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Pubblicata la nuova Direttiva Europea sui Rifiuti elettronici

La nuova Direttiva sui Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) è diventata parte integrante della legislazione comunitaria. Dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Europea del 24 luglio, gli Stati Membri avranno tempo fino al 14 febbraio 2014 per recepirla nelle legislazioni nazionali con i necessari adattamenti.

 “La pubblicazione della nuova Direttiva – commenta Danilo Bonato, Presidente del Centro di Coordinamento RAEE – costituisce un passo molto importante per l’ulteriore crescita del settore del riciclo degli apparecchi elettrici ed elettronici a fine vita. L’aumento degli obiettivi di raccolta è per l’Italia una sfida che dobbiamo essere in grado di affrontare con determinazione e vincere. Per questo auspichiamo un processo di recepimento rapido da parte del Legislatore Italiano e mettiamo a sua disposizione tutto il nostro supporto per definire le norme specifiche che possano dare una spinta al sistema di gestione dei RAEE nel nostro Paese”.

Tra le principali novità della nuova Direttiva vi è il nuovo modo di calcolare i tassi di raccolta che non saranno più basati sui chilogrammi di rifiuti per ogni abitante, ma come quantità di RAEE raccolti in rapporto alla media delle apparecchiature nuove immesse sul mercato nei 3 anni precedenti. Questo comporta un innalzamento degli obiettivi di raccolta: entro il 2016 si dovranno raccogliere 45 tonnellate di RAEE per ogni 100 tonnellate di nuovi apparecchi elettronici immessi sul mercato (una quantità che diventerà di 65 tonnellate nel 2019). Confrontato ai parametri attuali questo significa per il nostro paese passare da una media pro-capite attuale di circa 4.2 kg per abitante ai circa 7,5 kg per abitante nel 2016 fino a 10 kg/abitante nel 2019.  

Inoltre è prevista l’introduzione del ritiro “uno contro zero” per i RAEE di piccole dimensioni. Questo significa che gli esercizi commerciali di grandi dimensioni (oltre i 400 m2 di superficie) dovranno ritirare gratuitamente i piccoli elettrodomestici anche senza l’acquisto di un prodotto nuovo equivalente (come già avviene oggi con il ritiro “uno contro uno” applicato a tutte le apparecchiature elettroniche). Sono anche state definite norme più severe per evitare che i RAEE vengano esportati illegalmente all’estero, alimentando un sistema di trattamento e smaltimento nei paesi in via di sviluppo che in molti casi non rispetta le benché minime condizioni sanitarie e ambientali.

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