballaggi di legno.

 

 

 

 

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