HomeambienteObiettivo discarica zero: Studio di Cassa Depositi e Prestiti

Obiettivo discarica zero: Studio di Cassa Depositi e Prestiti

                                                 Lo studio fornisce un quadro delle più rilevanti caratteristiche del servizio di igiene ambientale in un momento di profondi cambiamenti, individuando alcune aree di intervento sulle quali agire per imprimere nuovo slancio ad un comparto determinante per la competitività del Paese. Trainato dalla strategia europea, che vede nella discarica la soluzione residuale per il trattamento dei rifiuti, il settore sta infatti evolvendo rapidamente: da servizio finalizzato a rimuovere e smaltire i rifiuti, a governo di flussi che, in percentuali sempre maggiori, vengono incanalati in nuovi percorsi per favorirne il recupero, sia esso sotto forma di materia o di energia, lasciando sempre meno spazio allo smaltimento finale in discarica. In questo quadro generale la condizione italiana presenta ancora tanti nodi da sciogliere e criticità da affrontare per riuscire a reggere il confronto con i competitor stranieri, valorizzando al tempo stesso un prodotto che da scarto deve, anche in Italia, diventare risorsa.

Il Rapporto si articola in 6 capitoli:

  • il Capitolo 1 analizza il complesso quadro normativo e regolamentare del settore, con un approfondimento della strategia europea all’interno della quale tale contesto si inserisce;
  • il Capitolo 2 esamina le caratteristiche del settore in termini di produzione, raccolta, modalità di trattamento, oltre a tracciare un quadro dell’attuale dotazione impiantistica, evidenziando le profonde differenze territoriali, con un approfondimento sul commercio internazionale dei rifiuti e sul mercato illegale;
  • il Capitolo 3 approfondisce le caratteristiche strutturali delle aziende di igiene ambientale e la loro performance economico-finanziaria attraverso l’analisi dei bilanci dell’ultimo decennio;
  • il Capitolo 4 affronta l’ampio tema dei costi e delle risorse a disposizione del settore per la gestione del servizio, nonché le difficoltà di attrarre capitali per realizzare gli impianti necessari a colmare il gap del Paese, in termini sia quantitativi (nuovi impianti), sia qualitativi (ammodernamento dell’esistente);
  • il Capitolo 5 analizza la gestione del ciclo dei rifiuti in alcuni Stati dell’Unione Europea che si sono distinti o per i risultati raggiunti, in particolare con riguardo all’obiettivo di azzerare il conferimento in discarica, o per specifiche scelte gestionali e organizzative;
  • il Capitolo 6, infine, riassume le criticità più rilevanti del settore, individuando alcune aree di intervento sulle quali far leva per accompagnare il comparto lungo un percorso di vera industrializzazione.

Fonte: rifiutilab

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